Challenger Cagliari, Musetti niente titolo: "L'obiettivo era ripartire e ci sono riuscito"

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Challenger Cagliari, Musetti niente titolo: “L’obiettivo era ripartire e ci sono riuscito”

Simone Tartarini commenta la sconfitta in finale l del suo allievo: “Non è stata una grande giornata. Molto male il secondo set”

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(si ringrazia Michele Schirru di Lost in Tennis per la collaborazione)

Nonostante la sconfitta in finale, Lorenzo Musetti prova a guardare il bicchiere mezzo pieno nella sua ultima conferenza stampa al Sardegna Open. “L’obiettivo della settimana – dice – era ripartire e credo che questa ripartenza ci sia stata”. La prestazione contro Navone nell’atto conclusivo del torneo non è stata indimenticabile ma piuttosto da dimenticare, specie nel secondo parziale in cui il carrarino è uscito mentalmente dalla partita dimostrando di dover ancora migliorare molto sotto l’aspetto emotivo e nervoso, come ha evidenziato anche il coach Tartarini ai microfoni di Ubitennis a fine match. Lorenzo però prova a nutrirsi di fiducia in vista dei prossimi impegni: “Si riparte comunque da una finale, da tre partite vinte contro tre ottimi giocatori e una sconfitta che sicuramente serve. È stata una settimana più che positiva. Non si è chiusa con la ciliegina sulla torta che speravo, ma va messo da parte con consapevolezza per le prossime settimane in cui ci saranno i tornei chiave di questa stagione sulla terra”.

Quanto al match, questa è stata l’analisi di coach Tartarini: “Ha iniziato il primo molto teso e non ha giocato il suo miglior tennis, per merito anche dell’avversario. Ha dovuto rincorrere e ha cercato di tirare su la partita ma non ci è riuscito. Nel secondo non mi è piaciuto niente perché ha mollato da un punto di vista nervoso e non è rimasto in partita. Navone è un giocatore molto solido e lo sapevamo. Lorenzo ha perso l’atteggiamento, la cosa più importante, non è voluto rimanere lì a soffrire”. Secondo l’allenatore del numero 29 del mondo, più che l’uso a tratti esagerato della palla corta e del back, sono stati i gratuiti di dritto a condannare il suo giocatore: “Secondo me le variazioni ci stavano, ovviamente nel contesto giusto, come quando ha recuperato il break. Il problema del primo set sono stati i gratuiti. Era troppo nervoso, troppi errori in risposta. Insomma, troppi regali con un giocatore che non concede”.

Sulla stessa linea di pensiero anche Musetti che ha spiegato così le sue difficoltà: “Sapevo che era una partita difficile. Mariano ha giocato un ottimo tennis, è riuscito a essere veramente poco falloso, con una solidità importante. Ha meritato la vittoria. Sono stato molto meno incisivo col dritto rispetto alle altre partite. Non ho avuto buone sensazioni con quel colpo. Le variazioni in back funzionavano sicuramente, anche se oggi facevo molta fatica a trovare la palla. Ero spesso lontano con il dritto e ho regalato troppo. Con un avversario del genere ho commesso sicuramente troppi errori gratuiti che non mi hanno permesso di trovare quella fiducia che mi avrebbe fatto essere più intraprendente”.

Tartarini ha poi evidenziato la bravura di Navone non solo sul dritto ma anche sul rovescio: colpo che sicuramente risalta di meno nel gioco dell’argentino, spesso incentrato sulla diagonale destra, ma che oggi è risultato decisivo. “Lorenzo è partito molto bene col rovescio sul suo rovescio però più giocava diagonale, più l’altro stringeva. Quindi l’alternativa era giocare qualche taglio per portarlo un po’ a cambiare gioco. Ci è riuscito parzialmente, perché purtroppo ha fatto troppi regali nello scambio. Invece quando riusciva a variare aveva un buon vantaggio. Navone sbaglia pochissimo e tra l’altro ha un rovescio buonissimo. È un giocatore molto solido e ordinato e con lui bisogna avere pazienza”.

A Roma Musetti dovrà dimostrare di aver ritrovato effettivamente buone sensazioni nella settimana a Cagliari e di aver fatto tesoro della partita odierna. “Mi sento bene fisicamente, pronto per gli Internazionali” – dice Lorenzo. Così invece Tartarini: “Aspettiamo il tabellone e poi cercheremo di giocare partita dopo partita anche perché i tornei ormai sono tutti difficili, per noi e per gli. Ogni match è duro. Gli avversari sono tutti buoni”.

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