Siamo giunti al capolinea. Anett Kontaveit un anno fa si trovava alla posizione numero 2 nel ranking WTA, ma adesso saluta il tennis nel palco migliore che ci possa essere: Wimbledon. Ancora qualche settimana fa la 27enne estone aveva annunciato che a Church Road avrebbe chiuso con il tennis giocato a causa dei suoi problemi alla schiena, e il momento è arrivato. Dopo la vittoria in due set contro la nostra Lucrezia Stefanini, Kontaveit si è arresa con un perentorio 6-1 6-2 a Marie Bouzkova, 32esima testa di serie a Wimbledon, che l’anno scorso è riuscita a raggiungere i quarti di finale proprio nello Slam londinese. Qui sotto le parole in conferenza stampa della finalista delle WTA Finals nel 2021.

Moderatore: Anett, raccontaci le emozioni che stai provando adesso.

Kontaveit: “Sto provando molte emozioni. Tristezza, felicità, c’è un po’ di tutto”.

D: La tua famiglia era molto emozionata e c’erano molte persone lì per te. Che cosa ha significato per te avere i tuoi cari a bordo campo?

Kontaveit: “E’ stato incredibile vedere il Campo 18 colmo di persone che tifavano per me. Certamente il match non è andato nella maniera in cui avrei voluto, ma sono stata felice di aver avuto la possibilità di giocare di fronte a così tanti spettatori che mi supportavano durante la mia ultima partita”.

D: Stai avendo dei ripensamenti sul tuo ritiro?

Kontaveit: “No, il mio infortunio alla schiena è piuttosto grave, quindi rimango ferma nella mia decisione”.

D: Riguardo la schiena, come ti senti col passare dei giorni? Questo tuo stato fisico incide anche nella tua vita quotidiana?

Kontaveit: “Sì, quando sto in piedi o seduta per molto tempo nella stessa posizione inizia a darmi fastidio”.

D: Pensi che fermarti dal tennis professionistico possa migliorare la tua condizione fisica nella vita di tutti i giorni?

Kontaveit: “Spero che, se non darò così tanto carico di esercizi alla mia schiena, compreso il tennis e tutti i movimenti che sono coinvolti, inizierò a stare meglio anche nella vita quotidiana. Lo spero, ma non lo so ancora”.