Wimbledon: la prima settimana in numeri

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Wimbledon: la prima settimana in numeri

Una panoramica delle statistiche emerse nella prima settimana di Wimbledon. Fabio Fognini e Camila Giorgi primi in due classifiche molto diverse

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Che si fa in sala stampa durante la “middle sunday”, la domenica di riposo a metà torneo, mentre i campi sono vuoti e vengono sottoposti a un trattamento certosino di riparazione delle zolle maltrattate, irrigazione e pitturazione delle righe con la caratteristica vernice bianca a base di gesso? Finalmente si ha il tempo di dare un’occhiata a uno degli strumenti più interessanti a disposizione sulla intranet per i media, ovvero i dati delle “Tournament Stats Leaders”, con le tabelle che enumerano i migliori (e peggiori) giocatori e giocatrici visti finora in diversi aspetti del gioco. Molti di questi dati non sono sorprendenti, e confermano quanto osservato, altri sono più curiosi. Andiamo a vederne alcuni, senza commentarli più di tanto, lasciamo questa incombenza ai lettori.
Iniziamo con le tabelle più ovvie, gli ace:

Tra gli uomini, primo Muller, poi Isner, poi Anderson, Querrey e Raonic a pari merito.

Tra le donne, prima Rogers, poi Mladenovic e Konta.

Passiamo ai doppi falli:


Tra gli uomini, primo Muller (che evidentemente tira sia la prima che la seconda), secondi a pari demerito Nishikori e Paire, terzi Gulbis, Khachanov, Ofner e Rosol.


Tra le donne, purtroppo prima Giorgi, poi Witthoeft e Azarenka.

Continuando in argomento servizio, vediamo quante volte (solo tra gli uomini, nel femminile i numeri sono tutti bassissimi) è stato utilizzato il serve&volley:


I numeri sono la percentuale di servizi seguiti a rete rispetto a quelli colpiti, non sorprendentemente, nettamente primo M.Zverev, poi Karlovic e Isner.

Per concludere l’analisi del servizio, vediamo le velocità:


Tra gli uomini, primo Basilashvili (230, 1 kmh), poi Raonic (228,5), poi Thiem (223,7)


Tra le donne, prima Martic (194,7 kmh), poi Osaka (193,1), poi Abanda (193,1)

La tabella più interessante sui colpi riguarda l’arma principale del tennis moderno, il dritto. Vediamo quanti dritti vincenti sono stati esplosi fino a qui, la classifica è ordinata secondo la percentuale, arrotondata al decimale superiore, tra i dritti vincenti rispetto ai dritti giocati:

Primo, ed è un gran bel dato, Fognini, ben il 13% dei dritti colpiti da Fabio sono stati vincenti netti (75 su 557). Poi secondi a pari percentuale Kyrgios (11%, 12 su 108), Kuznetsov (11%, 28 su 262) e Kukushkin (11%, 55 su 516), poi terzi Kokkinakis (10%, 26 su 251), Shapovalov (10%, 24 su 232), Tomic (10%, 16 su 162), Basilashvili (10%, 40 su 409) e Zeballos (10%, 28 su 291).
Bisogna tenere ovviamente conto, in questo caso, delle enormi differenze nel numero di colpi presi inconsiderazione, ovvio che è assai più significativo il 9% di dritti vincenti tirati da Nadal che ne ha colpiti ben 524, rispetto al 10% di Kyrgios che ne ha colpiti solo 108. La tabella è lì, le valutazioni sono a vostra discrezione.

Tra le donne, con lo stesso distinguo numerico di cui sopra, prime Kontaveit (13%, 55 su 411) e Zhang (13%, 24 su 189), poi Allertova (12%, 37 su 309), Gavrilova (12%, 27 su 229) e Barthy (12%, 22 su 187), poi Baroni, McHale, Sabalenka, Flipkens e Falconi tutte con l’11%, e le quantità che vedete in tabella.

Infine, andiamo a vedere alcuni dati curiosi riguardanti l’utilizzo del challenge, il cosiddetto “falco”. Chi ha avuto più occhio questa settimana? Qui va premesso che sono state conteggiate le chiamate totali con il giocatore che aveva ragione nei confronto degli arbitri, non le percentuali di successo. Invito a valutare anche e soprattutto l’ultima colonna a destra, che ci dice la percentuale di richieste di challenge andate a buon fine rispetto a quelle invocate, confrontandola però con la quantità di chiamate. Ovvio che se uno chiama il falco una volta sola e ci azzecca, avrà il 100%, ma non può essere un dato significativo.

Tra gli uomini il maggior numero di chiamate che hanno corretto una decisione arbitrale a proprio favore le ha fatte Thiem, 7, poi Bautista Agut e Murray con 5, poi Berdych, Cilic, Nishikori, Raonic e Zverev con 4. Il più “malfidato”, colui che ha richiesto la verifica più volte, è stato Murray con ben 16 chiamate.

Quelli tra gli uomini che si sono sbagliati più volte sono stati Johnson e (ovviamente) Murray, 11 challenge errati a testa, poi Fognini (uno in particolare, lo ricordiamo, è stato gravissimo) e Muller con 9, poi Anderson, Bedene, Gulbis, Nishikori, Ramos-Vinolas, Tsonga e A.Zverev con 8.


Tra le donne, la vista più acuta l’hanno avuta Kuznetsova, Ostapenko, Petkovic, Ka.Pliskova e Watson con 4 chiamate rivelatesi corrette, poi Cibulkova, Kerber, McHale e Radwanska con 3, oi tutte le altre della tabella con 2 e 1. La più diffidente nei confronti degli arbitri è stata Ostapenko con 16 chiamate, come Murray.

Abbastanza specularmente, come è ovvio, a sprecare più challenge è stata Ostapenko (12 chiamate sbagliate), poi Bacsinszky (9), poi Azarenka, Cibulkova e Wozniacki (8).

Una bella abbuffata di numeri, direi, diversi dei quali sono dati particolari che non si possono facilmente reperire al di fuori dei tornei stessi, e che spero siano di interessante consultazione e valutazione per i nostri lettori, in attesa del grandioso lunedì di tennis giocato che ci attende.

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