Australian Open, Brady vince il derby americano e vola in semifinale

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Australian Open, Brady vince il derby americano e vola in semifinale

Battuta Pegula in tre set: ingresso in Top 20 assicurato e giovedì sfida con Muchova

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Jennifer Brady - Australian Open 2021 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Partendo dalla quarantena dura, Jennifer Brady è l’ultima giocatrice a guadagnarsi l’accesso alle semifinali dell’Australian Open 2021 dopo aver battuto la connazionale Jessica Pegula per 4-6 6-2 6-1 in un’ora e 40 minuti, e sarà quindi lei a sfidare Karolina Muchova, vincitrice a sorpresa contro la N.1 WTA Ashleigh Barty, in semifinale – i precedenti sono di 1-0 per la ceca.

PRIMO SET – Le due statunitensi sono molto amiche, come confermato dal grande abbraccio finale (il loro legame si è originato giocando un doppio in Fed Cup, perso 7-5 6-2 contro In-Albon e Perrin della Svizzera, unica presenza per entrambe con Team USA peraltro) e quasi coetanee (Pegula, classe 1994, è di un anno più anziana), ma si erano affrontate solo una volta nel circuito maggiore fino ad oggi, lo scorso anno a Cincinnati/New York (vittoria di Pegula). Brady ha iniziato cercando di spingere fin dai primi colpi, cercando di spingere con la botta al centro e di non far prendere ritmo all’avversaria (i suoi scambi nel torneo sono durati 3,7 colpi di media prima di questo incontro, mentre quelli di Pegula sono stati più lunghi, a 4,4), ma non è stata lucida: nel terzo game, senza la prima, ha sbagliato due rovesci per lo 0-40 e subito solo il terzo break del suo torneo con l’ottavo non forzato di inizio partita, stavolta con il dritto, perdendo ben 14 punti in fila fino all’1-3, 0-30.

Da quel momento la semifinalista dello scorso US Open ha iniziato a trovare la prima (11 su 13 nel set, 79 percento nel corso del torneo con il colpo), infilando anche quattro ace di fila nel settimo gioco, e pur rimanendo piuttosto frenetica nell’atteggiamento è riuscita a rimanere più a lungo nello scambio, sfruttando un paio di errori di dritto dell’avversaria per salire 15-40, pareggiando i conti grazie a un doppio fallo. La sua gioia è durata poco però: le percentuali hanno ricominciato ad abbassarsi (45 percento di prime in campo, una mezza condanna quando si fanno quattro punti su 16 con la seconda), e Pegula ha iniziato anche a leggere meglio le sue traiettorie esterne più rapide, procurandosi una palla break con un buono slice in recupero che le ha consentito di girare lo scambio con il rovescio; la chance è stata convertita anche in questo caso grazie a un gratuito con il servizio, e il set si è chiuso dopo 33 minuti sul diciassettesimo errore di Brady.

SECONDO SET – Jen ha abbassato la velocità del servizio per mettere più prime in campo, ma il risultato sono state due palle break immediate per Pegula, brava a variare fra risposte coperte e bloccate. La testa di serie N.22 ha però tirato fuori i due migliori punti di giornata, soprattutto con lo strettino di dritto che le ha dato il deuce, ed è riuscita a tenere, iniziando a raccogliere i frutti di direzioni più varie. “A inizio partita ho avvertito la sua pressione, è una giocatrice molto aggressiva, e allora ho deciso di cambiare qualcosa, mettendo più spin sui colpi per aprirmi spazio, ha confermato a fine partita. L’inerzia dell’incontro è girata in quel momento: rispondendo con più margine, ha dato il tempo di sbagliare all’avversaria, che con un dritto in rete le ha regalato il 15-40, facendola scappare sul 2-0 con un rovescio in rete.

Dalle due palle break concesse a inizio set, Brady ha messo a segno un parziale di 13-2, ma come già successo all’inizio il match ha continuato a vivere di fiammate, e Pegula è tornata in partita alzando l’aggressività: un dritto inside-out le ha procurato due chance nel quinto gioco, e un bel rovescio in avanzamento ha prodotto il contro-break, prima di una rimonta da 0-30 nel gioco successivo suggellata da un grande scambio di 19 colpi in cui è riuscita a recuperare su un pallonetto di Brady con un campanile difensivo. Jen è però rimasta nel game, procurandosi una palla break con una risposta in allungo (i punti rapidi l’hanno favorita per 20-7 nel set), salendo 4-2 con una rara variazione di rovescio che le ha preparato il terreno per spingere con il bimane incrociato prima di chiudere con lo smash, in un secondo set di livello decisamente più alto e finito con un altro parziale pro-Brady, stavolta di 11-0 – un doppio fallo e un dritto centrale sparato in rete hanno portato il match al terzo dopo 69 minuti.

TERZO SET – Subito nel vivo. Brady ha nuovamente perso la prima nel primo gioco, finendo sotto 0-40 con un doppio fallo e un bel dritto lungolinea di Pegula, ma ha ancora una volta elevato il proprio tennis, rimontando con una gran difesa, un attacco perfetto con lo slice che ha incatramato la pallina al Green Set della RLA e un rovescio lungolinea perfetto. Pegula si è procurata una quarta palla break, ma nello scambio a sportellate che ne è seguito non è riuscita a sfondare nonostante una buona profondità, finendo fuori giri con il rovescio. Una bella risposta di rovescio le ha però dato la numero cinque, e le basse percentuali di prime in campo hanno infine esatto la loro gabella, portando Brady a perdere il sesto punto su sette con la seconda nel game.

La fuga è durata quanto quella di Al, John e Jack all’inizio di “Così è la vita”, però: Pegula ha pagato lo sforzo, commettendo due errori esiziali con il rovescio per il 15-40, sbagliando poi un inside-out con le gambe completamente ferme, un tema che si è prolungato nel turno successivo, quando ha messo lungo un altro dritto per lo 0-40, regalando il 3-1 a Brady con un non forzato dal centro (14 i suoi UFE nel set, a fronte di soli quattro vincenti). Da sottolineare la resilienza dell’alumna di UCLA, che nel terzo ha iniziato ad accettare di più la fase difensiva, prevalendo anche negli scambi più lunghi: l’epitome è stato il recupero in chop che l’ha portata a 30-30 nel sesto gioco, spianandole la strada per il doppio break, giunto alla seconda opportunità su un passante difficile sbagliato da Pegula. Il match si è chiuso in un amen, quando Brady è andata a prendere una risposta assertiva dell’avversaria con un altro recupero di dritto, superandola per l’ultima volta.

Spero che le semifinali stiano diventando un’abitudine, ma vorrei abituarmi anche a giocare le finali!” ha detto Brady. “Io e Jessica siamo grandi amiche, sono felicissima per il suo successo. La mia difesa è stata molto buona oggi, lavoro tanto in palestra e per fortuna sta pagando. Non vedo l’ora di giocare la semifinale con i tifosi presenti allo stadio“. Brady per il momento salirebbe al quindicesimo posto del ranking, miglior piazzamento in carriera, mentre Pegula ascenderebbe al N.43, anche per lei un career high.

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