Ruud, il feeling con Wimbledon manca ancora: "Voglio fare bene qui prima o poi, ma ora ci sono Bastad e Amburgo"

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Ruud, il feeling con Wimbledon manca ancora: “Voglio fare bene qui prima o poi, ma ora ci sono Bastad e Amburgo”

Il norvegese dopo la sconfitta contro Broady spiega bene i motivi della sua difficoltà nel giocare sull’erba

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Casper Ruud – ATP Montreal 2022 (foto via Twitter @OBNmontreal)
 

La conferenza stampa di Casper Ruud dopo la sconfitta rimediata al secondo turno contro Liam Broady al quinto set (6-4 3-6 4-6 6-3 6-0). Il norvegese, recente finalista al Roland Garros, ha confermato il suo scarso feeling con i prati londinesi. A Wimbledon non è mai andato oltre il secondo turno (come nel 2022).

Casper, cosa pensi della partita di oggi?

CASPER RUUD: Prima di tutto penso che Liam abbia giocato davvero bene. Ha meritato la vittoria, di sicuro. Ero abbastanza soddisfatto, soprattutto dei miei primi quattro set. Ho iniziato bene, poi ho fatto un po’ di casino e ho perso il primo, poi mi sono ripreso e ho vinto il secondo e il terzo. Il quarto set mi è scappato sfortunatamente dall’inizio. Lui mi ha breakkato. Non potevo tornare a recuperarlo. Nel quinto lui è stato dominante. Tutto sommato, penso sia stato un buon torneo di Wimbledon per me. Il migliore della mia carriera finora, raggiungendo il secondo round. Perdere un duro match al quinto set. Questo è come va di solito. Fare più esperienza qui a Wimbledon è divertente. Giocare sul campo centrale è stato fantastico.

D. La gente considererà questa come una sconfitta eclatante. Vediamo questo genere di cose accadere ai grandi giocatori negli slam. Come pensi che possano i giocatori alzare il livello così tanto come ha fatto Liam oggi con te?

CASPER RUUD: Non lo so. Voglio dire, se guardi a che tipo di giocatore è, che tipo di giocatore sono io, non c’è dubbio che penso che lui sia più adatto a giocare sull’erba di me. Ha più esperienza. I suoi colpi sono molto più efficaci dei miei sull’erba. Lui si muove probabilmente meglio. Avrai visto che stavo scivolando un poco qua e là, perdendo l’equilibrio. Lui ha un insidioso servizio mancino, che è molto efficace sull’erba dove scivola via. Per me ovviamente dal punto di vista della classifica è una sconfitta dura, ma uscendo dalla partita lo considero un giocatore migliore sull’erba di me per le cose che ho detto prima. È bello, penso sia davvero bello, vedere agli slam quando le persone provenienti dalle qualificazioni o con wild card ottengono l’opportunità di giocare sul grande palco e fanno bene. Liam gioca qui a casa, sono sicuro che sia stata una buona vittoria per lui. Spero che possa continuare e avere una buona corsa qui a Wimbledon. Penso che se gioca nel modo in cui ha giocato oggi, penso che abbia buone possibilità di raggiungere i primi cento entro l’anno. Penso che dovrebbe essere un obiettivo realistico per lui.

D. Ovviamente si è parlato molto del fatto che non hai giocato nessun evento sull’erba prima di questo. Pensi che sia un programma che potresti replicare?

CASPER RUUD: Bella domanda. Penso che per ora sono contento di come abbiamo programmato il mio anno. Preferisco dare la priorità alle settimane sulla terra battuta. Quest’anno ho fatto davvero bene alla fine della stagione sulla terra battuta, ma forse non è andata molto bene all’inizio. Sono ancora in viaggio. È fisicamente e mentalmente una sfida stare ogni giorno lontano da casa. Ho viaggiato per 10, 11 settimane di fila in giro, giocando tornei. Ad un certo punto hai bisogno un po’ di tempo a casa. Se scelgo di giocare, diciamo, due eventi prima Wimbledon, vuol dire andarci direttamente dal Roland Garros, stare in un’altra stanza d’albergo, essere lontano da casa. Poi, giocando sia Bastad che Amburgo dopo Wimbledon, non avrò pause. Per dividere la stagione a metà dopo il Roland Garros, prendo una piccola pausa, è la cosa più sensata per la mia carriera e per come gioco. Penso che continuerò a fare così”.

D. Puoi spiegare perché il tuo gioco non si adatta a questa superficie?

CASPER RUUD: Per cominciare, non ho giocato sull’erba fino a quando avevo, tipo, 16 anni. Quella è stata la prima volta nella mia vita che ho calpestato il campo in erba. Non ho esperienze fatte in gioventù. Non abbiamo campi in erba in Norvegia, purtroppo. Da quando ero piccolo, ho ammirato Rafa. Volevo giocare una specie di tennis su terra battuta. Ma Rafa ha vinto qui due volte. Questo mostra quanto è un grande combattente, quanto è impressionante. Non significa che non puoi giocare bene qui, ma i colpi in topspin non sono così efficaci qui come sulla terra. Hai giocatori come Liam, a cui piace giocare piatto e mi punisce con ogni singolo colpo con cui provo a giocare un po’ di topspin. Mi sento come se dovessi abbassarmi e scavare nel suolo per colpire i suoi colpi piatti, davvero bassi. Lui è lì che aspetta i miei colpi in topspin per poterci entrare e colpire. Penso che sia la sfida più grande per me. Con la configurazione della racchetta che ho, la mentalità che ho del mio gioco, è molto difficile cambiare tipo e dire semplicemente: questa settimana giocherò davvero piatto e lo farò in maniera completamente diversa da quello che ho fatto per 20 anni della mia vita. È difficile. Ma continuerò a provare. Ho un obiettivo, ovviamente, nella mia carriera per cercare di fare bene qui prima o poi. Non è successo quest’anno. Ritornerò. A me onestamente piace venire qui. È un posto così speciale. Ogni anno fanno davvero tanti buoni miglioramenti. Si prendono davvero cura dei giocatori.

D. C’è stato un periodo nella tua carriera in cui avevi lo stesso tipo di difficoltà sui campi in cemento, ma lo hai superato. Pensi che sia più difficile per te farlo sull’erba dato che la stagione è corta, o è più una questione di mentalità?

CASPER RUUD: Per me, penso di averlo detto anche all’ultima conferenza stampa, la cosa più difficile è che io uso molto le mie gambe, specialmente con il mio diritto, uso molta forza dalle mie gambe. Diciamo che sto correndo verso il mio diritto, con cui spingo soprattutto con la mia gamba destra. Poi quando atterro, sono tipo, a seconda di quel primo passo, abbastanza veloce, e recuperando torno al centro. Ogni volta che provo a farlo sull’erba, ho la sensazione che quando atterro e in un certo senso voglio tornare indietro, scivolerò e cadrò, farò una brutta caduta. Non oso giocare gli stessi colpi che faccio sul cemento e sulla terra in un certo senso. Ecco perché divento un po’ titubante, a volte non colpisco i colpi come vorrei. Solo perché ho davvero paura e devo fare più passi aggiuntivi. Penso che sia la sfida più grande che affronterò su un tipo di superficie. Faccio troppa attenzione ai miei movimenti. Questo non mi rende in grado di giocare con forza che in un certo è quello che mi piace fare.. Non è una scusa, è solo come mi sento. Vedi anche altri giocatori che lo fanno. Devo solo provare a migliorare. Vediamo, forse l’anno prossimo avrò un po’ più giorni sull’erba prima e durante Wimbledon rispetto a quest’anno. Adesso per me saranno quasi 11 mesi senza giocare sull’erba. La stagione è così lunga, ci sono così tanti tornei, che mi dimentico dell’erba. Guarderò la finale ovviamente. Penso che sia sempre divertente guardare la finale di Wimbledon. Ma la mia mente è già concentrata su ciò che verrà. Detto ciò, non vedo l’ora di tornare qui l’anno prossimo.

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