ATP Firenze, qualificazioni: tre azzurri al turno finale, fuori Seppi

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ATP Firenze, qualificazioni: tre azzurri al turno finale, fuori Seppi

Flavio Cobolli, Gianmarco Ferrari e Andrea Vavassori si giocheranno l’accesso al tabellone principale

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Inizia nel migliore dei modi il primo giorno di qualificazioni all’Unicredit Firenze Open, con la prestigiosa affermazione da parte di Gianmarco Ferrari, classe 2000 e n.410 al mondo, su Damir Dzumhur, ex n.23 della classifica mondiale e tds n.6 del tabellone cadetto. 6-4 6(6)-7 6-0 la vittoria, con una climax di gioco non indifferente nel terzo parziale, a favore del ragazzo di Prato, allenato da un grande ex del nostro tennis come Diego Nargiso. Ferrari domani affronterà la terza forza del seeding Tim Van Rijthoven, una delle sensation di questo 2022, per cercare la prima partecipazione in carriera in un main-draw ATP. Tre titoli vinti, a livello ITF sulla terra, in questo 2022 per Ferrari, che ha sfruttato al meglio l’occasione datagli dalla wild card contro un avversario prestigioso, in vantaggio anche di 239 posizioni in classifica.

[5] F. Cobolli b. L. Miedler 6-4 7-6(5)

Il ritorno di Flavio Cobolli, fiorentino doc ma trapiantato nella Capitale, nella sua terra natia è stato condensato in dolci sinfonie rivelandosi assolutamente positivo. Infatti il giovane azzurro, tds n. 5 del tabellone di qualificazione dell’Unicredit Firenze Open, ha superato in un match ostico per 6-4 7-6(5) in 1h47’ il n. 323 del mondo Lucas Miedler. L’avversario odierno di Cobbo, ventiseienne austriaco, pur trovandosi ad inseguire il toscano nel ranking con un distacco di ben 164 posizioni; è stato comunque in grado di impensierire il tennista italiano. Questo perché, come ha dichiarato ai microfoni del direttore Scanagatta il diretto interessato al termine dell’incontro, il 20enne di Firenze ha sofferto di problemi allo stomaco nell’ultimo mese che gli hanno impedito di potersi esprimere al meglio delle sue possibilità, oltre a causarli una discesa in classifica dal suo best ranking di n. 132 – attualmente è n. 159 -. Nel primo set, a dare la scossa iniziale alla sfida è stato l’azzurro, che nel secondo gioco ha breakkato ai vantaggi alsecondo tentativo del game. Purtroppo però Cobolli ha restituito poco dopo il favore, cedendo il servizio sul 2-2 al termine di un turno di battuta da 16 punti e arrendendosi alla terza chance offerta. Da questo momento in poi, ogni proprio game al servizio è divenuto un Everest insormontabile da scalare per l’austriaco, che sì è salvato ad oltranza nel sesto gioco, per poi uscire indenne sul 3-4 non senza prima aver cancellato un break point. Al terzo spauracchio, tuttavia, Lucas ha incontrato realmente la paura, con Flavio che ha piazzato la zampata decisiva mentre l’altro provava a prolungare la propria agonia. La seconda ripresa si è sviluppata seguendo lo stesso canovaccio, il “nostro” si porta subito avanti 3-0. Poi, però, inciampa nuovamente nel medesimo tranello facendosi strappare il fondamentale d’inizio gioco, esattamente come nella frazione d’apertura, sul 3-1 e ancora una volta dopo un game fiume, – in questo caso da 12 punti – cadendo alla quarta possibilità concessa. Ma la vera differenza tra i due parziali, si materializza proprio nella seconda metà del set: in maniera diametralmente opposta a quanto accaduto nel primo round, invece di assistere ad un lungo strazio di Miedler con un’angoscia che cresce gradualmente in ogni suo game alla battuta; si va diritti verso il tie-break grazie anche ad un servizio dell’ex n. 77 di specialità che finalmente trova costanza di rendimento. Non poteva, neanche il gioco decisivo non ripercorrere pedissequamente le orme del duello: 2-0 Italia, rintuzzato prontamente attraverso il contro mini-break arrivato nel quinto punto. Dulcis in fundo, come sul finire del primo set, Cobolli ha fatto valere il peso di categoria superiore intascandosi il suo secondo quindici in risposta del tie-break sul 6-5, e ponendo fine alla partita. Da sottolineare, nella prestazione del classe 2002 toscano, il 64% di prime in campo e il 72% di trasformazione (39/54). Non male neppure lo strabiliante 80% (8/10) per quanto riguarda le palle break salvate, sintomo di freddezza e personalità. A mettere la ciliegina i 4 aces scagliati, anche se come ha detto chiaramente Flavio: i miglioramenti sul servizio, soprattutto in termini di percentuali – ad esempio oggi ha raccolto solo il 53% con la seconda -, insieme ai progressi da compiere sulle soluzioni tagliate e di volo senza dimenticare quelli riguardanti la mentalità; sono ancora innumerevoli se vuole stabilizzarsi ad alti livelli. Tra lui e il tabellone principale del ‘250’ fiorentino, ci sarà nel turno finale, la tds n. 4 Zhizhen Zhang.

[4] Z. Zhang b. [WC] J. Berrettini

Proprio il tennista cinese, numero 126 al mondo, è stato il giustiziere di Jacopo Berrettini. Il fratello di Matteo si è arreso nettamente per 6-4 6-2 in appena 1h19’ di gioco. Nonostante il punteggio quasi a senso unico l’attuale n. 896 ATP, presente nel seeding cadetto grazie ad un invito della federazione, ha lottato con tutto sé. Nel primo set, infatti, ci sono stati ben sei games sui dieci totali che si sono risolti ai vantaggi, e in cinque di questi si è manifestata almeno una palla break: purtroppo, però, di questi soltanto uno è stato appannaggio dell’azzurro, che alla fine ha pagato lo scarso cinismo rispetto all’avversario: 57% (4/7) di concretizzazione delle chance di break per il 25enne di Shanghai, a fronte di un misero 14% da parte di Jacopo (1/7). Dunque a parità di occasioni, hanno pagato le tre in più sfruttate dal cinese. In generale poi, anche Berrettini junior come Cobolli deve crescere al servizio: oggi bassissime tutte le percentuali, 51% di prime in campo con il 56% di realizzazione. Paradossalmente ha fatto meglio con la seconda: 50%, superiore al 44% avversario ma non per raggiungere la vittoria.

[2] M. Ymer b. A. Seppi 7-5 6-3

Le sconfitte non sono terminate qui, ahi noi, per i colori italici di scena nel capoluogo toscano. Il veterano altoatesino Andreas Seppi, n. 250 delle classifiche, ha lasciato il passo al secondo favorito delle quali: lo svedese Miakel Ymer. Il minore dei fratelli scandinavi, ma originari dell’Etiopia, che già aveva ben impressionato in Italia durante la fase a giorni della Coppa Davis a Bologna; si è imposto 7-5 6-3 in 1h47’ di partita. Pure in questo incontro tanta lotta, che ha regalato un primo set titanico: una battaglia forsennata su ogni singolo punto. Su dodici games, addirittura 10 sono stati decisi ad oltranza con palle break in sei di questi. Ci sono stati cinque break complessivamente nella frazione, tre di questi subiti da Andy. Tuttavia il grande rammarico per la Seppia nazionale è aver sprecato il vantaggio costruitosi agli albori della sfida, che lo aveva issato sul 3-0 “pesante”. Qui si è spenta la luce dell’ex n. 18 delle classiche, che ha vinto solamente due dei successivi sei giochi. Nella seconda frazione, avvio al contrario, con questa volta Ymer a scappare sul 3-0 seppur “leggero”. E proprio nel terzo gioco è naufragata l’ultima speranza del 38enne di Bolzano, che mancando due palle per il contro-break immediato ha alzato bandiera bianca dato che il n. 96 ATP non ha più concesso nulla alla battuta. Era la terza volta che si affrontavano, nel 2017 in Catalogna in occasione del ‘500’ di Barcellona Seppi si era imposto in due set, lo scorso anno ha poi pareggiato i conti lo svedese sempre nelle qualificazioni – in quella circostanza il turno finale – al ‘1000’ di Parigi Bercy. Per Mikael ad attenderlo nel prossimo incontro, un’altra vecchia conoscenza dell’Ital-Davis: la tds n. 7 Borna Gojo, che ha avuto la meglio sul rumeno Marius Copil (n. 332 ATP) per 6-3 (5)6-7 7-6(2).

[8] A. Vavassori b. N. Serdarusic 7-6(2) 4-6 6-3

A chiusura di giornata, l’impianto all’avanguardia di Palazzo Wanny è stato teatro del terzo successo italico di questo sabato fiorentino. Una vittoria, che dunque rende positivo – mitigato da due sconfitte – il bilancio odierno, firmata dal 27enne torinese Andrea Vavassori. Il n. 202 del mondo, ha difatti sconfitto dopo quasi due ore di botte da orbi il croato Nino Serdarusic (n. 260 ATP) con lo score di 7-6(2) 4-6 6-3. Un successo che ha un duplice significato per il tennista sabaudo, da un lato portatore di ricordi felici e dall’altro invece di avvenimenti che si vogliono soltanto cancellare. Quello di Firenze, è stato infatti il terzo H2H tra i due protagonisti: si erano scontrati nel novembre 2021, secondo turno del tabellone cadetto, sul veloce indoor di Stoccolma – quindi condizioni di gioco molto simili a quelle odierne – con rimonta portata a compimento dall’azzurro e conseguente primo accesso ad un main-draw ATP centrato; per poi ritrovarsi uno di fronte all’altro quest’anno nei turni preliminari del Roland Garros. A Parigi a vincere fu Serdarusic, nonostante 50 vincenti messi a referto da Andrea, impendendo così a Vava di continuare il proprio sogno verso il primo tabellone principale in una prova dello Slam, poi arrivato un mese dopo a Londra. Quest’oggi a far la differenza i 10 aces dell’italiano, coadiuvati da un’ottima ed estesa resa del servizio, rispetto all’avversario, in tutte le sue sfaccettature: 69% di prime in campo, l’80% di concretizzazione con la prima e il 55% con la seconda. Ora per il nostro terzo migliore specialista del doppio, dietro Bolelli e Fognini, un’opportunità ghiottissima; considerando che la tds n. 1 Roman Safiullin si è fatta sorprendere dal turco e n. 234 ATP Altug Celikbilek.

Ha collaborato Pellegrino Dell’Anno

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