Federer, rincorsa al numero 1 (Cocchi). Harrison, insulto razzista. Con Young finisce in rissa. Fed Cup, playoff: con il Belgio si gioca in casa (Gazzetta)

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Federer, rincorsa al numero 1 (Cocchi). Harrison, insulto razzista. Con Young finisce in rissa. Fed Cup, playoff: con il Belgio si gioca in casa (Gazzetta)

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Federer, rincorsa al numero 1 (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport, 14/02/2018)

Era il 2 febbraio del 2004 e Roger Federer piantava la bandiera svizzera per la prima volta sulla vetta del ranking ATP. Naso a patata, viso arrotondato da 22 enne, i capelli ancora raccolti nel codino, Roger aveva appena centrato il secondo titolo dello Slam in Australia battendo Marat Safin. Si era trovato subito a suo agio su quella vetta, tanto da rimanerci consecutivamente per 237 settimane, stabilendo il primato di permanenza al numero 1 al mondo. Oggi, a 14 anni di distanza, Federer comincia di nuovo la scalata al trono del tennis dove in tutto nella sua vita si è seduto per 302 settimane e, ovviamente, anche in questo caso si tratta di un record. Vent’anni da professionista, venti titoli dello Slam conquistati e ancora la voglia di abbattere barriere. Se il Magnifico dovesse arrivare in semifinale a Rotterdam, dove esordisce stasera alle 19.30 (diretta SuperTennis) contro il belga Bemelmans, tornerebbe matematicamente numero 1 al mondo. E sarebbe il più anziano della storia, tre anni più di Andre Agassi, che nel 2003 a 33 era diventato il più vecchio tennista di sempre in cima al ranking. Per puntare al sorpasso di Nadal, Federer ha dovuto cambiare in corsa i programmi… [SEGUE].

Al torneo olandese Federer non presenziava dai 2013, anche se l’aveva già vinto due volte: “Sono felice di essere di nuovo qui — ha detto il Magnifico. Nel 1999 ho avuto una wild card per le qualificazioni e sono riuscito a entrare nel tabellone principale arrivando fino ai quarti, ed è stato un momento cardine della mia carriera, dopo sono andato bene a Marsiglia e poi… sì per un sacco di tempo non ho più vinto nulla”. Per questo, ma anche perché si tratta di un torneo indoor, quindi senza tutte le variabili legate al tempo, la scelta è caduta sull’Olanda: “Dovevo decidere se chiedere una wild card qui o a Dubai — ha spiegato —, questa mi è sembrata l’occasione perfetta e sono super motivato”. La conferma del titolo in Australia è stata la spinta in più a dare una sbirciatina al ranking: “Ho detto che avrei guardato la classifica solo dopo Melbourne e così è stato. Non avrei mai pensato di vincere di nuovo, erano dieci anni che non confermavo un titolo dello Slam e sopratutto, dopo la sconfitta alle Finals, credevo non avrei mai avuto altre chance per tornare numero uno”. E invece rieccolo qui, fresco e pimpante come un ragazzino, a studiare gli avversari che dovrebbe incrociare dal via ai quarti… [SEGUE]. “Con Stan sarebbe stato bello, sarebbe stato un grande match, come una finale dello Slam. Comunque sia io sono qui per dare il massimo. Avere la possibilità di tornare numero uno è una motivazione molto forte che mi dà la carica, contro qualunque avversario, e spero anche che non sia facile”.

Harrison, insulto razzista. Con Young finisce in rissa (f.co., Gazzetta dello Sport, 14/02/2018)

Sono quasi arrivati alle mani, è dovuto scendere il giudice di sedia per separarli e riportare la calma durante un cambio campo nel primo turno dell’Open di New York. Protagonisti del poco gradevole siparietto gli statunitensi Ryan Harrison e Donald Young, che si affrontavano al primo turno del torneo. Durante il cambio campo, Harrison avrebbe detto qualcosa all’arbitro guardando poi nella direzione del rivale. A quel punto sono volate parole grosse tra i due che si sono alzati, e non proprio per tornare in campo a giocare. Dopo il match, sembra che Young si sia rifiutato di dare la mano a Harrison e poi si siano nuovamente messi a discutere. Sembra che il motivo della lite sia stato un insulto razzista rivolto da Harrison a Young reo di aver urlato un “come on” troppo acceso. “È così che vi comportate voi neri”, avrebbe detto il giocatore all’avversario. Questo almeno è quanto stato riferito via Twitter dalla fidanzata del giocatore di colore: “Sapete cosa è successo? — ha scritto la ragazza. Quando Donald ha gridato ‘C’mon’, Ryan è impazzito e gli ha risposto ‘è così che fate voi neri’. #razzista, non cambierà mai nulla fino a che qualcuno non interverrà a sistemare le cose. E l’ATP sta cercando di insabbiare la cosa”. Anche Young si è fatto sentire via social: “Sono scioccato e furioso, Ryan Harrison, dopo averti sentito dire cosa pensi davvero di me come giocatore di colore. Ho sempre pensato che questo fosse uno sport per gentiluomini ed inclusivo”. Immediatamente Harrison si è affrettato a negare: “Le accuse che sono state mosse questa sera nei miei confronti da parte di Donald Young sono assolutamente false — ha twittato. Mi fa arrabbiare che una persona lanci queste accuse solo per aver perso una partita di tennis. Qualunque audio o video mi darà ragione, anzi invito chiunque abbia testimonianze di questo tipo a farsi vivo”. In serata l’ATP ha diffuso una nota in cui annuncia che sarà avviata una indagine in merito all’accaduto: “L’ATP prende molto sul serio le accuse di razzismo – si legge -, e procederemo ad esaminare tutti gli audio e i video dell’incontro. Non faremo dichiarazioni sul caso fino a quando non avremo terminato l’inchiesta”…[SEGUE].

Fed Cup, playoff: con il Belgio si gioca in casa il 21-22 aprile (Gazzetta dello Sport, 14/02/2018)

Il sorteggio ha deciso: sarà il Belgio l’avversario dell’Italia nei playoff per il World Group della Fed Cup in programma il 21 e 22 aprile. Le azzurre, che lo scorso weekend hanno sconfitto la Spagna a Chieti nella sfida del World Group II, giocheranno ancora una volta in casa: l’obiettivo è conquistare un posto nel Gruppo Mondiale del 2019. Sarà dunque la squadra della Mertens l’avversaria delle azzurre sulla strada per il ritorno nell’elite della Fed Cup. Dopo sette successi di fila, infatti, il Belgio ha ceduto solo al doppio di spareggio alla Francia di Kiki Mladenovic a La Roche Sur Yon lo scorso week end nel primo turno del World Group. Il miglior risultato in Fed Cup del Belgio è il titolo vinto nel 2001 da Justine Henin e Kim Clijsters che in finale superarono la Russia. Il bilancio dei precedenti è 7-0 per l’Italia che contro il Belgio ha vinto la prima, storica Fed Cup conquistata allo Spiroudome di Charleroi nel 2006. Gli altri incontri in tabellone: Bielorussia-Slovacchia; Romania-Svizzera; Australia-Olanda. Patrick Mouratoglou, il tecnico di Serena Williams ha annunciato i programmi della ex numero 1 al mondo che sta preparando il rientro a Indian Wells, dal 5 marzo. Mouratoglou ha anche anticipato che Serena in questo 2018 disputerà un numero limitato di tornei: Indian Wells, Miami, Roma, Madrid, Roland Garros, Wimbledon, un appuntamento da definire sul cemento nordamericano, US Open e, qualora riesca a qualificarsi, le WTA Finals di Singapore… [SEGUE].

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