ATP Roma: Nadal non perfetto ma combattivo come sempre. In rimonta supera un ottimo Bergs

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ATP Roma: Nadal non perfetto ma combattivo come sempre. In rimonta supera un ottimo Bergs

L’asso maiorchino non è continuo ma nei momenti decisivi impone tecnica e personalità. Al 2° turno per Rafa Nadal c’è la montagna Hubert Hurkacz

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Rafael Nadal - Roma 2024 (foto Francesca Michieli, Ubitennis)
 

[PR] R. Nadal b. [Q] Z. Bergs 4-6 6-3 6-4

Rafa Nadal vive un esordio vincente agli Internazionali BNL d’Italia; dopo una faticosa contesa durata due ore e tre quarti elimina il belga Zizou Bergs e si iscrive al secondo turno del tabellone, dove il suo nome si affianca a quello della testa di serie numero sette Hubert Hurkacz. Il campione spagnolo non ha certo dissipato i dubbi in merito alla reale consistenza del suo tennis e della sua condizione atletica: in termini di ritmo e di profondità Rafa ha convinto parzialmente, concedendosi diverse pause e subendo di conseguenza l’iniziativa del rivale.

La circostanza stessa che Bergs, attivo perlopiù nel circuito challenger, sia in diversi momenti figurato come più forte della sua classifica, esprime l’attuale efficacia del forcing del grande campione. Nadal ha ricucito alcuni momenti critici sicuramente con sprazzi di grandissima classe e facendo ricorso alla straordinaria grinta e personalità, virtù che hanno passato indenni il corso dei decenni di agonismo. La sua capacità di coinvolgersi nei momenti più importanti del match per rendere al massimo lo ha confortato anche oggi, ma con Hurkacz la prova sale di livello, soprattutto in termini di continuità della prestazione del rivale.

Bravo Bergs, che ha comunque regalato al Foro Italico una grande partita e bravo Nadal, che evita, dopo il match perso di Madrid con Lehecka, di subire per la prima volta in carriera due sconfitte consecutive sulla terra rossa. E per oggi può bastare.

Primo set: Nadal parte bene ma subisce il ritorno di Bergs che vince al decimo game

Bergs, che dimostra di saper colpire degnamente la pallina, deve pensare ad aggredire per non finire prigioniero delle stoccate liftate dell’asso maiorchino; il belga parte discretamente e trova anche un vincente di rovescio in ribattuta, ma Nadal pare essere piuttosto centrato nelle conclusioni sia da destra che da sinistra e la battuta è più che accettabile. Il venticinquenne fiammingo si deve alzare in punta di piedi per agganciare le consuete rotazioni con il dritto in cross senza dover anticipare troppo l’esecuzione del colpo.

Rafa si prende il break nel quarto game esibendo le sue virtù in risposta e boicottando una discesina a rete del belga dopo il servizio con una stilettata di rovescio in cross. Le cose sembrano mettersi in discesa per il campione, ma Nadal non riesce a dare continuità alla sua azione; la ridotta attività agonistica e forse anche il timore di sforzare il proprio fisico non possono evidentemente non condizionarne la prestazione. Bergs, inoltre, conferma di non essersi qualificato al tabellone principale per caso e sa approfittare delle incertezze dell’illustre rivale nella ricerca della profondità.

Nadal smarrisce la prima palla e sbaglia alcuni colpi in arretramento su palline prive di peso che il belga sa proporgli; Zizou è ora più veloce e riesce a togliere il tempo al suo preoccupato avversario. Nadal deve rendere il vantaggio subito dopo aver catturato la battuta del suo sfidante e si trova a dover arretrare oltre la linea di fondo; l’atleta di Manacor subisce l’aggressività del belga e arriva a difendersi anche con la palla corta, che se giocata da lontano ha poche speranze di trasformarsi in un vincente.

Sul punteggio di 4-4 Rafa cede ancora il servizio, perdendosi in due doppi errori che sono il segnale concreto dei timori dello spagnolo; Bergs chiude il set al decimo game oltraggiando il campione con una volée di dritto incrociata in acrobazia. In quarantasette minuti 6-4 per il belga con 16 errori non forzati per Nadal.

Secondo set: con pazienza e orgoglio Nadal si prende la frazione al nono game

Il belga inizia il set con giustificata baldanza, anche per continuare a tenere Nadal in apprensione quando è in battuta. Rafa esce dal campo per riflettere sul da farsi e al rientro sembra aver ricaricato il servizio: due prime su tre e un bellissimo dritto passante con cui infilza Zizou in visita a sorpresa nei paraggi del net direttamente sulla risposta. Sul 40-0 uno spettatore accusa un malore e il gioco si ferma per permettere ai soccorsi di intervenire; al rientro Rafa difende la battuta e sullo slancio trova lo 0-15 al termine di uno scambio surreale, con Bergs che non chiude due diagonali di rovescio perché Nadal si salva altrettante volte con due dritti in drop. Rafa ne deve giocare addirittura un terzo e allora Zizou prova una palla corta che si affloscia però in rete.

Lo spagnolo si esalta e con umiltà sceglie di difendere a oltranza per costringere il rivale a costruirsi la vittoria nel game. Bergs esplode due dritti a uscire tremendi, ma il suo avversario non concede più errori e arriva la palla-break, che il fiammingo gioca come peggio non potrebbe, ovvero con un doppio errore.

Zizou pensa forse di avere la strada spianata dall’arrendevolezza del rivale nel finale del primo set e accetta qualche rischio di troppo; alcune scelte sbagliate rinfrancano Rafa che cresce in solidità nello scambio, portandosi così sul 3-1. Nel game successivo però Bergs non appare più il tennista frastornato di pochi istanti prima e conquista la palla-break con uno sventaglio di dritto a uscire; Nadal alza però il ritmo e pesca tre errori consecutivi del rivale, che deve mettere da parte per il momento le sue ambizioni di rimonta.

È un Nadal non brillante ma che sa stare all’occorrenza allineato e coperto; sa chiudersi e resistere con orgoglio e umiltà, dimenticandosi tutti gli allori vinti e combattendo. Non è semplice per la sua versione odierna contenere tutti gli slanci del belga, ma Rafa si arrampica con tigna sul punteggio di 5-2; Bergs fa 3-5 con l’aiuto di tre ace e nel game successivo va a palla-break. Per lui Rafa ha in serbo ha un servizio vincente, cui fa seguito uno smash e un dritto a rientrare con pugno agitato verso la folla: 6-3 in suo favore e Roma ritrova il suo dieci volte campione. I cui errori non forzati sono scesi a quota tre nella frazione.

Terzo set: Nadal prende vantaggio, resiste al ritorno di Bergs e vince

Un’ora e cinquanta minuti per i primi due parziali e due domande: come sta Nadal? Saprà Bergs ricaricarsi per rimanere a questi livelli per altri tre quarti d’ora? Il primo game risponde affermativamente a entrambi i quesiti: Nadal parte male in ribattuta ma rimonta fino al 40-30 e giunge vicinissimo alla parità con una volée di dritto, ma Bergs arriva in allungo e invia un passante di dritto lungolinea insospettabile. Zizou reclama applausi e se li merita, l’orecchio teso ne certifica coraggio e anche un po’ di sfacciataggine. Lui ci crede.

Roma batte le mani ma al termine del game successivo intona un coro quasi panattiano per il maiorchino, che tiene la battuta conquistando un punto dopo essere rotolato per terra: 1-1. Il livello del gioco sale al massimo livello: Nadal non è certo il numero 305 del mondo come il ranking vorrebbe farci credere, ma nemmeno Bergs somiglia al tennista con il 108 sulle spalle.

Rafa incassa qualche incertezza del rivale sul lato del servizio e incrementa la pressione con il dritto incrociato, che già lo aveva sospinto nella seconda metà della seconda frazione. Bergs adotta qualche soluzione interlocutoria che apre però la via agli affondi dello spagnolo; il controllo dello scambio passa saldamente nelle mani di Rafa, che coglie il break nel terzo game e sale successivamente sul 3-1. Qui Zizou sembra avere un calo in termini di energie nervose ma si riprende e nel sesto game sale fino allo 0-40: Nadal però fa ricorso al comparto più segreto della sua cassetta degli attrezzi, che deve contemplare diversi doppi fondi, e risale, irresistibile.

Nadal sospira anche per tenere la battuta nell’ottavo game, ma a Bergs manca sempre qualcosa in lucidità nel momento della stretta decisiva e per Rafa arriva dopo due ore e quarantuno minuti il momento di servire per il match. E magicamente non ci sono più patemi d’animo nel tenere la battuta: Rafa cede solo un punto e chiude la contesa. Per lui c’è ancora tennis qui a Roma.

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