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Australian Open 2021, LIVE: i match di mercoledì 17 febbraio. Tsitsipas batte Nadal al quinto!
Diretta della sessione serale da Melbourne. Si gioca l’ultimo quarto di finale dell’Australian Open 2021. Rafa Nadal opposto a Stefanos Tsitsipas. Il vincitore se la vedrà con Daniil Medvedev

I tabelloni con i risultati aggiornati in tempo reale: maschile – femminile
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14:20 – Trovate qui la cronaca della grande partita appena conclusa, che ha sancito l’eliminazione di Nadal. Saranno dunque Djokovic-Karatsev (in campo domani) e Tsitsipas-Medvedev (in campo venerdì) le semifinali maschili. Per oggi è tutto, la diretta di Ubitennis tornerà domani. Buon pomeriggio a tutti!
13:55 – “Sono senza parole“, dice Tsitsipas. Come dargli torto: batte Nadal per la seconda volta, la prima sul cemento, ma soprattutto è il terzo tennista della storia a rimontare Nadal da uno svantaggio di 0-2. Gli altri due? Fognini (US Open 2015) e Federer (finale Miami 2005)
13:52 – Dopo 4 ore e 5 minuti di battaglia Tsitsipas compie il miracolo: annulla una palla del contro-break e al terzo match point chiude 7-5 col rovescio lungolinea. Tsitsipas giocherà la terza semifinale Slam della sua carriera, la seconda qui a Melbourne e la seconda consecutiva dopo il Roland Garros 2020. Eliminato Nadal
13:44 – Siamo vicini a una sconfitta storica per Nadal: Tsitsipas breakka lo spagnolo per la seconda volta nel match e sul 6-5 servirà per vincere il match e soprattutto per completare la terza rimonta mai subita da Rafa partendo da un vantaggio di 2-0
12:56 – Sarà quinto set tra Nadal e Tsitsipas: bravissimo il greco a rimettere tutto in discussione aggiudicandosi il quarto parziale per 6-4
11:59 – Brutto tiebreak giocato da Nadal e Tsitsipas ne approfitta: si va al quarto
11:05 – Nadal dilaga nel secondo parziale: strappa due volte il servizio a Tsitsipas e si aggiudica il set per 6-2
10:24 – Un unico break, ottenuto nell’ottavo gioco, consegna il primo set a Nadal per 6-3
09:30 – Decima giornata di Australian Open, tra pochi minuti scenderanno in campo Rafa Nadal e Stefanos Tsitsipas per contendersi un posto in semifinale. Ad attendere il vincitore c’è già Daniil Medvedev, che ha vinto in tre set il derby russo. Per chi ha dormito, Muchova ha beffato la testa di serie numero 1 Barty e in semifinale affronterà Jennifer Brady
UN PO’ DI COSE SUL DAY 9
- La quarantena dura ha inciso sui risultati delle partite?
- Djokovic fa il n.1 quando serve e vola in semi. Zverev sciupa ed esce
- Karatsev batte un Dimitrov acciaccato e raggiunge una storica semi
- Serena Williams non fa sconti ad Halep – “Sono tornata a concentrarmi sui miei punti di forza”
- Osaka senza problemi in semifinale – “Voglio giocare col pubblico”
- Djokovic può sorridere: “Mi sento meglio, ma sono preoccupato per il resto della stagione”
- Tutti record messi a segno da Aslan Karatsev
- Dimitrov confessa i problemi alla schiena ma sposta i riflettori: “Date credito a lui, è la sua giornata”
DIRETTA FACEBOOK – VANNI&LUCA COMMENTANO IL DAY 9
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ATP Zhuhai: Karatsev sorprende Norrie e trova Nishioka in semifinale
Al Huafa Properties Zhuhai Championships colpaccio di Aslan Karastev che manda a casa la testa di serie n. 2 Cameron Norrie. Agevole successo di Niskioka su Struff

A. Karatsev b. [2] C. Norrie 7-6(5) 7-6(5)
Mai sottovalutare Aslan Karatsev. Il tennista russo è stato protagonista di un 2021 indimenticabile che l’ha visto raggiungere il 14esimo posto in classifica con tanto di semifinale all’Australian Open e il titolo nel 500 di Dubai. Poi un lento declino ha portato il trentenne di Vladikavkav addirittura fuori dai primi cento giocatori ATP, ma quest’anno, a partire dal 1000 di Madrid in cui ha raggiunto la semifinale, sta cercando di ritornare alla sua migliore condizione. Dopo uno US Open niente male dove ha sconfitto prima Jiri Lehecka, poi Roberto Carballes Baena, per poi cedere in quattro set alla stella americana Ben Shelton, l’attuale n.63 ATP è atterrato in Cina con l’idea di fare del suo meglio, e fino ad ora ci sta riuscendo alla grande. In ordine ha estromesso il nostro Matteo Arnaldi che sta vivendo un ottimo periodo di forma, l’esperto Andy Murray ancora a caccia di vittorie da aggiungere al suo palmares, e ora la seconda tds del torneo, il mancino Cameron Norrie. Certamente non la miglior stagione per il giocatore britannico, ma un primo turno molto convincente contro il qualificato Marc Polmans sembrava avergli riportato una solidità quasi dimenticata. Invece, due tie-break persi l’hanno condotto al patibolo. Karatsev gioisce, sconfigge Norrie per la prima volta in carriera dopo due sconfitte su altrettanti testa a testa, e vola così alla sua terza semifinale in stagione.
IL MATCH: Nel primo set a farla da padrone è stato il servizio. Infatti, oltre a tre palle break annullate da Norrie, i restanti turni di battuta sono filati via piuttosto velocemente e hanno condotto i due contendenti al tie-break. Qui Karatsev ha messo subito la testa avanti e si è portato prima sul 3-0, poi sul 5-2. L’inglese, che era sotto solamente di un mini-break, è stato abile nell’aggancio sul 5-5, ma poi è caduto sul più bello concedendo all’avversario il primo parziale dopo un’ora e otto minuti di gioco. Cancellato l’accaduto, Norrie strappa il servizio per la prima volta nel match a Karatsev nel terzo game e in seguito tiene facilmente la battuta sino al momento di andare a servire per il set. Qui un disastro del n.17 ATP lo catapulta sullo 0-40 e il russo, alla prima chance, concretizza l’occasione pareggiando i conti: 5-5, tutto da rifare. Il semifinalista di Madrid soffre un po’ al servizio ma raggiunge comunque il tie-break, e qui i due giocatori sono protagonisti di un testa a testa intenso fino al 4-4. Arrivati a questo punto è nuovamente Karatsev ad avere l’allungo finale decisivo: chiude ancora 7-5 al tie-break e conquista la terza semifinale in stagione dopo due ore e ventitré minuti di gioco.
In questo match entrambi i giocatori hanno mantenuto ottime percentuali di servizio, tra cui nove ace inglesi e nove russi. La differenza l’ha fatta Karatsev con la scelta di prendersi qualche rischio in più, commettendo a fine partita più del doppio degli errori di Norrie (17 contro 8), ma 29 vincenti a 14 gli hanno spianato la strada verso la semifinale. Qui il russo sfiderà, per cercare un posto per la sua prima finale in stagione, il giapponese Yoshito Nishioka, ottava testa di serie in tabellone, sempre pericoloso con i suoi colpi mancini.
[8] Y. Nishioka b. [3] J-L. Struff 6-4 7-5
Prestazione illuminante per il giapponese Yoshihito Nishioka, vittorioso in un’ora e trentuno minuti sul tedesco Jan-Lennard Struff, terza forza del seeding, con cui si trovava uno pari nei precedenti (l’ultimo risale a tre anni fa). Il n.46 ATP non si è fatto sbalordire dalla potenza del tedesco, che nei momenti più importanti è stato meno attento, permettendo così al giapponese importanti e decisivi allunghi nel punteggio, con anche qualche break fondamentale in più.
IL MATCH: Un ispirato Nishioka parte con il piede giusto in questo incontro di quarti di finale, strappando la battuta all’avversario nel terzo game, a 15. Struff fatica a essere incisivo in risposta, ma sul 3-4 ottiene la prima palla per un possibile contro-break. Il tennista giapponese cancella la chance del pareggio e sempre grazie alla battuta si mette in tasca il primo set dopo trentasette minuti. Il secondo parziale è già più rocambolesco a livello di punteggio, con Nishioka che nel quarto gioco annulla due opportunità di break e nel game successivo strappa lui la battuta all’avversario. Al momento di servire per il match, però, il n.46 ATP trema e si fa contro brekkare, ma un ulteriore game vinto in risposta gli consegna un’altra possibilità di chiudere la partita. Questa volta ce la fa, a 0, e termina la pratica Struff dopo un’ora e trentuno minuti di gioco. Non sono bastati 11 ace, 29 vincenti e ottime prime palle al tennista tedesco per portarsi a casa il match. Nishioka è stato altrettanto solido al servizio annullando più palle break dell’avversario e nei momenti cruciali è stato lui ad avere la meglio.
ATP
ATP Zhuhai: contro le wild card cinesi Murray vince d’esperienza, Garin alla distanza
Successi anche per Etcheverry e Muller

Proseguono giovedì 20 i sedicesimi di finale dell’Huafa Properties Zhuhai Championships. Dopo la sconfitta di Matteo Arnaldi per mano di Aslan Karatsev, nel prosieguo del pomeriggio cinese scendono in campo altri protagonisti, tra cui Andy Murray.
[7] A. Murray b. [WC] Y. C. Mo 7-5 6-3
Esordio positivo per il tennista britannico, qui accreditato della settima testa di serie. Murray ha avuto a che fare con un ventitreenne cinese all’esordio nel circuito maggiore che non ha davvero sfigurato al confronto con il grande campione.
Murray ha servito con discreta continuità facendo suo l’ottanta percento dei punti con la prima palla, ma il suo più giovane rivale non ha demeritato al confronto, dimostrandosi solo un po’ troppo leggero sulla seconda palla. Il primo set si è deciso al dodicesimo gioco, con l’ex numero 1 del ranking che si procura con esperienza la seconda palla break in tutta la frazione (la prima arriva nel secondo game e viene annullata da Mo). Cinque ace a zero per lui ma 14 vincenti a testa, con l’atleta asiatico bravo a conquistare 7 punti su 10 discese a rete.
Il secondo set vede il numero 668 del mondo salire 0-40 e fermarsi ad un passo dal break dopo aver sciupato complessivamente quattro opportunità. Ne manca un’altra nel terzo game: Murray è meno preciso con la prima palla ma ha sufficiente mestiere per contenere il vivace inizio di Mo e per cogliere il break decisivo sull’unica chance concessagli dal rivale, sul punteggio di 2-1. Non succede più alcunché di rilevante e lo scozzese passa agli ottavi di finale dove incontrerà Karatsev.
C. Garin b. [WC] Y. Zhou 4-6 6-4 6-2
Cristian Garin si rituffa nel circuito ATP dopo la deludente parentesi di Coppa Davis a Bologna ma deve impegnarsi per quasi due ore e mezza per avere ragione del numero 903 del seeding Yi Zhou, anch’esso come Mo all’esordio nel circuito.
Il tennista di casa gioca al meglio nei primi 40 minuti della contesa e si aggiudica il primo set spingendo con coraggio e mettendo alla frusta il ben più quotato rivale che fatica moltissimo a difendere la seconda palla di servizio. Il cileno subisce ben due break, il secondo dei quali sul 4-5. Dieci vincenti a tre per Zhou, che commette anche tre errori in meno del suo avversario.
Garin reagisce con mestiere: nel primo game del secondo parziale toglie subito la battuta all’atleta cinese per poi mettere in cassaforte i propri turni al servizio. Cristian cede infatti solo quattro punti nei suoi turni e chiude dopo 49 minuti. Tornato l’equilibrio nel punteggio, il tennista sudamericano approfitta di un evidente calo nel rendimento alla battuta dell’asiatico per piazzare due break nel set decisivo e chiudere abbastanza agevolmente. Per lui ora il confronto con la testa di serie numero tre Struff, al rientro dopo tre mesi.
[5] T. M. Etcheverry b. L. Saville 6-4 6-4
Tomas Etcheverry passa il turno contro Luke Saville, numero 313 del mondo e finalista dell’Australian Open di doppio 2020. Il tennista oceanico, marito di Daria Gavrilova, ha provato a dare fondo alle sue abilità di doppista scendendo spesso a rete e con risultati non disprezzabili (24 punti su 48 discese), ha annullato 9 palle-break su 11 complessivamente concesse, ma non è quasi mai andato vicino a ottenere soddisfazioni sul servizio dell’argentino. Etcheverry ha dovuto annullare una sola chance di break e ha chiuso entrambi i set al decimo game e dopo due ore di gioco. Per il sudamericano ora l’ostacolo ceco Svrcina.
A. Muller b. R. Hijikata 6-3 6-2
Poco più di un’ora e mezzo di gioco è sufficiente per il francese Alexandre Muller per superare l’ostacolo australiano Hijikata. Il francese fa leva sull’inconsistenza del servizio del rivale e opera 5 break su 8 game complessivamente giocati alla risposta. Hijikata, che ha appena raggiunto il suo best ranking in settantaduesima posizione dopo l’ottavo di finale allo US Open e la recente finale al challenger di Cary, non ha nell’occasione saputo opporre altro che una flebile resistenza al pressing del francese. Per Muller 24 vincenti e solo sei errori non forzati, che gli valgono l’ottavo di finale contro la testa di serie numero 4 Sebastian Korda.
[6] M. McDonald b. J. Shang 6-4 6-7(3) 6-3
L’americano McDonald si aggiudica uno dei match più divertenti della giornata regolando in tre set il classe 2005 Juncheng Shang in tre set. La testa di serie numero 6 incamera il primo set cogliendo il break decisivo nel gioco d’apertura e difendendolo con una prestazione pressoché perfetta al servizio.
Le sue percentuali con la prima palla calano nella seconda frazione, durante la quale Shang fa emergere le proprie notevoli qualità di timing sulla pallina, soprattutto con il dritto mancino. I due sfidanti approdano al tie-break e il giovane asiatico prevale per 7-3 in virtù di un’ottima prestazione al servizio. Nel set undici vincenti a nove per lui.
Nelle fasi iniziali del terzo set i colpi migliori sono ancora quelli del diciottenne di Pechino, che però sul punteggio di 1-1 scivola nel tentativo di recuperare un passante di rovescio di McDonald. Ripreso il gioco dopo un medical timeout, Shang comincia a manifestare problemi negli spostamenti, uniti anche a qualche segno di stanchezza. Lo statunitense, fino ad allora costretto a inseguire le traiettorie ispirate del rivale, cresce e ottiene il break decisivo sul 4-3 con grande generosità.
Nel game successivo la chiusura del match: per McDonald negli ottavi il faccia a faccia con il belga Coppejans.
Coppa Davis
Coppa Davis: terreno fertile per l’Olanda che 100 anni dopo cerca la vittoria sull’Italia
Secondo anno consecutivo ai quarti per l’Olanda in Davis, pericolosa nei doppi con Koolhof e Roger. Un po’ spuntata nel singolare

Il sorteggio ha parlato: a Malaga dal 21 novembre inizieranno le fasi finali e l’Italia ha pescato per i quarti di finale i Paesi Bassi.
È trascorso un secolo da quando la squadra olandese di Coppa Davis fece il suo primo ingresso in campo. Nonostante gli 8 precedenti incontri con gli azzurri però, l’Olanda è riuscita a portare a casa soltanto una vittoria, nel 1923. Due volte è andata vicino al pareggio, perdendo 3-2: nel 1926, e 7 anni dopo, nel 1933.
Eccetto questi due episodi, le vittorie sono sempre state nette a favore degli azzurri: nel 1931, così come nel ’53 e nel ’57, gli azzurri hanno lasciato a 0 gli olandesi. E anche se tra gli ultimi due incontri (1972 e 2010) sono dovuti passare 38 anni, il risultato è rimasto lo stesso 4-1 per l’Italia. Ma gli azzurri non devono abbassare la guardia, perché i doppisti olandesi, sulla carta, sono più forti.
Il capitano della squadra olandese di oggi, Paul Haarhuis, può contare su due top 100 nei singoli, Tallon Griekspoor e Botic Van de Zandschulp. Nel doppio invece ci sono due specialisti in corsa per le Nitto ATP Finals di Torino, Wesley Koolhof e Jean-Julien Rojer. Ed è proprio nella storia dei doppi maschili che l’Olanda vanta un’ottima reputazione, dagli anni ’60 di Tom Okker, l’unico olandese ad essere diventato numero 3 del mondo in singolo e numero 1 in doppio, conquistando 78 titoli in doppio e raggiungendo almeno le semifinali in tutti i tornei del Grande Slam. Seguito dal capitano attuale, Paul Haarius, in coppia con Jakko Eltingh, che negli anni ’90 hanno letteralmente dominato il circuito, completando il Grande Slam nel 1998 quando i due si aggiudicarono Roland Garros e Wimbledon.
Sicuramente, sono lontani gli anni in cui l’Olanda vide finalmente un olandese alzare al cielo il primo trofeo slam, con Richard Krajicek nel 1996, diventando anche l’unico a battere Pete Sampras a Wimbledon nei quarti di finale. Ma non bisogna dimenticare che, per la prima volta nella storia, questo è il secondo anno consecutivo in cui l’Olanda raggiunge i quarti di finale in Coppa Davis.
L’anno scorso erano stati eliminati dall’Australia 2-0, finalista di Coppa Davis. Quest’anno hanno vinto un girone D di tutto rispetto, posizionandosi davanti alla Finlandia per un posto sull’aereo per Malaga. E anche se non hanno top players particolarmente rilevanti in singolo, sappiamo per esperienza che questo in Coppa Davis non conta. Non è mai come nel circuito normale, si gioca per la squadra, si gioca con il cuore. Il nostro Lorenzo Sonego, per esempio, l’anno scorso ha dimostrato che dopo una serie di partite girate male, è stata la Coppa Davis a ridargli fiducia. Non si è da soli, l’energia arriva da molto più vicino del solito.
L’Olanda proverà quindi a raggiungere almeno quel traguardo lontano del 2001, quando per la prima e unica volta, raggiunse la semifinale contro la Francia. Mentre gli azzurri dovranno continuare la tradizione di vittorie, portandosi così allo straordinario risultato di 8 vittorie a 1 per l’Italia.