Tsitsipas e il sogno di portare più tennis in Grecia: "Chi raggiunge certi traguardi deve continuare a dare agli altri"

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Tsitsipas e il sogno di portare più tennis in Grecia: “Chi raggiunge certi traguardi deve continuare a dare agli altri”

Stefanos tra la mentalità vincente e quella zen: “Qualsiasi cosa darai, ti tornerà indietro”

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Stefanos Tsitsipas - Maiorca 2022 (Twitter - @atptour)
 

Il campione greco Stefanos Tsitsipas ha iniziato una carriera vincente da numero 1 del mondo nel circuito juniores fino ad arrivare alla posizione numero 3 del ranking ATP. All’età di 24 anni la sua determinazione non è cambiata ma Tsitsipas ha svelato in un’intervista al The New York Times che oltre alla mentalità vincente in lui c’è un lato molto “zen”. Il sogno di vincere (almeno) uno slam non è l’unico obiettivo del greco. Uno dei principali traguardi di Tsitsipas da raggiungere è infatti quello di portare la sua esperienza e tutto ciò che ha imparato dentro e fuori dal campo ai bambini della Grecia e di tutto il mondo.

L’intervista rilasciata al New York Times è iniziata con la solita domanda riguardo i genitori di Tsitsipas, da sempre coinvolti nel tennis e tutt’ora estremamente, spesso troppo, partecipi durante le partite del greco. La madre era una tennista professionista, il padre un allenatore già prima che arrivasse il figlio prodigio e il destino di Tsitsipas non sarebbe stato così difficile da immaginare. “Sento che è avvenuto tutto in modo molto naturale. Mi sono sentito un privilegiato ad avere due genitori che conoscevano già molto bene l’industria del tennis. Per me rappresentava un settore dove avrei potuto imparare illimitate nozioni grazie a loro. In qualche modo mi è sempre sembrato un vantaggio che non potevo ignorare” ha detto il greco a inizio intervista.

Uno dei problemi nel promuovere maggiormente il tennis in Grecia, è sempre stata l’assenza di figure da seguire, modelli da imitare, ma oggi Tsitsipas sente di aver raggiunto il successo necessario per poter essere quel modello: “Sono nella posizione giusta della mia carriera. Credo che sia importante per chi ha raggiunto certi traguardi nella propria carriera, di continuare a dare agli altri. È come se fosse parte di un processo di riciclaggio per lasciare qualcosa alle nuove generazioni”.

All’età di 21 anni, Tsitsipas era il più giovane degli ultimi 18 anni a vincere la ATP Finals. Durante l’intervista del NY Times gli è stato chiesto quali siano state le sfide più ardue che ha dovuto superare crescendo: “Riuscire ad entrare nell’industria del tennis e diventare un atleta di successo è davvero molto difficile. Ho imparato che per farlo devi continuamente spingerti verso il limite. Ci sono stati tanti ostacoli finanziari, è uno sport individuale che ti costringe a pagare per qualsiasi cosa con i tuoi soli guadagni. Se non hai qualcuno alle spalle, non è una cosa facile. Devi fare i conti con la lontananza dalla tua famiglia, cercando di mettere tutta l’attenzione solo sul tennis. Però non avevo dubbi, era il mio sogno e ho scelto di farlo, considerando tutti i rischi”.  Oltre alla consapevolezza di dover vincere una partita e un’altra ancora, con l’obiettivo di non fermarsi mai, sono proprio quei rischi a trasformare la pressione nell’ostacolo più grande da superare. “Restare rilassati con il corpo è estremamente importante” ha detto Tsitsipas spiegando come ha sempre cercato di controllare la pressione, “Non bisogna lasciare che l’ansia o lo stress entrino troppo nella mente. Bisogna essere abili a rimanere nel proprio viaggio ed essere gentili con se stessi. Tante volte avrei voluto andare via velocemente, minimo sforzo con il massimo risultato. Ma nel tennis non esiste, altrimenti lo farebbero tutti”.

L’importanza di essere ben consigliati in uno sport individuale come il tennis è forse tra le cose più importanti, specialmente all’inizio della carriera, quando si è giovani e insicuri. “Direi che c’è più sofferenza che piacereha detto il greco se oggi quei consigli dovesse darli lui,Quando scendi in campo sei felice, ma sai che sarà dura fare i conti con le sconfitte. Bisogna essere maturi di fronte ai risultati negativi e umili di fronte a quelli positivi, e poi bisogna tenersi la famiglia e gli amici vicini. Non è un viaggio che si può affrontare da soli, i bei momenti ci saranno grazie a loro”.

Come ha confermato il greco però, la maturità e l’attitudine giusta per il successo sarà sempre il tennis ad insegnarla durante il percorso di chiunque: “Ci saranno volte in cui ti sentirai molto in basso e dovrai alzarti di nuovo. Sarà quello ad aiutarti veramente. Capirai che è quella l’attitudine per vedere con chiarezza le cose in generale. Non è solo l’approccio al tennis ma anche alla vita. Bisogna conquistarsi quei valori, altrimenti la vita non ti ripagherà. Qualsiasi cosa darai, ti tornerà indietro”.

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