Nell'Olimpo di FedArtù

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Nell’Olimpo di FedArtù

L’epopea di Roger Federer sui campi di Wimbledon. I suoi otto successi tradotti in versi

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FedArtù cavalier dei cavalieri
a Camelot ritorna assai trionfante
la coppa in mano, occhi ardenti e fieri
saluta la gran folla ormai osannante.
Gli si para davanti un tipo strano
un moro greco con occhi vispi e neri
“M’inchino deferente o gran sovrano?
Anch’io, signor dei prati fino a ieri!”.
Più in là, scorge un principe normanno
biondo, glaciale e sempre compassato
“Quel record resistea di anno in anno
e tu, non ci credevo, lo hai eguagliato”.
Il Re vuol dare un senso a quei quesiti
“Or con la fantasia più in là mi spingo
certo, ora rammento, siete due miti
Pete il Greco e Bjorn detto il Vichingo!”.
I tre procedon ora in allegria
verso l’Olimpo degli eroi gloriosi
e molti altri campioni sulla via
si accodano felici e un po’ pomposi.
Alle pendici si sciolgon le emozioni
e tutti si rivolgono al sovrano:
“Vai su per primo, senza esitazioni,
noi, un passo indietro, ti seguiamo!

Lars

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