AO interviste, Murray: "Sono molto deluso, ma merito a lui"

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AO interviste, Murray: “Sono molto deluso, ma merito a lui”

Australian Open, quarto turno: M. Zverev b. [1] A. Murray 7-5 5-7 6-2 6-4. L’intervista del dopo partita ad Andy Murray

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Non ti capita molto spesso di vedere qualcuno che viene avanti 118 volte. In che modo la cosa ha effetto su di te? Quanto è strano?
Beh, insomma, Non penso che si tratta solo di venire avanti, ma sono i colpi che riusciva a fare mentre veniva avanti. Voglio dire, è riuscito a compiere dei grandissimi recuperi bassi, volée di riflesso, soprattutto verso la fine del match quando la situazione era più tirata. Non era facile perché io stavo colpendo bene e rincorrevo tutte le palle. Però doveva andare così. Ha servito molto bene quando ne aveva bisogno, anche quando era sotto nel punteggio. Si merita di vincere perché ha giocato alla grande quando era in svantaggio e anche nei momenti importanti. Sono stato indietro negli ultimi due set per tutto il tempo.

Di solito ti comporti bene contro i giocatori che fanno serve-and-volley. Oggi non ti sentivi a tuo agio con il passante?
Penso che lui abbia giocato dei grandi colpi. Ovviamente in un match di 3 ore e mezza ci sono delle cose che avresti potuto fare meglio, ma comunque anche nell’ultimo game ho giocato delle belle risposte. Sul 30 pari gli ho risposto sui piedi e poi ho fatto un bel lob. Anche nel punto prima del match point quando ha giocato una volée in recupero bassa, cioè, io pensavo di aver risposto abbastanza bene; non pensavo di aver risposto male. Comunque negli ultimi due set avrei potuto servire meglio.

Avete la stessa età e avete giocato insieme a livello junior. Per te è stato un anno fantastico, numero 1, medaglia d’oro. C’è una parte di te che è contenta per lui?
In questo momento sono molto deluso; ovviamente è tosta da digerire. Volevo arrivare lontano in questo evento. Era da molto tempo che non perdevo così presto qui, quindi mi dispiace. Come ho detto, bisogna dargli il merito per la vittoria. Ha giocato alla grande. Comunque alla fine di tutti i match che perdi, hai in mente delle cose che avresti potuto fare un po’ meglio, ma lui ha messo in mostra tante cose belle.

Due giocatori con un ranking basso hanno battuto i migliori classificati. Parlaci dei margini di errore nell’ATP, e come la cosa influisce nel risultato odierno.
Sì, ovviamente negli Slam, con il formato dei 5 set, tu hai più tempo per rigirare le cose a proprio vantaggio. Ma credo c’è anche il tempo per combinare dei guai. Però al meglio dei tre set c’è meno margine di errore. Se giochi un brutto set sei subito sotto pressione, mentre negli Slam hai tempo per renderti conto della situazione e cercare di ribaltare il tutto. C’è sempre una chance per rientrare. Non ho visto il match di Novak per niente, quindi posso solo parlare per me. Ogni volta che arrivavamo a dei punti importanti mettevo Mischa sotto pressione e lui se ne usciva con della roba fantastica. La cosa è negativa per me e bella per lui. Si merita di essere al turno successivo.

Quali sono i piani per la prossima settimana?
La Davis Cup è il prossimo evento il programma, ma se restare qui o andare a casa questo ancora non lo so.

Avendo giocato il tuo primo Slam da numero 1, la cosa ti è sembrata diversa?
No, cioè, non ci ho pensato affatto durante tutto il torneo e neanche quando ero in campo ad ogni match. Una volta che sei là fuori, il ranking è completamente irrilevante, almeno secondo la mia opinione. La cosa non mi ha dato conforto o cose del genere.

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