Generazione italboom: non c'è solo Berrettini (Mastroluca). Parla Sonego: "Vorrei vincere Roma e la risposta di Djokovic" (Dolfin)

Rassegna stampa

Generazione italboom: non c’è solo Berrettini (Mastroluca). Parla Sonego: “Vorrei vincere Roma e la risposta di Djokovic” (Dolfin)

La rassegna stampa di martedì 3 novembre 2020

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Generazione italboom: non c’è solo Berrettini (Alessandro Mastroluca, Corriere dello Sport)

Lo-re-nzo So-né-go. Il deejay di Vienna scandiva il nome del torinese al ritmo di Seven Nations Army, il celebre “po-po-po-popo-po-po” che ha accompagnato il trionfo della Nazionale di calcio ai Mondiali del 2006. Sonego saltava e cantava, insieme ai mille tifosi presenti sulle tribune. Aveva appena firmato l’impresa che vale una carriera, battendo 6-2 6-1 il numero 1 del mondo, Novak Djokovic. Questo fotogramma racchiude il senso di un 2020 vissuto come un successo per tutto il tennis italiano. Manca ancora l’acuto, è vero, rispetto al 2019 in cui Fabio Fognini ha fatto sognare a Montecarlo, diventando il primo italiano a conquistare un Masters 1000 in singolare. Ma alle spalle di Fognini e di Matteo Berrettini, i progressi del tennis azzurro si vedono. L’ingresso di Sonego tra i primi quaranta del mondo offre un segnale prezioso. Nel 2020 l’Italia non ha ancora vinto tornei nel circuito maggiore. Ma si presenta all’ultimo Masters 1000 della stagione, a Parigi-Bercy, con lo stesso numero di Top 100 di fine 2019, otto, e il doppio di rappresentanti tra i primi 50, quattro contro i due dell’anno scorso. In una stagione in cui si giocheranno meno della metà dei tornei rispetto al 2019 a causa della pandemia, e con i punti “congelati” come ulteriore ostacolo al progresso in classifica, la crescita collettiva del tennis italiano rimane inequivocabile. L’Italia è la quarta nazione per numero di Top 100, dietro a Francia, Spagna e Stati Uniti. Ma solo gli americani possono vantare più giocatori tra i primi cinquanta nella classifica ATP. Sono italiani i due migliori Under 20 in classifica: Jannik Sinner, numero 44, unico teenager tra i primi 50 del mondo, e Lorenzo Musetti. Il carrarese, decimo azzurro al mondo questa settimana, è numero 124 nel ranking ATP. Nella classifica di fine 2019, era al numero 361… Compreso Musetti, ben sei dei primi dieci italiani nell’attuale classifica sono in una posizione migliore di un anno fa: hanno guadagnato 10 posti Sonego e Travaglia, 34 Sinner, 15 Salvatore Caruso, 21 Gianluca Mager […] La crescita si legge anche nel numero di presenze nei tornei dello Slam. Nei tabelloni principali, nel singolare maschile si contano dieci azzurri allo US Open e al Roland Garros, nove all’Australian Open. In tutti e tre i Major disputati quest’anno le presenze sono aumentate rispetto al 2019. I numeri raccontano un ulteriore segno di una crescita che è collettiva e meno legata alle punte di rendimento dei top player […]

Parla Sonego: “Vorrei vincere Roma e la risposta di Djokovic” (Alberto Dolfin, Corriere dello Sport)

Guai ad accontentarsi. D’altronde, Lorenzo Sonego l’ha già dimostrato la settimana scorsa a Vienna quando, dopo aver battuto il numero uno Novak Djokovic, non si è lasciato sopraffare dalle emozioni e si è spinto fino alla finale, non sfigurando nemmeno contro il giocatore più in forma del momento, Andrey Rublev. […] A distanza di qualche giorno, è riuscito a spiegarsi come ha battuto Djokovic? «Non mi sono fatto distrarre dai nomi dei miei avversari, né da quello che succedeva fuori dal campo. Avessi giocato contro chiunque altro, l’avrei fatto con la stessa determinazione. Di certo, non mi sarei mai aspettato di arrivare in finale da lucky loser. Avevo sensazioni buone e mi sentivo migliorato, ma è sempre difficile vincere partite con giocatori così forti sul veloce: è andata bene». Lei ama la terra, ma il suo coach è convinto che possa diventare una garanzia anche sul veloce: che ne pensa? »Mi è sempre piaciuto giocare su tutte le superfici, grazie alle mie buone capacità di adattamento. Se hai un buon servizio, poi, le superfici rapide ti aiutano». A inizio 2020 avrebbe mai pensato di trovarsi così avanti nel ranking? «Nei primi mesi c’è stata qualche sconfitta di troppo, ma è stata utilissima per trarne lezioni importanti e migliorare. Oltre a recuperare dall’infortunio al polso sinistro, il lockdown mi è servito per crescere fisicamente e tecnicamente. Stare un po’ a casa a Torino, poi, mi ha fatto bene». […] Sliding doors: hai mai pensato di poter sfondare nel calcio visto che si divideva tra tennis e pallone? «No. Ho sempre saputo che il tennis era la mia strada e l’ho seguita con tranquillità, senza mai pensare seriamente ad altro, anche perché il caldo era troppo fisico per me. Però lo seguo sempre da tifoso, ovviamente granata». Berrettini, Fognini, Sonego. Sinner: quattro italiani tra i primi 44 dell’Atp… «Ci aiutiamo molto tra di noi e ci sono tanti confronti reciproci. Vedere giocare gli altri e scambiare qualche battuta con loro mi aiuta tantissimo a crescere e penso sia lo stesso anche per loro». Chi sono i suoi modelli? «Sono sempre stati Federer e Tsonga. Se potessi rubare qualcosa a un avversario però, sceglierei la risposta di Djokovic». A proposito, che le ha detto il serbo dopo quel match? «Si è complimentato, ma non abbiamo parlato molto. Mi hanno fatto piacere anche i complimenti di Ivanisevic». Il tennis è in una bolla: che ne pensa di quello che accade fuori? «Giocare e stare in campo ti distrae da quello che sta succedendo nel mondo. Noi corriamo pochi rischi perché ci sono molte restrizioni a cui oramai siamo abituati e il nostro tragitto è solo campo-hotel e viceversa». Se chiude gli occhi, cosa sogna? «Di vincere gli Internazionali di Roma o uno Slam».

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