Tennis azzurro, è la settimana della verità (Bertolucci). Thiem: «Sinner può vincere uno SIam» (Ercoli)

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Tennis azzurro, è la settimana della verità (Bertolucci). Thiem: «Sinner può vincere uno SIam» (Ercoli)

La rassegna stampa di domenica 18 giugno 2023

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Tennis azzurro, è la settimana della verità (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Per il tennis italiano arriva una settimana dopo la quale non ci saranno altre prove d’appello. A Wimbledon bisognerà spogliarsi di tutti i dubbi e mettere sul tavolo le carte che ognuno ha in mano. Diciamo la verità, all’inizio dell’anno pensavamo di arrivare a questo punto della stagione con qualche asso nella manica in più. E invece per l’infortunio di Matteo Berrettini, per il momento delicato di Jannik Sinner e per la poca continuità di Lorenzo Musetti, ci ritroviamo un pochino con il fiato sospeso e non ci resta che sperare che i prati londinesi ci diano quelle soddisfazioni che sono mancate nell’ultimo periodo. Partiamo da Berrettini, che era il più atteso, con molta speranza, proprio sull’erba. Sicuramente avrebbe voluto rientrare prima, ma il recupero dall’infortunio evidentemente è stato più laborioso e più lento del previsto, e addirittura per quello che ho potuto vedere mi è sembrato anche un rientro affrettato, quello di un giocatore che si è tuffato sul verde sperando di ricevere dalla superficie un aiuto anche superiore, ma così non è stato. Anche perché se c’è una superficie che non perdona niente e che addirittura mette in risalto i problemi, quella è proprio l’erba. E Berrettini, invece, avrebbe sicuramente avuto bisogno di giocare diverse partite per ritrovare un po’ di confidenza e di fiducia prima di cimentarsi a Wimbledon. Adesso non resta che sperare che, tornando a Londra al Queen’s, ritrovi come per incanto una condizione almeno accettabile. Sinner, invece, non ha neppure la scusa dell’infortunio, dalla sconfitta con Rune in semifinale a Montecarlo ha inanellato una serie di prove sicuramente insufficienti e molto al di sotto delle aspettative. È apparso lento, molto falloso, poco reattivo e poco esplosivo. Direi addirittura un po’ confuso nelle scelte tattiche, lui che invece da questo punto di vista era sempre stato accostato ai migliori. Musetti prosegue la sua stagione altalenante dovuta sicuramente alla giovane età, che lo porta ad avere delle punte certamente di livello molto alto alternate ad altre uscite dove invece si espone alle critiche riguardo alla posizione sul campo e al fatto che tenda a mollare la presa quando il match si complica. La sua facilità di colpi e il suo talento lo aiutano in varie situazioni, capace com’è di cambi di ritmo e di rotazioni diverse alla palla, ma il tutto dovrà essere completato dal giusto atteggiamento per risolvere i continui problemi che l’infida superficie propone. Per finire Lorenzo Sonego, che non tradisce mai: con il suo atteggiamento e le sue caratteristiche tecniche riesce spesso ad ottenere buoni risultati, ma certamente una maggiore predisposizione alla risposta al servizio potrebbe permettergli di trovare anche quella continuità di risultati che al momento è mancata. 

Thiem: «Sinner può vincere uno SIam» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

«La vittoria agli US Open per me è molto lontana, quasi come si trattasse di un’altra vita». Vivere il qui ed ora, per certi versi è questo l’obiettivo attuale di Dominic Thiem. Ex numero 3 e campione degli US Open 2020, il ventinovenne austriaco ormai da due stagioni vive un rientro complicato. Dopo un grave problema al polso il suo tennis non è più tornato lo stesso, ma non è un valido motivo per desistere. L’affetto del pubblico italiano lo ha travolto durante il Challenger di Perugia, torneo a cui a partecipato con una wild card. L’avventura in campo si è però conclusa con la sconfitta al primo turno contro Stefano Travaglia (2-6 7-6 6-1).

In che fase della vita si trova adesso?

Il ritorno non è stato facile ed è sotto gli occhi di tutti. Il mio tennis non è tornato per magia, ma ogni settimana può arrivare la svolta e per questo non smetto di impegnarmi.

In questa stagione c’è stato un momento che le dà fiducia per il futuro?

La partita di Madrid persa 7-6 al terzo contro Tsitsipas mi incoraggia. Ho giocato alla pari di un top 5 e sono stato lì fino alla fine. Nel 2022 non sono stato in grado di giocare la stagione intera, adesso invece sto giocando tanti tornei e questo velocizza la ripresa. Al momento c’è un distacco con i migliori, ma quella partita mi ha fatto vedere che non sono lontano come la gente pensa o come a volte penso io stesso. Giocando partite posso ridurre ulteriormente il gap. […]

US Open 2020. Quanto è lontano nella sua testa?

Sembra molto lontano, quasi come fosse un’altra carriera o in un’altra vita. Per me è stato un momento magnifico e provai grande sollievo nel vincere il primo slam della carriera. Dopo il successo slam ogni giocatore reagisce in modo diverso. Alcuni pensano subito allo slam successivo, invece per me non fu facile ritrovare le motivazioni. Adesso quelle non mi mancano e lo US Open fa parte del passato.

E’ vero che pensò al ritiro o fu un’invenzione della stampa?

Per me è stato un periodo difficile, ma non ho mai pensato al ritiro. Rispetto a quando avevo vent’anni è diverso il modo in cui vedo il tennis, ma le forze che impiego sul tennis sono le stesse, per me è sempre la cosa più importante.

Cosa direbbe a ragazzi come Sinner che adesso si trovano nella posizione in cui si è trovato lei?

Non devono perdere la passione e devono rimanere concentrati, senza pensare a ciò che viene detto all’esterno. Sinner, Rune, Ruud ed altri hanno già provato di avere qualità per vincere uno slam.

In questo 2023 quali soro i suoi obiettivi?

Le ultime settimane non sono state buonissime, ma continuo a provare a spingermi al massimo. Non penso alla classifica, ma se continuo a lavorare così sento di avere possibilità di tomare al mio miglior tennis.

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