Musetti cambia rotta: dalla disastrosa terra sudamericana 2023 al cemento europeo 2024

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Musetti cambia rotta: dalla disastrosa terra sudamericana 2023 al cemento europeo 2024

Sotto la supervisione del fidato coach Simone Tartarini e del nuovo innesto Corrado Barazzutti, il 21enne carrarino ripartirà da Marsiglia per cercare di ritrovare il suo miglior tennis che gli è lontano ormai da tempo

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Lorenzo Musetti – ATP Sofia 2023 (foto: Ivan Mrankov)
 

Giovanissimo ma con molti, moltissimi pensieri da adulto che gli rimbalzano per la testa. È, forse, un po’ la storia di Lorenzo Musetti. Il tennista azzurro, dall’indubbio talento naturale, ha raggiunto il suo best ranking da numero 15 al mondo il 26 giugno del 2023, dopo una buona stagione sulla terra – quarti a Montecarlo, semifinale a Barcellona e Ottavi al Roland Garros – a cui però ha fatto seguito una stagione molto, molto modesta in termini di risultati. Complice la difficoltà nel riaffermarsi (aspetto che accomuna la stragrande maggioranza dei giovani tennisti) in seguito a un 2022 molto positivo che l’ha visto acciuffare i primi (e fino ad ora unici) due tornei ATP della carriera – ATP 500 di Amburgo in finale su Carlos Alcaraz e quell’unica edizione dell’ATP 250 di Napoli su Matteo Berrettini all’ultimo atto – e raggiungere i primi quarti di finale in un 1000, a Parigi Bercy.

Per non parlare del fatto che nel giro di qualche settimana Lorenzo diventerà padre. Una stupenda notizia per il 21enne carrarino, ma allo stesso tempo un’enorme mole di responsabilità che gli piomberà sulle spalle e che sicuramente ora non gli sta consentendo di concentrarsi al massimo sul suo lavoro. Ed è normale che sia così. Inoltre, c’è sempre un carattere che spesso gli fa perdere lucidità e incrementa le difficoltà dell’azzurro nel modo in cui si pone verso gli incontri. Ma lui sta per diventare padre e, parole sue, ha detto di voler cambiare. Non si modifica di certo questo aspetto dall’oggi al domani, ma in questo avvio di 2024 l’intenzione di procedere verso questo modus operandi si intravede.

Non ha certamente ancora spiccato il volo la stagione di Lorenzo, che nel 2024 ha all’attivo un record di tre vittorie e altrettante sconfitte. Riguardo queste ultime, le prime due risalgono agli ATP 250 di Hong Kong e Adelaide rispettivamente contro Kotov e Bublik. Quella più amara, però, è la resa in cinque set al secondo turno dell’Australian Open contro l’ancora più sbarbato Luca van Assche. Avanti due set a uno e in pieno equilibrio nel quarto parziale, Musetti ha completamente spento la luce e si è fatto sopraffare dal grintoso transalpino, autore di nove game consecutivi per poi chiudere la pratica 6-0 al quinto.

Una sconfitta dolorosa, arrivata in un momento in cui il toscano stava e sta tutt’ora cercando fiducia. Con l’aiuto dello storico allenatore Simone Tartarini e del nuovo super coach Corrado Barazzutti (ex mentore anche di Fabio Fognini) però, Lorenzo sta lavorando per affinare il suo gioco in vista dei prossimi appuntamenti in calendario. Devo impegnarmi maggiormente negli allenamenti aveva dichiarato l’azzurro prima dell’Happy Slam, terminato poi troppo prematuramente. Ma siccome dal passato si possono solo trarre insegnamenti per il presente, l’attuale numero 26 al mondo è proiettato verso il futuro e, a partire da lunedì 5 febbraio, esordirà non nella sua amata terra in qualche torneo sudamericano, ma anzi nel cemento indoor di Marsiglia. Primo turno contro il tedesco Maximilian Marterer, entrato in tabellone come alternate.

Conoscendo Lorenzo pare strana la decisione di tornare in campo sugli hard court europei mentre dall’altra parte del mondo, in Sud America, iniziano in contemporanea i tornei sulla terra, superficie da lui prediletta. Forse questo corrisponde a una volontà di mettersi in gioco al fine di migliorare le sue prestazioni nel cemento, dove spesso non si trova a suo agio per le tattiche che utilizza durante i match, e muovendosi in questa direzione ha così scelto di mettersi alla prova nel terreno dove si disputano la maggior parte dei tornei. Oppure, più semplicemente, è una decisione pilotata quasi in modo automatico dopo la pessima trasferta sudamericana del 2023.

In quell’occasione Lorenzo, reduce da una bruciante sconfitta all’esordio a Melbourne, racimolò una sola vittoria a fronte di tre pesanti sconfitte, tutte arrivate in due set. Le condizioni di gioco incontrate in Sud America evidentemente non hanno fatto breccia in Musetti. Da quel momento è però trascorso un anno. È vero che il giovane carrarino non ha forse ancora mostrato il suo miglior tennis in seguito a quel periodo, ma ricordiamoci sempre che ha 21 anni, ha già sperimentato cosa vuol dire sconfiggere i più forti al mondo, ha conquistato tornei ed è stato capace di issarsi sino alla quindicesima posizione mondiale. Il tempo è dalla sua parte, le capacità le possiede e, se non ora tra qualche mese quando sarà già diventato padre e forse potrà dedicarsi in maniera più rilassata al tennis, avrà tutte le chance per tornare a brillare. O, perché no, splendere di una luce nuova.

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