Quegli strani n. 1... così perdenti!

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Quegli strani n. 1… così perdenti!

Medvedev perde con Nadal la prima partita da leader virtuale. Non è il primo a insediarsi con una sconfitta, scopriamo insieme gli altri

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Daniil Medvedev - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
Daniil Medvedev - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Nel tennis si raccontano migliaia di storie diverse ogni anno. Testimonianze di successi, sconfitte, record e di personaggi. A proposito di tutto ciò, la sconfitta subìta questa notte al 500 di Acapulco da Daniil Medvedev contro Rafael Nadal ha riportato alla luce alcune tra le storie più bizzarre e intriganti di questo sport. Quelle dei giocatori che hanno perso all’esordio da n.1 del mondo. Tra questi, al contrario, c’è anche chi non ha mai assaggiato la sconfitta da leader del ranking. Volete sapere chi è? Un po’ di pazienza, la risposta arriverà alla fine dell’articolo.

Da lunedì 28 febbraio Medvedev lascerà il secondo gradino del podio e siederà per la prima volta sul trono della classifica mondiale. La sconfitta di Djokovic contro Vesely ai quarti di Dubai ha sancito l’evento. Un traguardo storico, se pensiamo che da 18 anni a piantare la propria bandiera sulla vetta del ranking non è stato nessun tennista che non si chiamasse Federer, Djokovic, Nadal o Murray.

Ma è davvero il russo il tennista più forte del momento? Classifica alla mano, almeno a partire dalla prossima settimana, ovviamente sì. Eppure questa notte, Medvedev ha perso la sfida di semifinale contro Nadal ancor prima di diventare ufficialmente n.1. Certo, il ranking non si costruisce in un paio di settimane e non si basa (per fortuna, verrebbe da dire) sui testa a testa contro un singolo giocatore. Tuttavia, compresa la finale degli Australian Open (quella dello storico 21° titolo Slam), si tratta della seconda sconfitta consecutiva di Daniil contro il maiorchino.

Che Nadal (attualmente n. 5 ATP) sia più forte di Medvedev nonostante le rispettive posizioni in classifica? Questione di opinioni anche e soprattutto personali nonché di momenti di forma, considerando che Rafa è stato costretto a saltare per intero la seconda parte della scorsa stagione a causa di un problema al piede. E nello stesso periodo il russo ha acquisito punti importanti, soprattutto grazie al trionfo agli US Open e alla finale raggiunta alle Finals di Torino. Tornato a competere ad inizio anno, Nadal ha vinto tutte le 14 partite giocate, mentre Medvedev è uscito in semifinale dell’ATP Cup con la sua Nazionale e ha perso la già citata finale a Melbourne così come la semifinale di questa notte in Messico.

GLI ALTRI CASI – Solo il tempo ci potrà dire se i rapporti di forza, anche e soprattutto in chiave classifica mondiale, verranno ribaltati nuovamente, presto o tardi che sia. Per adesso, resta il fatto che Medvedev ha “macchiato” il suo esordio da n.1 con una sconfitta. Un battesimo amaro, anche se come detto ancora virtuale, che comunque si aggiunge ad altri casi simili avvenuti nella storia del tennis. Tre giocatori persero, così come il russo, da n.2 del mondo prima di fare il passo verso il gradino più alto. Accadde a Ivan Lendl nel 1983 (con addirittura due sconfitte consecutive che precedettero la sua salita a n. 1, con McEnroe e Slozil), a Jim Courier nel 1992 (contro Chang allora n. 16, nella finale di San Francisco) e ad Andy Roddick nel 2003 (contro il n. 31 Henman). Carlos Moyá, invece, passò da n. 4 a n. 1 nel marzo del 1999 ma nel mezzo perse da Philippoussis a Indian wells.

C’è chi invece non si è potuto godere neanche una settimana da n. 1 senza sconfitte. È il caso di John McEnroe, che perse due partite di Coppa Davis contro l’Argentina di Vilas e Clerc, appena raggiunto il grande traguardo nel marzo 1980, l’anno in cui lui e Borg si alternarono più volte in vetta alla classifica. Ancor più eclatante fu quanto accaduto a Thomas Muster che, diventato n. 1 del mondo nel marzo del 1996, perse al primo turno di Indian Wells e una settimana più tardi al primo turno dell’allora Miami Masters di Key Biscayne, torneo che avrebbe poi vinto l’anno successivo.

Medvedev ha comunque fatto meglio del suo connazionale, Yevgeny Kafelnikov, che nell’aprile del 1999 perse addirittura quattro volte consecutive al primo turno di un torneo prima di salire sul trono del ranking. Queste quattro sconfitte arrivarono tutte sulla terra in un aprile da dimenticare per lui: il tennista dalla classifica più alta a batterlo fu il romeno n. 49 Andrei Pavel, mentre la sconfitta più inaspettata fu contro il qualificato Ivan Ljubicic a Monte Carlo, quando il croato era addirittura n. 196. Curiosi poi i casi di Juan Carlos Ferrero e Andre Agassi. Lo spagnolo venne battuto, nel 2003, sia prima che dopo essere diventato n. 1 della classifica (allo US Open e in Coppa Davis). Lo statunitense, invece, perse la finale di Wimbledon 1999 in tre set dal leader del ranking Pete Sampras, il giorno dopo però Agassi passò da n. 4 a n. 1 nonostante la sconfitta, e ci rimase per tre settimane.

Ma adesso è il tempo delle scuse. Vi abbiamo intrattenuti fin qui senza rivelarvi il nome dell’unico giocatore della storia imbattuto da n. 1 del mondo. È Patrick Rafter, il quale fu sul tetto della classifica per una sola settimana dal 26 luglio del 1999 al 1° agosto dello stesso anno, ma senza mai giocare neanche una partita. A modo suo, resta comunque un record.

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