ATP Madrid: Medvedev regola in due set un ottimo Bublik. Rublev senza problemi su Griekspoor

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ATP Madrid: Medvedev regola in due set un ottimo Bublik. Rublev senza problemi su Griekspoor

Prestazione sottotono per il numero 4 del mondo che supera comunque il kazako e va ai quarti. Anche l’altro russo Rublev vince in due set

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E alla fine, negli Ottavi di Finale del Masters 1000 di Madrid, l’ha spuntata il caro vecchio Daniil Medvedev. Il risultato finale – 7-6(3) 6-4 in favore del russo – potrebbe ingannare: Alexander Bublik (numero 18 del ranking maschile), infatti, ha disputato un buon match, pur se al netto dei soliti errori di concentrazione e di un servizio a corrente alternata. La prova offerta dal numero quattro del mondo, invece, è apparsa un po’ sottotono. Nonostante il successo. Anche il russo – durante alcune fasi delicate della gara – ha commesso qualche errore banale di troppo (soprattutto nel corso del secondo set) che poteva comprometterne la vittoria.

[3] D. Medvedev b. [17] A. Bublik 7-6(3) 6-4

Primo Set: Sostanziale equilibrio, il tie-break diventa l’unico epilogo possibile

Un dritto che taglia a fette il campo, un rovescio sbagliato, il sole che batte forte sulle teste dei due contendenti. Comincia così il match disputato da Daniil Medvedev – numero 4 del mondo – ed il giocatore kazako Alexander Bublik (n. 18). Del resto, i primi quattro game della gara sono all’insegna di un sostanziale equilibrio, in cui Medvedev prova a sciorinare i suoi colpi più preponderanti e dove Bublik prova a piazzare qualche giocata delle sue. Al netto di una tensione emotiva che diventa sempre più palpabile lungo il corso dell’incontro. Il quinto gioco, invece, è ad appannaggio di Bublik che grazie ad una serie infinita di palle corte e ad un dritto che viaggia su delle buone coordinate, riesce a sopraffare il proprio avversario. Medvedev, in verità, durante le schermaglie primordiali della partita, appare oltremodo nervoso e meno concentrato rispetto ad altre occasioni. Va da sé, naturalmente, che giocare contro il caro vecchio Alexander significa andare incontro ad un match imprevedibile, nonché privo di punti di riferimento di sorta.

Ciò detto, il vero e proprio switch del primo set avviene durante il sesto game: Bublik, infatti, sciupa l’occasione – ghiottissima – di prendere il largo rispetto al suo rivale e di portarsi sul quattro a due. Tutta colpa di un servizio non proprio all’altezza della situazione e di alcune giocate poco incisive. Tuttavia, l’inerzia del match continua a viaggiare su dei binari d’equilibrio, con Medvedev che continua a spingere col dritto e con Bublik alquanto galvanizzato da un rovescio d’alta scuola piazzato con innata nonchalance.

Il tie-break decisivo è l’epilogo più consono ad un primo parziale che non ha visto dominatori assoluti, ma due giocatori che hanno battagliato quasi colpo su colpo. Alla fine, la maggiore solidità di Medvedev al servizio e gli errori (piuttosto banali) commessi da un Bublik che non ha affatto demeritato, hanno consentito al trionfatore dello US Open edizione 2021 di portare il primo set dalla sua parte (non senza qualche esitazione di troppo).

Secondo Set: Medvedev parte bene (e vince), ma Bublik non ha mollato la presa

Il secondo set inizia con Daniil Medvedev che prova subito a mettere le cose in chiaro (portandosi in vantaggio di un break) e con Bublik che inveisce – per la prima volta durante la gara – contro la propria racchetta tra il disappunto del (rumoroso) pubblico madrileno. L’impressione è che nel secondo set il tennista kazako abbia un po’ pagato – soprattutto a livello mentale – un primo parziale disputato in maniera dannatamente solida, ma ben poco produttiva.

Nel corso del terzo game, il match comincia a prendere una piega decisamente favorevole per Medvedev, con Bublik che non riesce più ad impattare come nel primo set. Ad ogni modo, tra una giocata e l’altra, l’atleta ventiseienne trova il tempo di esaltarsi (e di esaltare il pubblico) attraverso dei colpi per nulla banali e di creare non poche difficoltà al buon Daniil, apparso – per larghi tratti della partita – piuttosto sulle gambe.

Epperò, nonostante tutto, le marce innescate da Medvedev durante la fase finale del secondo set si dimostrano quelle giuste: il tennista russo – dopo essersi fatto rimontare ben quattro game di vantaggio – alla fine riesce ad imporsi sul suo avversario con il punteggio definitivo di 7-6 (3) 6-4.

[7] A. Rublev b. [24] T. Griekspoor 6-2 6-4 (Giuseppe Di Paola)

Il russo Andrey Rublev viaggia spedito verso i quarti di finale del Mutua Madrid Open. Performance senza sbavature per la testa di serie numero 7 del torneo spagnolo che in poco più di un’ora regola il numero 24 del seeding Tallon Griekspoor con il punteggio di 6-2 6-4. 

Una delle migliori versioni di Rublev che mai lascia all’avversario l’opportunità di aggredirlo in risposta e gioca vigile sfruttando ogni minima vulnerabilità dell’olandese. Il numero 8 ATP chiude il match con il 77% di prime messe in campo e uno strabiliante 97% di punti vinti con la prima (32 su 33). Griekspoor dopo un primo set giocato in maniera passiva, trova maggiore grinta nel secondo set ma chiamato a servire per rimanere nel match vede il braccio tremare e si fa travolgere dai colpi del russo.

Primo set: prima e dritto di Rublev annichiliscono Griekspoor

Si inizia con una partenza sprint di Rublev, molto reattivo sulle gambe, mentre Griekspoor è nervoso. Già dopo un solo gioco, l’olandese si lamenta degli asciugamani forniti dall’organizzazione con il Chair Umpire. Il russo spinge in risposta e piazza subito il break, complice qualche errore di troppo dell’olandese. L’ultimo arriva proprio sulla palla break, con una discesa a rete, tutt’altro che perfetta, chiusa con una volée spedita lunga.

Rublev è una fabbrica di vincenti, tra dritto e servizio mentre Griekspoor è proprio dal dritto che viene tradito.

Griekspoor sembra poco reattivo e ancora una volta va sotto pressione al servizio. Un altro brutto approccio a rete si tramuta in una palla break per Rublev. Stavolta l’olandese toglie le castagne dal fuoco con un gran servizio. Pur giocando su terra, si scambia veramente poco con la maggior parte degli scambi che si concludono nei primi 4 colpi.

Nell’ottavo gioco Rublev aumenta ancora la pressione in risposta e in pochi minuti si ritrova con tre set point in mano. Griekspoor annulla il primo grazie al servizio ma ancora una risposta ben giocata dal russo piega le difese del tennista olandese. Primo set senza sbavature di Rublev che ha ceduto solo due punti al servizio, vincendo il 100% di punti con la prima. Il russo ha dettato i tempi col dritto, dominando anche quei pochi scambi da fondo.Troppo falloso e poco reattivo sulle gambe Griekspoor che non trova la chiave di lettura del match.

Secondo set: Griekspoor alza le percentuali al servizio ma crolla nel finale

Servizio e dritto è la strategia di inizio set di entrambi i tennisti con gli scambi sopra i 5 colpi che si contano sulle dita d’una mano.

Emblematica la statistica mostrata dopo tre game del secondo set che evidenzia come, in media, i game di servizio di Rublev siano durati meno di un minuto. Non appena Griekspoor cala l’incisività del suo servizio arrivano le occasioni per Rublev. Il russo conquista le prime due palle break del secondo, annullate dall’olandese proprio con il servizio, che si trova costretto a rischiare anche con la seconda per uscirne indenne. Il rovescio di Griekspoor è il colpo con il quale l’olandese va più sotto pressione e quando si trova in difficoltà il russo cerca quell’angolo. 

Quando Griekspoor non mette la prima, Rublev avanza e proprio da uno scambio partito con la seconda dell’olandese, il russo trova il modo di punire l’ennesima discesa a rete poco fortunata di Griekspoor. Punto che si tramuta nel primo match point. L’olandese forza la seconda ma non basta ad arginare Rublev che lo spinge diversi metri dietro la linea del campo per poi portarlo all’errore di rovescio. 

Per Rublev è l’undicesimo quarto di finale a livello Masters 1000 e il primo su terra da Montecarlo 2023, unico “mille” vinto sul rosso.

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