Madrid, the day after: comunque vada sarà un successo? Stavolta forse no

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Madrid, the day after: comunque vada sarà un successo? Stavolta forse no

Il bilancio di un torneo Masters 1000 al centro di tante discussioni, tra luci e ombre, dal nostro inviato in loco

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Pista Manolo Santana - Madrid 2023 (foto Twitter @MutuaMadridOpen)
 

Da Madrid, il nostro inviato

Ore 23.45, minuto più minuto meno, di domenica 5 maggio 2024. Il Mutua Madrid Open, giunto alla 22esima edizione, è ormai terminato, chiuso dalla conferenza stampa del finalista Felix Auger-Aliassime. Finalista a sorpresa, finalista arrivato in modo “particolare” a una finale in cui il suo avversario Andrey Rublev ha addirittura avuto il dubbio di giocare. Senza scadere in banali luoghi comuni secondo i quali il giocatore canadese sarebbe uno “iettatore” il fatto che anche un virus sia circolato tra i giocatori durante il torneo gli fa sicuramente vincere la palma di “edizione più sfortunata della storia“. Ma, al netto di ciò, lo si può definire un totale fallimento? O è stato in realtà un successo poco celebrato?

Come spesso capita la risposta esatta sta nel mezzo, e non è nessuna delle due. Da un punto di vista del gioco sicuramente le partite indimenticabili sono state ben poche, e si sono concentrate nelle giornate di lunedì 29 e martedì 30 aprile, tra ottavi e quarti femminili e terzi e quarti turni maschili. Oltre alle due finali, bellissima la femminile, meno bella ma intensa e gonfia di pathos fino alla fine quella maschile, che hanno tenuto a galla la nave fino all’approdo finale, così da far tirare un sospirone di sollievo a Feliciano Lopez. Che sarà anche stato benedetto dagli dei in termini di stile e bellezza estetica, ma come direttore del torneo spagnolo non è esattamente un Gastone Paperone.

Spostandoci sul lato della struttura in sé per sé, lasciando perdere qualsiasi tipo di digressione architettonica che non ci compete, è assolutamente pregevolissima e a portata di fan e famiglie. Tanti stand con i quali provare racchette, giochi elettronici e attrezzatture sportive, ancora di più per gustare cibi tipici e meno, o una bella birra ghiacciata direttamente sulle rive del fiume. Con molto spesso delle simpatiche papere, spesso presenti in stormi anche abbastanza numerosi, a fare da discreta compagnia.

E proprio costeggiando il fiume si arriva ai campi laterali, facilmente accessibili e praticabili per chi volesse godersi partite e/o allenamenti. Appunto però una praticabilità non univoca ma quasi del tutto riguardante solo gli appassionati, essendoci strutture non ancora del tutto adeguate ad ospitare due tabelloni singolari da 96 e due di doppio da 32 coppie, e che ha portato la maggior parte dei giocatori ad andar via subito dopo la sconfitta.

Quindi torneo meraviglioso per le famiglie, da 7 in pagella per chi lavora come addetto stampa e da insufficienza a livello di strutture per i giocatori. Tutto questo tacendo dei tantissimi infortuni occorsi ai top player, atleti preparatissimi da un punto di vista fisico e abituati a giocare tante partite ravvicinate, su diverse superfici. Ma probabilmente il logorio fisico che viene ormai imposto anche da match di primo turno sta diventando intollerabile, e il fatto che molti top player non dicano mai di apprezzare del tutto, fornendo sempre risposte a metà tra il sì e il no, onde evitare di scoprirsi, è un chiaro indizio che questi 1000 allungati stile Sunshine Double non sono probabilmente praticabili dappertutto.

Quindi, ora che la musica è finita e le luci sono spente alla Caja Magica, almeno fino al 2025, rispondiamo alla domanda fatta nel titolo: comunque vada sarà un successo? Per quest’anno, Mutua Madrid Open, non proprio.

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