(si ringrazia Michele Schirru di Lost in Tennis per la collaborazione)
Luciano Darderi è il nuovo nome sulla bocca del tennis italiano. Campione a Cordoba, quinto italiano del ranking, ha nella giornata di ieri vinto al primo turno contro Thiago Agustin Tirante nel Challenger di Cagliari. Un rapporto quello fra il nostro Darderi e il ventitreenne argentino molto profondo, come spiegato dalle sue parole raccolte da Supertennis:
“Ci alleniamo insieme da circa un anno dunque è stato difficile, come sempre quando trovi un avversario che è anche un amico e che conosci molto bene. Sono partito teso, poi sono cresciuto e alla fine nel terzo set avevo più benzina di lui. Considerato anche che è arrivata un po’ di pioggia e le condizioni di gioco non erano semplici, sono soddisfatto di come ho gestito questo primo turno così complicato”.
Oggi a frapporsi fra Darderi e il Sardegna Open c’è un altro argentino, Camilo Ugo Carabelli, in un torneo che potrebbe consolidare una volta di più la fama dell’italoargentino come specialista assoluto sulla terra rossa:
“Da febbraio in avanti in effetti ho cominciato a giocare a livello altissimo, ma anche dalla fine dello scorso anno stavo crescendo in maniera evidente. Spero di continuare così e andare ancora più in alto in classifica. Dal Challenger di Cagliari mi aspetto di fare bene, ma per me sarà soprattutto un test per gli Internazionali di Roma, dove sarò al via per la prima volta. Esprimersi al meglio al Foro Italico sarà un obiettivo, ma in fondo gli obiettivi sono tanti: ci sono il Roland Garros, le Olimpiadi e anche una presenza in Coppa Davis. Devo restare concentrato per riuscire a raggiungere tutti i traguardi che ho in mente”.
Dopo Cagliari ad aspettare il classe 2002 c’è il trittico più atteso: Roma, Parigi, Olimpiadi. Inseguendo un sogno olimpico che con le ultime prestazioni è sembrato sempre più vicino:
“Prima di tutto spero di potermi qualificare, anche se non sarà semplice perché ci sono tanti giocatori davanti a me, e altri alle mie spalle che stanno crescendo e potrebbero superarmi. Penso che giocare un’Olimpiade ad appena 22 anni sarebbe qualcosa di incredibile, un traguardo inatteso. Ma se non ci dovessi riuscire, ci sarà un’altra occasione, resto positivo pensando a quelle che saranno le mie opportunità”.
Michele Larosa