TENNIS – È arrivata la decisione di Tennis Australia sul 18enne Bradley Mousley, trovato positivo all’ecstasy: dovrà stare fermo un anno.

Un tribunale di Tennis Australia ha squalificato per un anno Bradley Mousley, classe 1996 e numero 17 nel ranking ITF, dopo che a marzo il miglior junior australiano era stato trovato positivo alla metilenediossimetanfetamina (MDMA), più comunemente nota come ecstasy. Il tribunale ha deciso che Mousley “non intendeva imbrogliare” ma di aver mostrato una “significativa indifferenza” verso il codice anti-doping. Si tratta di una decisione storica per due motivi: è la prima volta che un tennista australiano viene sanzionato per l’uso di droga e la prima volta che un atleta australiano viene sanzionato per quello di ecstasy, una droga che non influisce sulle prestazioni (e su questo punto poggiava l’impianto difensivo dell’avvocato di Mousley, Paul Hayes). Il padre di Mousley, Craig, ha parlato di una “piccola vittoria” ma ha anche dichiarato che la sanzione avrà dure ripercussioni sulla carriera del figlio. L’ecstasy è uno stimolante vietato durante le competizioni e permesso al di fuori. Mousley è stato trovato positivo dopo un match di qualificazioni per un Future australiano che si disputava a marzo e il diciottenne ha subito ammesso di aver assunto la droga durante una festa che si era tenuta due giorni prima. In questo modo la pena è stata ridotta da due ad un anno perché Mousley ha dimostrato di non aver voluto migliorare le proprie prestazioni. La squalifica scatta dal 30 maggio 2014, data a partire dalla quale Mousley ha accettato una sospensione provvisioria, e durerà quindi fino al 29 maggio 2015.