Coppa Davis, il bilancio di Binaghi: "Una bella remuntada. L’assenza di Sinner? Ho condiviso la sua scelta" - Pagina 2 di 3

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Coppa Davis, il bilancio di Binaghi: “Una bella remuntada. L’assenza di Sinner? Ho condiviso la sua scelta”

“Nessun italiano è mai stato come Sinner che punta a vincere Slam. È giusto avere obiettivi a medio-lungo termine. Sono sicuro che a Malaga ci sarà, ma la regola di Pietrangeli è la mia”

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Angelo Binaghi (Foto Roberto dell'Olivo)
Angelo Binaghi (Foto Roberto dell'Olivo)
 

Scanagatta: Congratulazioni per il passaggio del turno, dove si è rischiata la figuraccia ma alla fine ce la si è fatta. Che cosa si sarebbe potuto fare per evitare di arrivare a questo punto, qualcosa che ci ha fatto correre un rischio che non avevamo ipotizzato? Forse quello che è successo fuori, tra come il caso Fognini, non ha aiutato?

Binaghi:La figuraccia era fatta, come ho detto in precedenza non ricordo situazioni simili se non quella sconfitta contro la Finlandia. Abbiamo fatto tre miracoli, perché Sonego ha annullato quattro match point, nel doppio eravamo un set e un break sotto e Arnaldi era sotto di un set all’esordio in Davis, trasportato dalla serie negativa di quei giorni. Dobbiamo pensare come se avessimo perso, consapevoli che non sarebbe cambiato nulla.

Non trovo nessuna relazione tra quanto accaduto fuori e quanto accaduto in campo. Le problematiche fra Fabio, che ho sentito subito e con cui ho avuto una bellissima telefonata, e Filippo, non c’entrano nulla. È un tema che affronteremo con loro nel prossimo consiglio federale per cercare di superare questo problema che si è creato e che proveremo a superare”.

D: Se per qualche motivo Sinner dovesse decidere di non venire a Malaga, i discorsi sarebbero gli stessi?

Binaghi:Sono sicuro che questo non avvenga. Quando è venuto a giocare in Davis Sinner ha sempre dimostrato un grande amore e un grande orgoglio nel vestire i colori del proprio paese. Sono certo che a Malaga verrà, mi sembra difficile il contrario. Dovesse accadere un episodio simile, a lui o a qualche altro compagno di squadra, si valuterà, ma non è tra le nostre ipotesi. Detto ciò, negli ultimi 20 anni, quando i giocatori hanno fatto qualcosa di sbagliato la Federazione ha sempre preso posizione. Malgrado non fossero competizioni nostre, noi come Federazione abbiamo sempre difeso la Coppa Davis e la Fed Cup. La regola di Pietrangeli è la mia: se uno rinuncia alla Coppa Davis per andare a giocare un altro torneo… ci confronteremo, come ci siamo confrontati negli ultimi 20 anni con giocatori che hanno sbagliato. Con quelle posizioni abbiamo ricostruito una Federazione lacerata: non ce lo dicono soltanto le classifiche, pur ottime, dei nostri tennisti, ma il fatto di essere riusciti a costruire una generazione di ragazzi esemplari.

Per concludere, pur senza Sinner e Berrettini eravamo in un girone in cui, sulla carta, eravamo i favoriti. Per questo motivo non bisogna sacrificare gli obiettivi di medio-lungo termine per obiettivi di breve termine, costringendo un ragazzo a venire a Bologna. Se si ha un grande obiettivo bisogna pur rinunciare a qualcosa: oggi, per la prima volta nella storia, l’obiettivo di avere un italiano tra i primi due/tre giocatori del mondo è reale. E se si raggiungono gli obiettivi di lungo periodo di Davis, forse, se ne vincono tre o quattro, come accaduto nel tennis femminile. Cerchiamo di evitare la continua caccia alle streghe e di porci un obiettivo di medio-lungo periodo, anche perché tutti gli altri li abbiamo raggiunti. Numeri alla mano, Jannik ha tutto per diventare un grande campione, e non sarò io come presidente ad impedirgli di raggiungerli perché ci serve una tappa intermedia di questo cammino. Se fossimo usciti ai gironi avremmo avuto, giustamente, qualche giorno di polemica, ma i nostri programmi non sarebbero cambiati di una virgola”.

DI SEGUITO LE RISPOSTE DI BINAGHI ALLE DOMANDE DEI CRONISTI

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