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06/06/2011 16:45 CEST - IL RACCONTO

Il Barone Gottfried Von Cramm

TENNIS - Profilo del barone Gottfried von Cramm, vincitore di due Roland Garros, ma considerato il più grande numero due di sempre... Morto in un incidente stradale, vide la sua carriera frenata dal nazismo, che non riuscendo a usarlo come “testimonial” lo incarcerò con l'accusa di omosessualità! Nel 1938 non potè giocare un edizione di Wimbledon che probabilmente avrebbe vinto. Enos Mantoani

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Nella puntata precedente abbiamo parlato di Don Budge e del suo rovescio, considerato uno dei migliori di sempre. Oggi introdurremo la figura del barone Von Cramm, la personalità più interessante a tener testa a Budge nel pre-guerra. Di lui si dicono principalmente due cose: che fu, probabilmente, il più forte n. 2 della storia del tennis (mi raccomando, calate sempre tutto ai tempi di cui parliamo!) e poi che era nobile non solo di nome, ma anche di fatto.

Gottfried Alexander Maximilian Walter Kurt Freiherr von Cramm, era nato in Germania nel 1909 e come riassunse di lui Don Budge : “era della vecchia nobiltà germanica… Ma la sua vera nobiltà risiedeva nelle qualità umane, piuttosto che nella sua discendenza; era uno dei più grandi sportivi del mondo e forse il più amato da tutti i giocatori”. Per dare un’idea, alla fine della finale del 1936 a Wimbledon, perduta da Fred Perry, pregò l’arbitro di scusarlo verso il pubblico per la scarsa qualità del gioco, ma lui si era infortunato nel primo game… Piuttosto che ritirarsi aveva, nobilmente, giocato anche da infortunato! E non c’erano prize money per la sola partecipazione…

Vinte le finali del 1934 e del 1936 a Parigi, trovò la strada sbarrata prima da Fred Perry e poi da Donald Budge, con cui combatté in quella che Tilden definì la più bella partita di tennis a cui aveva assistito, e che descriveremo nel prossimo articoletto. Oltre che dagli avversari, il suo palmares non poté venir rimpinguato anche, o forse soprattutto, a causa della politica. Lui che incarnava così perfettamente il modello della supremazia ariana sia nel fisico sia nelle vittorie era invece un oppositore del partito nazista. I gerarchi cercarono di servirsene per scopi propagandistici, ma lui si oppose spesso con battute ironiche e non prestandosi a quel gioco politico.

Fu addirittura imprigionato dal regime nazista nel 1938 con l’accusa di omosessualità; in realtà pesava molto di più la sua critica costante, seppur discreta, compatibile ovviamente con un regime violento, alla dittatura. Uscì dalla prigione dopo 6 mesi (la sua condanna come reo confesso era di un anno) dopo che i suoi colleghi, primo fra tutti Don Budge, firmarono una petizione per la sua scarcerazione. Ciò nonostante, non fu ammesso a Wimbledon: i giudici d’allora non se la sentirono di iscrivere un prigioniero di Hitler e comunque un sospettato di omosessualità, e dire che al Queen’s aveva appena battuto 6-1 6-0 Bobby Riggs, colui che poi avrebbe vinto i Championships! Combattè comunque con la Germania nella Seconda Guerra Mondiale, e continuò a giocare in Coppa Davis fino al suo ritiro dopo la stagione 1953; detiene ancora il record per il maggior numero di vittorie in Coppa Davis tra i giocatori tedeschi e continuò poi a occuparsi di tennis come dirigente federale. Morì in un incidente automobilistico al Cairo nel 1976. Sebbene vinse in tutto solo due titoli dello Slam, entrambi a Parigi, possiamo considerare Gottfried Von Cramm tra gli atleti maggiori e tra gli esempi più belli della storia del tennis.

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