Roland Garros interviste, Halep: “Mi sento più sicura al servizio”

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Roland Garros interviste, Halep: “Mi sento più sicura al servizio”

Roland Garros, S. Halep b. E. Rodina 7-5, 6-4. L’intervista del dopo partita a Simona Halep

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Come ti è sembrato questo primo match?
È stata una partita difficile: è il primo turno, è sempre complicato iniziare col piede giusto. Lei ha giocato bene: io ho commesso errori banali, ma è naturale, lo accetto. Al prossimo turno farò sicuramente meglio.

Com’è stato tornare sullo Chatrier?
Non semplice, ma mi sono divertita molto. Ho tentato di concentrarmi su come esprimere il mio gioco. C’erano molti spettatori, l’atmosfera era molto piacevole. Per me è stata un’ottima giornata. Voglio soltanto godermela.

Arrivi a questo torneo da favorita, avendo raggiunto la finale lo scorso anno. Come gestisci le aspettative dei fan e dei media? Come riesci bloccare la pressione esterna e a concentrarti su ciò che devi fare?
Non penso di dover per forza raggiungere la finale solo perché l’ho fatto l’anno scorso. Qui tutti giocano bene, tutti lottano per vincere i match. Sono una giocatrice normale: voglio vincere molte partite in questo torneo, ma è dura e devo concentrarmi sulla partita che ho davanti. Cerco di migliorare ogni giorno e di passare il turno. Ho in testa solo questo. Gestisco la pressione piuttosto bene.

In molti tornei ti ho vista con un entourage molto grande: molti amici e familiari, grandi cene. Lo fai anche negli Slam o solo nei tornei più piccoli?
Lo faccio dappertutto: non li invito solo ad alcuni tornei e ad altri no. Ora qui c’è solo il mio team, il mio manager e alcuni amici. La mia famiglia al momento è a casa, ma se giocherò bene verrà a trovarmi. Vedremo!

L’anno scorso sei arrivata molto vicina al traguardo: quanto sei cambiata, come persona e come giocatrice, in questo periodo?
Sono più forte mentalmente e sono più forte sul campo. Fisicamente sono migliorata, e anche nel gioco ho fatto progressi. Il servizio è migliore, mi sento più sicura. Detto questo, si tratta sempre del singolo match, dell’avversaria che hai davanti. Devo restare concentrata e allenarmi duramente, perché ogni partita è importante e a questo livello tutti giocano un ottimo tennis.

Cosa ti ricordi di quel match allo US Open contro Mirjana Lucic-Baroni?
Non ho buoni ricordi di quel giorno, non sono riuscita a esprimere il mio gioco. Mi sentivo bloccata, non riuscivo a colpire la palla. Ma adesso mi sento meglio, sento di avere le mie chance. Altro giorno, altro match: mi allenerò e discuterò con il mio team di questa partita. Vedremo che tipo di gioco impostare.

In quella partita sei stata tu a non giocare bene, perché eri nervosa, o c’è qualcosa del gioco di Mirjana che ti dà fastidio?
Sicuramente ero molto nervosa e contratta, ma lei ha giocato molto bene, ha preso fiducia dopo il primo set, colpiva molto bene di dritto. Magari riguarderò quella partita per capire meglio come giocare.

Traduzione di Gaia Dedola

 

 

 

 

 

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