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Wimbledon: eliminate Trevisan e Paolini, ma Jasmine andrà alle Olimpiadi
“Me l’hanno comunicato oggi, ci speravo tanto”, ha detto dopo il primo turno con Petkovic. Trevisan: “Ho avuto un inizio di 2021 difficile, ora mi sento più serena in campo”

Doppia sconfitta per due delle tre azzurre impegnate a Wimbledon: Jasmine Paolini e Martina Trevisan sono infatti state battute, rispettivamente, da Andrea Petkovic ed Elena Vesnina, entrambe in gara grazie al Protected Ranking. A dispetto dell’eliminazione, però, hanno avuto modo di sorridere.
[PR] A. Petkovic b. J. Paolini 6-4 6-3
Il match è iniziato con ben cinque break consecutivi, tre dei quali però a favore della teutonica, che è riuscita a difendere il vantaggio e a chiudere il primo parziale – Paolini ha avuto una palla del contro-break sul 4-5, ma non è riuscita a sfruttarla. “Non avevo mai affrontato Petkovic, secondo me lei è uno che si trova bene su questa superficie, perché cerca sempre di anticipare e mi ha rubato spesso il tempo”, ha detto Paolini dopo l’incontro. “Non posso dire di essere minimamente soddisfatta del match di oggi; mi darei un’insufficienza“.
Nel secondo set Petkovic è scappata subito sul 4-0, e pur restituendo uno dei due break ha chiuso senza troppi patemi; Paolini ha salvato quattro match point nell’ultimo game, ma non è mai riuscita a procurarsi una palla del contro-break. “Ho bisogno di tempo per adattarmi all’erba, oggi ho fatto fatica, soprattutto dalla parte del dritto ero sempre in ritardo, anche perché la palla rimbalza bassa. Avrei dovuto giocare di più, ma non c’è stato il tempo perché per fortuna a Bol ho finito tardi [ha vinto il torneo, ndr]. Di solito mi trovavo meglio sull’erba rispetto a quest’anno, anche perché quest’anno avevo l’accesso diretto al tabellone, quindi non ho potuto fare le qualificazioni per prepararmi”.
Nonostante la sconfitta, però, proprio oggi la tennista toscana ha avuto una grande notizia – potrà partecipare ai Giochi di Tokyo. “La prossima settimana giocherò ad Amburgo, poi farò Losanna e quindi partirò per le Olimpiadi, perché mi hanno detto oggi che sono entrata in lista. Non ho mai pensato molto alle Olimpiadi, però ci speravo: certo, per un tennista è diverso che per altri sportivi, ma avere quest’opportunità mi fa comunque capire quanto sono fortunata”.
[PR] E. Vesnina b. M. Trevisan 7-5 6-1
Martina è partita bene, portandosi sul 3-0 in apertura, ma nel quinto game ha restituito il break a zero, e dopo aver mancato una palla break sul 4-3 in suo favore ha ceduto la battuta a trenta sul 5-5. “Sul game del 5-4 lei ha servito bene, ma forse avrei potuto cercare di far partire lo scambio. Lei comunque ha giocato bene, si vede che si trova bene su questa superficie. Anche a me piace giocare sull’erba, non ci ho fatto moltissime partite ma mi ci sento comunque a mio agio”.
Il secondo parziale, purtroppo per lei, non ha avuto storia: Vesnina ha perso solo tre punti alla battuta, e dopo aver breakkato per il 2-1 non si è più guardata indietro, vincendo gli ultimi sei game con un parziale di 28-13. “Ora tornerò sulla terra battuta, sono iscritta ad un 100k, a Losanna e a Palermo. Per fine anno vorrei entrare fra le prime 60”.
Non è un mistero che Trevisan non abbia avuto una stagione facile, con la spada di Damocle dei punti del Roland Garros che scadranno ad ottobre. “Inizialmente non ho gestito bene la situazione, ho pensato troppo alla classifica“. Adesso però le cose stanno iniziando a volgere al meglio: “Il mio obiettivo per il resto della stagione è di sentirmi meglio in campo, perché a livello emotivo ho avuto un inizio di stagione difficile. Ora sto iniziando a metabolizzare la cosa, mi sento più serena”. Interrogata a sua volta sull’argomento cinque cerchi ha risposto: “Mi dispiace non andare alle Olimpiadi, ma c’è sempre Parigi 2024“.
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International Tennis Hall of Fame: Flavia Pennetta in lizza per il terzo anno
Sei gli ex tennisti al ballottaggio: Cara Black, Carlos Moya, Daniel Nestor, Ana Ivanovic, Leander Paes e l’italiana Flavia Pennetta

La International Tennis Hall of Fame ha nominato questi sei giocatori motivando le scelte in base ai traguardi raggiunti nelle rispettive carriere.
La tennista Cara Black, ex numero 1 al mondo di doppio per 163 settimane, rappresenta sicuramente un’icona per lo Zimbabwe, essendo stata 10 volte campionessa Slam in doppio femminile e doppio misto.
L’ex allenatore di Rafa Nadal, Carlos Moyá è stato nominato per aver vinto l’edizione del Roland Garros 1998, aver raggiunto la finale nell’Australian Open nel 1997 ed essere stato numero uno del mondo e nelle top 10 per 200 settimane. Molto importanti per lo spagnolo sono sicuramente i 20 titoli ATP vinti e la conquista della Coppa Davis nel 2004.
Il canadese Daniel Nestor ha meritato questa candidatura con i suoi successi in doppio maschile e doppio misto, ben 12 nei tornei del Grande Slam. Candidatura storica per Ana Ivanović, prima tennista serba in assoluto ad essere nominata per questo premio. La 35enne serba ha vinto l’edizione del Roland Garros 2008 ed ha raggiunto due finali nei tornei del Grande Slam. Significative le 91 settimane in top 5 e il raggiungimento del primo posto nella classifica WTA.
Tornando al doppio, il tennista indiano Leander Paes è stato selezionato per aver vinto in coppia con il suo connazionale Mahesh Bhupathi, 3 Slam e 26 titoli ATP. È il giocatore con più Slam vinti in doppio misto nell’era Open insieme a Martina Navratilova.
Infine la tennista pugliese Flavia Pennetta, moglie di Fabio Fognini, al suo terzo tentativo di venir selezionata in questa “élite” del tennis. La tennista brindisina vanta una vittoria in singolare nei tornei del Grande Slam, quella nel 2015 a Flushing Meadows, e 10 titoli WTA in singolare che le hanno permesso di raggiungere la sua posizione migliore nel ranking, quella di numero 6 al mondo. La tennista italiana classe 1982 ha raggiunto nella sua carriera il podio della classifica femminile mondiale di doppio, grazie alla vittoria dell’Australian Open 2011 in coppia con l’argentina Gisela Dulko. Flavia Pennetta, anche se nominata tre volte, è la prima tennista italiana di sempre ad essere inserita in questo ballottaggio, che ci auguriamo sia quello decisivo. I fan potranno contribuire con i loro voti fino al 9 ottobre, collegandosi al sito vote.tennisfame.com.
La votazione includerà anche due candidati nella categoria collaboratori, il pioniere indiano del tennis Vijay Amritraj e il famoso giornalista Richard Evans.
ATP
ATP Chengdu: il trionfo di Zverev, battuto Safiullin in rimonta
Per l’ex numero 2 del mondo 21° titolo in carriera, il secondo del 2023: le Finals di Torino si avvicinano. Onore al russo alla sua prima finale

[1] A. Zverev b. R. Safiullin 6-7 (2) 7-6 (5) 6-3
Alexander Zverev è il nuovo campione del Chengdu Open. In questa inedita finale dell’ATP 250 giocata di martedì, il numero 10 del mondo ha sconfitto in tre set il coetaneo Roman Safiullin (26 anni, numero 55 ATP, alla prima finale della carriera nel circuito maggiore) dopo una bella e intensa battaglia durata quasi tre ore.
Zverev prosegue la sua risalita in classifica dopo un anno difficilissimo, un vero e proprio incubo iniziato nel corso della semifinale del Roland Garros 2022 con un tremendo infortunio alla caviglia e terminato proprio quest’anno a Parigi, dove ha approfittato di un tabellone favorevole per difendere tutti i punti.
La semifinale con Ruud è stata una mattanza, ma quel torneo ha senza dubbio rappresentato una svolta per l’ex numero due del mondo e da lì è iniziata un’estate serena di risalita e di rivincite con la semifinale ad Halle, e poi il titolo di Amburgo, la semifinale a Cincinnati battendo Medvedev, e infine i quarti a New York con la vittoria su Sinner. Ricordiamo che Sascha si era presentato a Parigi da numero 27 del mondo con oltre 700 punti da difendere e il rischio concreto di un potenziale terremoto a livello di ranking.
Quattro mesi dopo Zverev si ritrova numero 10 del mondo e soprattutto, dopo la vittoria nel 250 cinese, al numero 7 nella race valida per la qualificazione alle ATP Finals (che il tedesco ha già vinto due volte, nel 2018 e nel 2021, nella prima edizione italiana di Torino), ad una manciata di punti dal numero 5 occupato da Andrey Rublev.
Safiullin si è inevitabilmente commosso nel corso della premiazione, nel suo sguardo un misto di orgoglio (a fine 2022 era ancora fuori dai primi 100 del ranking) e allo stesso tempo di rimpianto per l’occasione persa (nel corso del tie break del secondo set è arrivato a due punti dalla vittoria).
Per il russo resta comunque una settimana memorabile, un probabile punto di partenza: ha infatti raggiunto la sua prima finale a livello ATP e l’ha raggiunta senza perdere nemmeno un set, battendo uno dietro l’altro Nakashima, Evans, Thompson e Musetti, ed anche nel corso della finale ha oggettivamente controllato per lunghi tratti il gioco, mettendo in mostra un tennis brillante e completo, che ben si adatta al cemento rapido tipico dei tornei asiatici.
Grazie a questo risultato, il migliore della carriera dopo i quarti di finale raggiunti un paio di mesi fa a Wimbledon, ritoccherà nuovamente il proprio best ranking, arrivando fino al numero 41.
LA CRONACA DELLA PARTITA
Primo set: Zverev non sfrutta tre set point consecutivi, Safiullin chiude al tie break
Zverev parte fortissimo al servizio, con una percentuale di prime in campo quasi irreale (intorno al 90%) considerando la velocità media di quei servizi, spesso oltre i 210 km/h.
Nei suoi turni di battuta non c’è storia, quei servizi sono troppo pesanti per il russo, che però, dopo essersi salvato nel secondo game (palla break, brutta risposta in rete del tedesco) imposta una partita coraggiosa: Sascha sta lontano dal campo, invitandolo a spingere, e Safiullin non si fa pregare, rischiando e attaccando il più spesso possibile, anche in controtempo.
Ma sul 4-5 il 26enne russo si mette improvvisamente nei pasticci con tre errori gratuiti (compreso un doppio fallo): 0-40 e di conseguenza tre set point consecutivi. Ma il numero 55 reagisce annullandoli con tre punti eccellenti (da segnalare in particolare la combinazione dritto-smorzata sul 30-40) e, grazie anche ad un errore piuttosto generoso di Zverev sul 40 pari, riesce a sopravvivere: 5 pari.
Nel game successivo il numero 10 del mondo sembra subire il contraccolpo delle occasioni appena mancate: la sua prima di servizio, fino a quel momento impeccabile, scompare completamente, costringendolo al primo turno di battuta faticoso dell’intero match.
Sul 15-30 si salva con una grande seconda, ma alla fine arriva la prima palla break della partita di Safiullin: il russo però sente troppo il momento, interpretando lo scambio in maniera stranamente timida con Sascha che ovviamente non si fa pregare chiudendo il punto col suo classico rovescio lungolinea in avanzamento.
Si arriva al tie break, e qui il debuttante si trasforma in veterano: scappa subito e poi gioca in scioltezza.
Da segnalare in particolare il vincente con il quale si porta sul 6 a 2, ovvero un dritto in contropiede sontuoso, in cross, che toglie il tempo a Zverev lasciandolo completamente immobile. È 7-2 Safiullin, che prosegue il suo cammino immacolato a Chengdu (nove set vinti su nove).
Secondo set: Zverev sopravvive in un tie break rocambolesco
Primi tre game piuttosto elaborati, con Safiullin che tiene in apertura salvandosi da 15-40, poi breakka a 30 (solito doppio fallo di Zverev da destra, il suo tallone d’Achille, seguito da un clamoroso errore di dritto) e infine perde la battuta sul 2-0 dopo avere avuto anche una palla del 3-0.
La sensazione è che, al netto di una percentuale assurda di prime palle in campo da parte del tedesco (a metà secondo set ancora intorno all’80%), la partita sia sotto il controllo tennistico di Safiullin: è lui che decide cosa succede nello scambio, è lui che sceglie la diagonale, è lui che imposta il ritmo. Sascha di conseguenza può dunque solo aggrapparsi al servizio, in attesa di qualche errore gratuito dell’avversario.
Senza colpi di scena si arriva ancora al tie break, con Zverev che tiene facilmente il servizio sul *5-6 grazie ad uno splendido riflesso nei pressi della rete (volèe bimane di opposizione, una vera e propria parata).
Nel momento clou Zverev diventa improvvisamente aggressivo e prova a scappare con un meraviglioso rovescio lungolinea (mini-break e 4-2) ma successivamente pasticcia a rete con due errori nello spazio di pochi punti: prima decide di giocare un serve and volley sciagurato su una seconda di servizio (4-3) e poi non chiude un comodo smash a rimbalzo (5 pari).
Il russo però per la prima volta sembra sentire la pressione e infatti sul 5 pari questo tie break rocambolesco si risolve nel modo più scontato, con il campione che mette a segno un ace (il numero otto della sua partita) e il debuttante che invece nel punto successivo commette doppio fallo. Zverev di conseguenza si salva, vince il tie break col punteggio di 7 a 5 e prenota il trofeo.
Terzo set: dopo lo spavento Zverev vince il match in scioltezza
Come prevedibile Zverev, dopo un tie break in cui si è ritrovato a due punti dalla sconfitta, prende subito il controllo del terzo parziale. Il break decisivo arriva sul 2-1 grazie a quattro errori gratuiti di uno stanco Safiullin, e il tedesco da quel momento in poi non si guarda più indietro. Cinque punti totali persi al servizio in cinque turni di servizio, sintomatici di un set giocato sul velluto e chiuso in meno di mezz’ora col punteggio di 6-3.
Jacopo Gadarco
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In corso a Parma i Campionati Europei under 16
La città emiliana si conferma capitale italiana del tennis, tra il WTA 125 appena terminato e l’importante manifestazione giovanile

Da lunedì 25 settembre Parma è stata invasa da 150 giovani tennisti, equamente ripartiti tra maschi e femmine, che si stanno dando battaglia per conquistare il titolo di Campione Europeo under 16. Nella manifestazione sarà coinvolto tutto il territorio cittadino perché i 22 campi necessari per lo svolgimento del torneo saranno messi a disposizione, in sinergia tra loro, da TC Parma, TC President Montechiarugolo, Circolo del Castellazzo e Sporting Club Parma. Dai quarti di finale in poi tutte le partite saranno centralizzate al TC Parma, dove tra l’altro è da poco terminato il WTA 125 ‘Parma Ladies Open’, organizzato da MEF Tennis Events.
Le giovani promesse cercheranno di iscrivere il proprio nome in un albo d’oro che solo negli ultimi dieci anni può vantare nomi illustri come Carlos Alcaraz e Andrej Rublev. Ma risalendo a ritroso di qualche anno troviamo anche il nostro Fabio Fognini, Yannick Noah, Mats Wilander e Stefan Edberg, non male eh? Per non parlare del torneo femminile che ha visto vincere giovani tenniste come Simona Halep e Daria Kasatkina, mentre l’attuale n.2 Iga Swiatek dovette accontentarsi della finale.
All’Italia il record dei partecipanti in quanto, come nazione ospitante, potrà schierare quattro ragazzi (Pierluigi Basile, Andrea De Marchi, Jacopo Vasamì e Antonio Marigliano) e quattro ragazze (Galatea Ferro, Ilary Pistola, Carolina Gasparini e Lucrezia Musetti). Al momento in cui scriviamo tutti i nostri ragazzi sono ancora in corsa, a parte Ilary Pistola che nel secondo turno ha perso col punteggio di 4-6 7-6(2) 6-3 una partita combattutissima contro la svizzera Sarina Schnyder. Ricordiamo che i vincitori dell’evento emiliano riceveranno l’invito a partecipare al Tennis Europe Junior Masters che si terrà dal 2 al 5 novembre sui campi del Country Club di Montecarlo.