I dieci shock del 2013

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I dieci shock del 2013

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TENNIS – Con un Wimbledon ricco di sorprese il podio è facilmente intuibile. Ma quali sono stati gli altri risultati shock del 2013? Daniele Vallotto

10. Lleyton Hewitt b. Juan Martin Del Potro 6-4, 5-7, 3-6, 7-6(2), 6-1, US Open, secondo turno. Quota: 5,6

Lleyton Hewitt sceglie New York, città dove ha vinto il suo primo Slam, per un’impresa vintage. Come raccontava Vanni Gibertini dalla Grande Mela: “L’ha spuntata il 32enne australiano di Adelaide, padre di famiglia con innumerevoli operazioni alle spalle e pezzi di metallo in corpo, che pure alla fine delle 4 ore e 3 minuti di partita era certamente il più fresco dei due in campo. Del Potro ha visto il suo rovescio bimane progressivamente disintegrarsi man mano che il match si allungava nella notte”. È stato pure spettacolo quello a cui ha assistito il pubblico degli US Open, che perde quasi subito uno dei suoi sei campioni in tabellone ma può abbracciare con un’ovazione l’ennesima rinascita dell’altro. Vinto il primo set, Hewitt si è fatto brekkare servendo per il secondo per poi perdere il parziale poco dopo. Quando DelPo riesce a strappare il servizio in avvio di terzo sembra che la strada di Rusty sia segnata. Invece l’eterno campione trova le energie per un’altra impresa, vincendo il quarto set grazie ad un tie-break magistrale. Il quinto set, dominato fisicamente da Hewitt, mette la ciliegina su una partita perfetta dell’ex numero uno del mondo.

9. Victoria Duval  b. Samantha Stosur 5-7, 6-4, 6-4 US Open, primo turno. Quota: 8,62

La baby impresa agli US Open 2013 ha il volto di Victoria Duval, nata e cresciuta ad Haiti come ci racconta Alessandro Mastroluca, nel pezzo dedicatole il giorno dopo la sua prima vittoria in uno Slam. La diciassettenne numero 296 del mondo, entrata in tabellone con una wild-card, fa fuori sul Louis Armstrong la campionessa 2011, Samantha Stosur. Dopo aver servito inutilmente per il primo set, Duval non si è fatta intimorire dalla maggiore caratura dell’avversaria. Sotto 7-5, 4-2 ha trovato la forza e il coraggio per imporsi sull’australiana firmando un’altra impresa “teen” agli US Open.

8. Grigor Dimitrov b. Novak Djokovic 7-6 (6), 6-7 (8), 6-3, Madrid, secondo turno. Quota: 11,87

Sembrava la maledizione di Indian Wells, diventa l’epifania di Madrid. Grigor Dimitrov trova la vittoria più importante della sua carriera a Madrid contro il numero uno del mondo, Novak Djokovic. Il serbo ha un set point sul 5-4 ma chiede di verificare il segno sulla prima del bulgaro e perde il punto. Poco dopo Grigor serve per il set ma come ad Indian Wells si fa brekkare, senza doppi falli. Vince comunque il tie-break, annullando due set point e rimontando da 6-4. Ma Djokovic non molla nonostante una storta alla caviglia e la porta al terzo, annullando un match point. Al terzo, sorprendentemente, la spunta Dimitrov: “È al servizio che Dimitrov si affida mentre le tre ore di gioco diventano realtà e Djokovic perde consistenza nel fondamentale con cui fa la differenza, la risposta, che come nessuno trasforma da colpo ontologicamente difensiva in arma d’attacco. È eloquente che contro Djokovic, considerato il miglior interprete della risposta, Dimitrov porti a casa tre punti su 4 con la prima pur mettendone in campo una su due”.

7. Sara Errani/Roberta Vinci b. Venus Williams/Serena Williams 3-6, 7-6 (1), 7-5, Australian Open, quarti di finale. Quota: 5,63

Errani e Vinci sono le dominatrici del doppio ma l’ombra delle Williams ha oscurato in parte l’ottimo rendimento delle azzurre. A Melbourne le Cichi firmano una delle vittorie più importanti della loro carriera. Perdono il primo set ma tirano fuori l’orgoglio nel secondo quando le sorelle americane servono per chiudere il match. Sara e Roberta giocano un game eccezionale alla risposta e si portano al tie-break, che dominano. Nel terzo le americane volano sul 3-0. Lì, però, parte la rimonta delle azzurre, come scriveva Roberto Salerno: “Quando sembra che le americane siano pronte a scappare, c’è il risveglio di Sara, fantastica nel non concedere praticamente più niente al servizio. Le due italiane raggiungono le Williams sul 3 pari, e dopo uno splendido break a Serena si trovano a servire per il match sul 5-4. Qui le americane giocano un gran game e si riportano in parità. Ma su Venus si può giocare, e le italiane brekkano ancora, tornando per la seconda volta a servire per il match: è quella buona, gran game ancora di Sara e italiane in semifinale”.

6. Jeremy Chardy b. Juan Martin Del Potro 6-3, 6-3, 6-7(3) 3-6, 6-3, Australian Open, terzo turno. Quota: 14,81 (highlights: parte 1parte 2)

DelPo si guadagna una doppia citazione perché anche il cemento australiano riserva un’amara delusione all’argentino. Sotto di due set, JMDP è riuscito a trovare la forza e l’orgoglio per arrivare al quinto set ma si è poi inspiegabilmente sciolto contro Jeremy Chardy, capace di spingersi fino ai quarti. “Nel quinto game del quinto set un piccolo siparietto. Una palla out viene chiamata dal pubblico e non dal giudice. Del Potro confuso chiede il challenge e ha ragione, poi punta il dito al giudice di linea come a dire ‘dovresti chiamarla tu’. Chardy non sfrutta l’occasione di chiudere il game e concede una palla break con uno schiaffo al volo messo lungo. Potrebbe essere la fine del match. Invece il francese reagisce, infila tre vincenti di seguito e si porta avanti 3 a 2”, scriveva Daniela Malafarina da Melbourne. Sarà la svolta del match. Grazie ad un ottimo rendimento al servizio (20 ace 78% di punti con la prima) il francese si guadagna l’accesso agli ottavi di uno Slam per la seconda volta in carriera.

5. Michelle Larcher de Brito b. Maria Sharapova 6-3, 6-4, Wimbledon, secondo turno. Quota: 20,55

L’eliminazione di Roger Federer, sette volte campione a Church Road, farà passare in secondo piano questa bruciante sconfitta. Il cimitero dei campioni aggiunge infatti anche Maria Sharapova all’illustre lista di campioni caduti su questo campo. Come Sharapova, Michelle Larche “de Grido” è un prodotto dell’officina Bollettieri e come la siberiana si fa notare per le urla spropositate che accompagnano tutti i suoi colpi. La portoghese gioca un match perfetto e vince con il punteggio di 6-3 6-4 infliggendo alla russa la terza sconfitta in uno Slam da parte di una giocatrice fuori dalle prime 100. Per lei, ancora promessa da mantenere, è la prima vittoria contro una top-5. Complice l’uscita di Azarenka, l’uscita di Sharapova fa predire a molti la fine anticipata del torneo: chi mai potrà fermare Serena Williams dopo l’eliminazione delle due rivali più temibili?

4. Tommy Robredo b. Roger Federer 7-6 (3), 6-3, 6-4, US Open, ottavi di finale. Quota: 13,78

È un’eliminazione assurda quella di Roger Federer nello Slam che manca da più tempo. Arriva contro un eccezionale Tommy Robredo, già protagonista al Roland Garros grazie a le tre rimonte consecutive tra secondo turno e ottavi. Ma a New York Federer “si batte da solo”, per citare lo svizzero. Sembrava tutto pronto per l’inedito Nadal-Federer sul cemento newyorkese, invece Tommy approfitta di un Roger sfiduciato, le cui scorie di un’estate disastrosa non sono state smaltite. La chiave del match sta tutta in questo passaggio del pezzo dei nostri inviati Gibertini e Fazio: “Roger arriva sul punto di breakkare l’avversario quasi in ogni gioco, ma non riesce mai a piazzare la zampata decisiva. Tommy dal canto suo, come un saggio cinese, si siede sulla riva del fiume ad aspettare il cadavere galleggiante del suo nemico: il turno di servizio “no” per Federer puntualmente arriva intorno a metà set, lo svizzero sbaglia tutto lui, cede la battuta a zero, ed il gioco è fatto”.

3. Steve Darcis b. Rafael Nadal 7-6(4), 7-6(8), 6-4 Wimbledon, primo turno. Quota: 33,77

L’anno scorso Nadal vinse il titolo di sconfitta più scioccante del 2012. Quest’anno la delusione prematura sull’erba gli vale un posto sul podio, ma non quello più alto. Si tratta comunque di una sconfitta senza appello e quasi inspiegabile se si considera il prosieguo di stagione del maiorchino (al contrario di quanto avvenne l’anno scorso). Il belga, che aveva sconfitto Berdych al primo turno del torneo olimpico undici mesi prima, gioca un match al di sopra di ogni aspettativa e mette in fila due record: è il giocatore con la classifica più bassa a battere Nadal in uno Slam e il primo a batterlo in un primo turno Major. Come contro Rosol, è un ace a condannare lo spagnolo. Darcis non riesce a chiudere sul 6-5, ma gioca un tie-break ai limiti della perfezione e si aggiudica il primo set. Nel secondo è Nadal a servire per il set ma incredibilmente Steve trova un gran passante di dritto che vale la palla del contro break, subito convertita. Il tie-break è un susseguirsi di emozioni: Rafa salva quattro set point ma poi cede per 10-8. ll terzo set incorona Steve, re per un giorno. Per Nadal è il punto più basso della stagione: “Solo tre volte Nadal si è trovato in svantaggio di due set negli Slam. Due volte ha vinto: contro Kendrick al secondo turno nel 2006 (6-7(4), 3-6, 7-6(2), 7-5, 6-4) e contro Youzhny negli ottavi l’anno successivo (4-6, 3-6, 6-1, 6-2, 6-2). Non gli è riuscita, invece, la rimonta contro Federer nella finale del 2006, persa 0-6, 6-7(5), 7-6(2), 3-6. La terza rimonta comincia ad apparire un po’ più improbabile dopo la veronica e il successivo dritto in avanzamento con cui Darcis ottiene il primo break nel game d’apertura del terzo set. Il belga continua a giocare senza paura e con un serrve and volley niente male suggella il punto del 5-3. È il preludio all’ovazione del campo 1, alla più grande vittoria della sua carriera”.

2. Sabine Lisicki b. Serena Williams  6-2, 1-6, 6-4, Wimbledon, ottavi di finale. Quota: 11,32

Fuori Azarenka per infortunio, fuori Sharapova. Chi mai potrà intaccare il dominio di Serena Williams, il cui servizio è praticamente intaccabile sull’erba? La risposta è: Sabine Lisicki. La tedesca, specialista dell’erba, vince un match incredibile e batte per la terza volta in quattro anni a Wimbledon la campionessa in carica del Roland Garros. Lo fa tirando fuori il meglio del suo tennis spregiudicato e iperoffensivo, cui una Serena a tratti troppo fallosa non riesce ad opporre la sua immensa classe. Il primo set viene vinto da Lisicki con un parziale di quattro game consecutivi ma nel secondo Serena mostra gli artigli della campionessa. Nel terzo Serena si prende il break di vantaggio, sale 4-2 ma non riesce a chiudere. Si arriva sul 4-4 e sono momenti di pure tensione sul Centre Court, come ci raccontava Danilo Princiotto: “Sabine attacca, Serena attende, ed è costretta, ancora una volta, all’errore: palla break pesantissima, che però viene annullata col servizio. Lisicki però non cede e capovolge una situazione difensiva in una offensiva grazie ad uno splendido rovescio lungolinea e ad una successiva palla corta, su cui l’americana arriva in precario equilibrio e si espone al facile passante della tedesca: altra palla break. Stavolta Sabine non se la lascia scappare, complice soprattutto un grave errore di Serena, che dopo essersi aperta il campo col rovescio, butta fuori un comodo smash. 5-4 “. Poco dopo Sabine si inginocchia sul prato londinese che le regalerà la prima finale Slam in carriera.

1. Sergyi Stakhovsky b. Roger Federer 6-7 (5), 7-6 (5), 7-5, 7-6 (5) Wimbledon, secondo turno. Quota: 33,77

È ancora un secondo turno di Wimbledon a regalare la sorpresa dell’anno. Stavolta tocca a Roger Federer ed è una sconfitta dolorosissima per il campione svizzero. Federer trova il suo Bastl in un mercoledì che ha visto uscire di scena tutte le teste di serie impegnate sul Centre Court, oltre a quella di Sharapova sul campo n.2: Azarenka e Ivanovic nel torneo femminile, Tsonga e Federer in quello maschile. Stakhovsky trova una partita da vecchia scuola. Le numerose discese a rete mettono in crisi un Federer compassato e mai in grado di reagire all’aggressività dell’ucraino. Alla fine saranno ben 72 i colpi vincenti di Stakhovsky. Il primo set viene giocato meglio dall’ucraino,  che però lo perde al tie-break. Sembra una classica partita complicata che si risolve solo con la classe ma la classe stavolta non basta al campione in carica. Nel terzo un break sul 5-5 dà a Sergyi il terzo set che poi è bravissimo a gestire la tensione nel tie-break finale: “Sotto 4-6 nel tiebreak del quarto set, Roger Federer salva il primo matchpoint con un passante da antologia, ma sul secondo si scrive la storia: il rovescio dello svizzero finisce in corridoio e tramontano le sue ultime speranze”, scriveva il nostro inviato Alberto Giorni. Sono i titoli di coda di un dominio decennale sui prati londinesi.

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