A Sinner il derby con Sonego (Crivelli, Giammò, Bertellino)

Rassegna stampa

A Sinner il derby con Sonego (Crivelli, Giammò, Bertellino)

La rassegna stampa di venerdì 23 giugno 2023

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Sinner è mister derby (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Dategli un derby e vi solleverà il mondo. Per l’ottava volta in altrettante occasioni, Jannik Sinner porta dalla sua parte una sfida contro un altro giocatore italiano, battendo 6-7 (4) 6-4 6-4, in 2 ore e 52 di gioco, negli ottavi di Halle Lorenzo Sonego, già sconfitto nell’unico precedente, in febbraio sul veloce indoor di Montpellier. Per l’altoatesino si tratta del nono quarto di finale in stagione in 12 tornei giocati, un importante segnale di continuità cui servirebbe adesso il conforto di un grande risultato. Quella contro il piemontese è stata una battaglia più sul filo dei nervi che spettacolare. In generale, Sonego ha espresso una qualità complessiva più alta, ma Jannik è stato più freddo nei momenti decisivi del secondo e del terzo set e soprattutto non ha mai perso il servizio nonostante le otto palle break concesse. Ha anche ottenuto l’82% di punti con la prima, una risposta confortante al nuovo cambiamento del movimento (è tornato al vecchio, che non prevede l’avanzamento del piede destro in fase di spinta). Non un Sinner scintillante, insomma, ma capace di soffrire e sempre concentrato: oggi nei quarti trova l’imprevedibile Bublik, il kazako che gli diede del marziano a Miami nel 2021 e contro il quale ha vinto tutti e tre i precedenti. Non solo, il successo di ieri garantisce all’azzurro di tomare al n. 8 del mondo e di non poter essere scavalcato: significa che a Wimbledon sarà tra i migliori 8 del seeding e non affronterà i big prima dei quarti. Una bella iniezione di fiducia: «Non ci ho ancora pensato, ora vivo nel presente e penso a questo torneo, del resto parleremo una volta che saremo a Wimbledon. Ogni torneo e ogni match fanno storia a sé, stiamo lavorando duro, a volte va bene a volte meno, ma sto cercando di prendere il massimo da ogni partita. La sfida con Lorenzo non era facile, anche mentalmente, ma ho avuto sensazioni positive. Ci conosciamo bene, ho provato a fare il mio gioco, a volte funzionava bene e altre meno. In alcuni game di servizio la battuta funzionava e in altre meno. Però sono stato bravo a reagire dopo il primo set perso. Ora vediamo come va la prossima». Intanto, per imparare, si affida ai più grandi: «È stato bello vedere Federer qui ad Halle (lo hanno premiato a ricordo dei 10 trofei vinti, ndr), mi sarebbe piaciuto incontrarlo in una sfida ufficiale e mi dispiace molto che non sia successo. Sto invece guardando molte sessioni di allenamento e partite di Nadal e Djokovic».

Sinner-Sonego, l’erba è di Jannik (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Spavaldi, coraggiosi, sportivi. Non poteva esserci spot migliore per il tennis italiano del derby di secondo turno giocato ieri ad Halle da Jannik Sinner e Lorenzo Sonego e vinto in tre set dal n.1 azzurro. Una partita giocata a viso aperto, di quelle che vien voglia di dire ‘bravi’ per l’intensità mantenuta durante tutto l’arco del match, la voglia di sfruttare a pieno i rispettivi bagagli tecnici e di industriarsi nel cercare soluzioni in grado di mettere in difficoltà l’avversario. Il tutto impreziosito da reciproci applausi e sigillato da un bel abbraccio a rete a fine match, sincero come l’amicizia e la loro rivalità e già proiettato alla prossima sfida. «Di sicuro è stato un match molto duro, giocare contro di lui non è mai semplice», ha riconosciuto a caldo Sinner a fine match. Specialmente nel primo set quando, sostenuto da un gran servizio, Sonego ha dato l’impressione di esser entrato meglio in partita: profondità di colpi, disinvoltura nel gioco a rete, prodezze sparse. «Nel tie-break ho commesso un paio di errori, ma può capitare, giocare sull’erba non è mai facile ma credo di aver fatto un buon lavoro per come sono poi riuscito a reagire, soprattutto mentalmente», ha ancora sottolineato l’altoatesino, qualificatosi per il suo nono quarto di finale in stagione. L’errore era stato una volé di dritto tirata a rete in condizioni favorevoli, lo stesso dritto che nel primo parziale era lui costato ben dieci errori gratuiti. Registrato il colpo e fiutato un calo di rendimento nei colpi d’avvio del piemontese, Sinner nel secondo set è salito in percentuali e condizione riuscendo a sfruttare una delle cinque palle break a sua disposizione per costruirsi il vantaggio per pareggiare i conti. Superate le due ore di gioco, Sinner non ha pagato dazio alla stanchezza trovando prima la lucidità per respingere gli assalti di un Sonego tornato brillante e infine il cinismo per piazzare l’allungo decisivo. «Negli ultimi due match ho trascorso molte ore in campo – ha riflettuto Sinner – ma è meglio così, meglio giocare quante più partite possibili sull’erba, speriamo che possa darmi ulteriore fiducia». La verifica spetterà già oggi al kazako Bublik, suo prossimo avversario e test ideale per saggiare i suoi progressi. […]

L’erba di Sinner è più verde (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Il secondo incrocio in carriera tra Jannik Sinner e Lorenzo Sonego ha avuto lo stesso esito del primo, ma una storia completamente diversa. Se nel match dello scorso febbraio nel 250 ATP di Montpellier sul veloce indoor l’altoatesino si era imposto con un netto 6-4 6-2, non è stato così ieri negli ottavi di finale del 500 ATP di Halle, sull’erba. Ha raggiunto i quarti il numero 1 d’Italia e 9 del ranking mondiale, ma al termine di quasi tre ore di gioco e rimontando un set al 28enne torinese, risalito a inizio settimana al numero 39 Atp: 6-7 (4) 6-4 6-4 il risultato. Nessun break nel primo set, concluso al tie-break da Lorenzo Sonego che lo ha meglio interpretato. Nella seconda frazione a decidere è stato un break agguantato da Sinner al quinto game, dopo aver corso un rischio poco prima. Sonego non è riuscito a reagire e anzi è andato vicino a subirne un altro sul 3-5 e servizio, quando ha annullato 3 palle set consecutive al rivale. Diminuita l’efficacia al servizio, Sonego ha patito la risposta di Sinner e ha dovuto inchinarsi al connazionale. Stesso tema nel 3° set, dove questa volta il break è giunto al settimo gioco. Nuova chiusura al decimo game per Sinner con buona autorevolezza: «Sono stato bravo a reagire dopo la sconfitta nel set d’apertura – ha detto al termine il vincitore -, ogni partita fa storia a sé. Ho provato a fare il mio gioco e non sempre ha funzionato, anche con la battuta ho avuto alti e bassi. Le palle break me le sono procurate ma non in tutte le circostanze le ho concretizzate. Meglio in ogni caso averle e consideriamo che Sonego non è facile da affrontare su questa superficie in ragione del suo servizio. Ci conosciamo bene e ci rispettiamo. Mentalmente il match non era dunque facile, ma ho avuto sensazioni positive». Oggi Jannik se la vedrà alle 12 con il kazako Alexander Bublik, tennista imprevedibile e affrontato 3 volte in carriera, per altrettanti successi, l’ultimo dei quali in stagione sull’erba olandese di ‘s-Hertogenbosch, con lo score di 6-4 6-2. Anche Sonego ieri ha avuto le sue opportunità ma non e ha convertite: «Lorenzo c’è – ha detto il suo storico coach Gipo Arbino – e lo ha dimostrato anche stavolta. E’ migliorato sotto tutti i punti di vista, specialmente nella risposta. Deve ancora trovare la necessaria continuità al servizio perché contro grandi ribattitori come Sinner basta un piccolo calo di concentrazione ed il match può girare. Negli ottavi ad Halle e successo proprio questo. Lorenzo non ha capitalizzato alcune opportunità avute nel secondo e nel terzo set, sbagliando colpi non impossibili, anche se rischiando per fare il quindici, e ha subito due break “sanguinosi” nel quinto gioco della seconda frazione e nel settimo della terza». […]

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