Wimbledon: primo turno, un pericolo per pochi

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Wimbledon: primo turno, un pericolo per pochi

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Scatta la 128esima edizione dei Championships. Delle teste di serie, Tsonga e Nishikori hanno gli avversari più insidiosi. Sembra tutto facile invece per Federer, Djokovic e Fognini, che insieme a Seppi e Bolelli ha un bilancio positivo al primo turno a Wimbledon. Stesso dicasi per Giorgi, Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci.

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Ci siamo, lunedì 24 Giugno 2014 inizia il torneo più prestigioso al mondo e l’unico Slam che possa decidere di gestire l’assegnazione delle teste di serie del tabellone maschile senza seguire il ranking ATP. Lunedì iniziano i primi turni, sia maschile che femminile se le condizioni atmosferiche lo consentiranno, come vuole la tradizione londinese. Viviamo l’avventura in sette passi, scanditi dai turni che si frappongono tra il futuro vincitore ed il titolo. A che serve sentirsi in forma smagliante durante la seconda settimana se prima si inciampa cadendo rovinosamente nel primo ostacolo, quando l’erba è ancora verde e molto veloce?

Torneo maschile
Seguendo il sorteggio, scegliamo di non forzare i pronostici e di ipotizzare che le prime sedici teste di serie raggiungano il quarto turno, affrontandosi tra loro. Ma tra gli scontri del primo turno, quale sembra essere più insidioso? Io direi che il vecchio Jürgen Melzer, vincitore in doppio nel 2010, potrebbe creare qualche grattacapo a Tsonga e magari De Schepper a Nishikori, gli altri sembrano ancor più abbordabili. Ma non dilunghiamoci in chiacchiere, lasciamo spazio ai dati.

Le sedici teste di serie incontreranno tre debuttanti: Carreno Busta (vs Ferrer), Sousa (vs Wawrinka) e Smeth (vs Isner). E ben altri sei avversari non hanno mai superato il primo turno: Golubev (vs Djokovic), Zopp (vs Gulbis), Kutnetsov (vs Fognini), Lorenzi (vs Federer; si noti che Lorenzi non ha mai superato un turno in alcuno Slam), Ebden (vs Raonic) e Duckworth (vs Gasquet). Tra gli incontri più interessanti segnalo Baghdatis-Brown.

Analizziamo ora il rapporto delle teste di serie con il primo turno. Odio o amore? Qui sotto riportiamo il numero di partite vinte/perse nei primi turni, la percentuale di vittorie e tra parentesi le serie positive ancora aperte e non interrotte da sconfitte o assenze.

[1] Djokovic 9v/0p 100% (9)
[2] Nadal 8v/1p 89% (-)
[3] Murray 8v/0p 100% (6)
[4] Federer 12v/3p 80% (11)
[5] Wawrinka 4v/5p 44% (-)
[6] Berdych 8v/1p 89% (1)
[7] Ferrer 10v/1p 91% (8)
[8] Raonic 3v/0p 100% (3)
[9] Isner 4v/1p 80% (4)
[10] Nishikori 2v/3p 40% (2)
[11] Dimitrov 3v/1p 75% (3)
[12] Gulbis 4v/2p 67% (2)
[13] Gasquet 6v/2p 75% (3)
[14] Tsonga 6v/0p 100.0% (5)
[15] Janowicz 2v/0p 100% (2)
[16] Fognini 3v/2p 60% (-)

Possiamo notare che molti di questi giocatori non hanno mai perso al primo turno, su tutti Djokovic e Murray. Pessimo rapporto con il primo match per Wawrinka e Nishikori. Federer, sette volte Re di Wimbledon ha perso tre dei primi quattro incontri ai Championships, ma ora ha una serie positiva aperta da undici incontri, iniziata nel 2003, anno del suo primo trionfo. Si noti che la prima sconfitta di Federer giunse nel 1999 contro Novak: Roger perse al quinto set in un match veloce, meno di 2 ore e 20’, facendo più punti del suo avversario. Sappiamo che Roger è primo tra i giocatori in attività nella speciale classifica delle partite perse pur avendo fatto più punti dell’avversario. Si noti anche che Berdych ha perso il suo unico primo turno contro Gulbis, grazie (si fa per dire) a tre tie break persi.

Prendiamo in considerazione i Fab Four. In nessun altro torneo possiamo considerarli fabulous come a Wimbledon. Infatti, qui hanno monopolizzato l’albo d’oro dal 2003 ad oggi. Menzione d’onore per Hewitt, ancora in attività, che vinse nel 2002. Se allarghiamo l’orizzonte, notiamo che gli altri Slam hanno avuto almeno un invitato non gradito alla tavola dei quattro (Federer, Nadal, Djokovic, Murray) negli ultimi 10 anni. In Australia Safin e Wawrinka, negli States Del Potro. A Parigi Gaudio, prima dell’era Nadal. Ma non credo esistano Fab Four sul rosso, esiste solo Rafael Nadal. Restringiamo nuovamente il campo: come si comportano nei primi turni a Wimbledon? Sotto riportiamo le partite vinte/perse, i set vinti/persi, il tempo medio in cui sono stati in campo (tra parentesi il tempo impiegato per vincere le partite), il rapporto con il tie break, il numero medio di ace e doppi falli, la percentuale di prime di servizio in campo (ed i punti fatti con la prima), le palle break trasformate e quelle annullate (in %)

Federer 12v/3p Set:38-11 T:101’(97’)   Tie:3-2 ace/df:10.6/1.9 prime:65.9%(79.1%) pb: 42%/64%

Nadal 8v/1p Set:24-5   T:140’(135’) Tie:4-2 ace/df: 6.3/2.2  prime:70.3%(77.4%) pb: 46%/70%

Djokovic 9v/0p Set:27-4   T:133’(133’) Tie:3-1 ace/df: 9.6/3.8  prime:65.7%(78.3%) pb: 41%/69%

Murray 8v/0p Set:24-2   T:118’(118’) Tie:1-1 ace/df:11.6/1.6 prime:58.9%(84.9%) pb: 44%/63%

Federer è quindi il più veloce a vincere, mentre Nadal sta in campo in media 39’ più di Federer, 7’ più di Djokovic e 12’ più di Murray. Nadal fa meno ace mentre Djokovic fa più doppi falli. Murray forza di più la prima, avendo la percentuale più bassa di prime in campo ma la percentuale più alta di punti fatti con la prima. Sul rapporto di conversione palle break, il migliore è Nadal, seppur di poco, che è anche il migliore a salvare palle break. L’incontro più lungo disputato in un primo turno dai Fab four è di Djokovic: 3h51’ nel 2010 per battere Olivier Rochus. Casualmente, il più breve è di Federer, che impiegò 1h06’ per battere il fratello maggiore Cristophe Rochus nel 2001.

E gli Italiani? Tra i partecipanti i veterani sono Seppi (7v/2p) e Volandri (1v/7p). Poi Bolelli (4v/2p), Fognini (3v/2p) e Lorenzi (0v/3p). Il fatto che tre su cinque abbiano un bilancio positivo ci fa ben sperare, ma solo Seppi ha un bilancio di tutto rispetto non solo al primo turno.

Prima di chiudere con il tabellone maschile, mi permetto di sottolineare due assenze di spicco per infortunio: Del Potro, semifinalista nel 2013 ed Haas, semifinalista nel 2009. Anche Tipsarevic è costretto all’ennesimo forfait per infortunio. Un’ultima curiosità: come dimenticare il primo turno Isner-Mahut del 2010? Tre giorni di battaglia, oltre 11 ore effettive di gioco (record assoluto), 216 ace in due, 490 vincenti. Vinse Isner 70-68 al quinto set, ma Mahut fece ben 24 punti più di Isner. I match point sprecati? Tantissimi.

Torneo femminile
Personalmente condivido l’opinione degli allibratori: Serena Williams è la grande favorita. Ha vinto 11 titoli (5 singolari, 5 doppi, 1 doppio misto). Tra le giocatrici in attività, hanno vinto i Championships la sorella Venus Williams (5 volte), la russa Maria Sharapova (a 17 anni, ben dieci anni fa) e la Ceca Petra Kvitova. Possibili sorprese o candidate effettive? Bartoli, vincitrice nel 2013 ora fa la commentatrice, Kvitova non ha mai trovato continuità, Azarenka torna da un infortunio e tende spesso a scivolare sull’erba londinese, Radwanska ha sfiorato il titolo due anni fa ma non sembra al top della forma, stesso dicasi per Lisicki, Bouchard deve dimostrare di esser pronta per l’erba. Escludendo altre specialiste del rosso o del cemento come Na Li, Halep, Jankovic, Ivanovic (che sa giocare sul verde, si veda il recente successo ad Birmingham in un torneo con poche avversarie degne di nota)… resta soltanto una vera antagonista: Maria Sharapova, fresca vincitrice del suo secondo Roland Garros. Tra l’altro, Masha vinse qui a Wimbledon nel 2004 battendo proprio Serena che, stavolta, sarà più agguerrita che mai dopo la disfatta parigina.

Ma al primo turno, tra le prime sedici teste di serie, chi rischia di più? Rispetto al maschile ci sono partite ben più delicate. Su tutte: Bouchard affronta Hantuchova, Ivanovic la nostra leonessa Schiavone, Jankovic trova Kanepi (più volte capace di arrivare ai quarti in passato), Wozniacki sfida Peer. Segnalo altri tre incontri interessanti: Paszek-Flipkens, Torro Flor-V.Williams e soprattutto Stephens-Kirilenko.

Dicevamo della sfida Masha-Serena: arriverà molto presto, troppo presto. Se non dovessero fermarsi prima, questa finale anticipata si giocherebbe nei quarti di finale. Come si comportano le due nei primi turni? Benissimo, percorso netto per entrambe: 14 vittorie su 14 per Serena, 11 su 11 per Masha. Addirittura, Serena ha perso solo 2 set, Masha neppure 1, al massimo ha dovuto disputare un tie break (nel 2013). Possiamo quindi pensare che l’americana e la siberiana non riserveranno amare sorprese ai fan alla prima curva del loro viaggio.

Le italiane sono sei. Come si sono comportate, storicamente, al primo turno? Il bilancio delle sei presenti è molto positivo, in totale 32 vittorie e 12 sconfitte, tra cui il derby Giorgi-Pennetta del 2012, conclusosi con la vittoria di Giorgi. Proprio lei sembra esser la più accreditata tra le ragazze, ha appena ottenuto il suo best ranking (da lunedì sarà entro le prime 40) ed è in costante crescita anche se, forse, sarebbe ora di trovare un allenatore al di fuori dell’ambito familiare. Peccato che se dovesse superare il primo turno si troverebbe un tabellone davvero complicato con Masha prima e Serena poi a fare da guardiani del tempio. Storicamente Giorgi ha un bilancio positivo al primo turno (2v/1p) e come lei Vinci (7v/1p), Schiavone (10v/3p), Errani (4v/2p) e Pennetta (8v/3p). Al contrario, solo Knapp ha un bilancio negativo (1v/2p).

Un ultimo doveroso pensiero. Quest’anno mancherà Elena Baltacha, strappata alla vita troppo presto da un cancro al fegato nel maggio del 2014. La tennista ucraina, naturalizzata inglese, ha incontrato per due volte le italiane al primo turno: nel 2012 sconfisse Knapp, nel 2013 fu sconfitta da Pennetta. Fu la sua ultima partita a Wimbledon, ma ancora non poteva saperlo. Sit tibi terra levis, Elena.

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