TENNIS ROLAND GARROS – Scena imbarazzante dopo il doppio vinto da Errani e Vinci, in conferenza stampa. Dopo 3 domande sul doppio, che pochi hanno potuto vedere perchè era contemporaneo a Gulbis-Federer, Sara Errani si è rifiutata di parlare del suo singolare di domani con la Jankovic. ORA PERO’ SI è SCUSATA.
“Parlo solo del doppio, è la regola!”. A niente sono valse reiterate richieste, sulla base del fatto che non esiste assolutamente alcuna regola del genere. “Potevate venire ieri quando ho battuto la Glushko!” ha detto lei.
Le è stato allora ricordato che ieri c’era un match Fognini-Monfils che è durato oltre 3 ore e che tutti o quasi eravamo lì…. Io le ho addirittura detto: “Guarda che per noi ieri è stata una giornata bestiale, abbiamo dovuto lavorare tantisismo“. E lei (che aveva vinto 6-0 6-1 in un’ora): “anch’io“. Vabbè, ha stravinto.
I giornalisti che una volta facevano comodo ora sono scomodi. Son curioso di vedere che cosa apparirà sulla Gazzetta domani. Avendo bisogno di future interviste probabilmente ci andranno più piano di me.
Sara sembra non aver valutato minimamente che è l’unica superstite italiana nel torneo e quindi alla vigilia di uno suo match dedicare qualche manciata di secondi per rispondere ad un paio di domande non avrebbe dovuto essere un grande sacrificio. In particolare all’inviato della Gazzetta dello Sport Vincenzo Martucci, che sulla Errani ha scritto (come me del resto) migliaia e migliaia di righe, decine e decine di articoli, quasi sempre di elogi oltretutto… era stato richiesto – come più che comprensibile – un “parlato” con Sara alla vigilia del suo match.
Premesso che non sempre la Errani dice cose alla Gulbis ma semmai è più una Ferrer, quindi non è in sè un dramma perdersi un’intervista, è più una questione di principio che altro– basti ricordare che l’altro giorno ad una mia domanda se non ritenesse di avere un buon terzo turno dovendo fronteggiare la israeliana Glushko non era riuscita a dirci altro che la Gluskho era forte per aver battuto la Flipkens sulla terra battuta… Vabbè…
Oggi ha avuto un atteggiamento assolutamente poco professionale, da star viziata. Non ho paura di dirlo. Mi dispiace dirlo adesso perchè quando non era ancora una tennista di successo era sempre disponibile, carina, sorridente. E se potevamo darle una mano era un piacere darglielo, a lei come a suo fratello Davide quando cominciò a farle da manager. Le vittorie, il successo, evidentemente, cambiano le persone.
Quante volte i tennisti italiani hanno piacere (anche per i loro sponsor) di avere spazio sui giornali? E quante volte si lamentavano di non avere spazio. Il punto è che quando fa a loro comodo eccole pronte. Quando invece devono fare uno sforzo di 40 secondi si rifiutano. Una mancanza di professionalità, a mio avviso, inaccettabile. Una volta perchè non le hai richieste, un’altra perché hanno giocato il doppio e parlano solo di quello. Ma in che mondo siamo? La verità è che alcune di esse – non tutte per fortuna – sono viziate, vedono i rapportI con la stampa solo in modo strumentale. Se a loro fa piacere e serve, son gentili, altrimenti che i giornalisti si arrangino.
Spero che i giovani e le giovani di oggi imparino a non seguire il loro esempio. Il problema è che nessuno ha la voglia, la forza di educarle. Forse solo i genitori potrebbero farlo con la dovuta autorevolezza. Ma ne avranno voglia? O diranno piuttosto: “Ma chissenefrega di quei rompiscatole dei giornalisti?“. Per come ho avuto modo di conoscere sia i genitori Errani sia i genitori Vinci, persone dabbene e civilissime, nutro qualche speranza. Vedremo. Purtroppo invece giurerei che se la cosa arriverà alle orecchie di qualcuno dei nostri dirigenti, tecnici o allenatori federali, invece di far loro capire che così non si fa, si congratuleranno con loro. Lo scarso rispetto che Sergio Palmieri, un nome a caso, ha sempre mostrato di avere per i giornalisti è noto in tutto il mondo del tennis. Quando al Foro Italico i giornalisti stranieri, dai tempi di Richard Evans a Philippe Bouin a Barry Flatman, osservano che al Foro Italico ci sono condizioni assolutamente inadeguate per quanto riguarda la situazione della stampa, tutti cominciano il lroo discorsi dicendo: “Finche c’è Sergio Palmieri direttore del toneo, c’è ben poco da aspettarsi“. Lo spirito è lo stesso.
Per quanto mi riguarda l’incidente è chiuso. Spero che non accada nuovamente. Quel che il collega della Gazzetta le chiedeva non erano 10 minuti e nemmeno 5. Forse 1, forse 2. Per questo ho ritenuto opportuno scrivere quel che ho scritto. Dal canto mio mi scuso se ho detto quel che ho detto a proposito del fatto che le sue dichiarazioni sono più alla Ferrer che alla Gulbis. E’così, ma non deve essere presa come una offesa. ognuno è fatto a suo modo, ha il suo tipo di personalità. C’è chi è più estroverso e chi meno, chi dice di più e chi dice di meno. Non stimavo Becker più di Edberg anche se Becker ti dava sempre materia per un titolo e Edberg mai. Erano diversi a basta. Idem fra Agassi e Sampras. Sampras diceva lascio parlare la mia racchetta..ed era quindi purtroppo abbastanza noioso. A voi diverte parlare con una raccchetta? Agassi era un vulcano di frasi ad effetto, di osservazioni interessanti. E fra un’intervista di Borg e una di McEnroe voi dove sareste andati se costretti a scegliere chi ascoltare? Quello volevo dire e nella fretta, e anche nella stizza, ho scritto male. Si è scusata Sara, mi scuso anch’io.