Il Vigoro, lo sport che univa tennis e cricket

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Il Vigoro, lo sport che univa tennis e cricket

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TENNIS – Lo inventò John George Grant all’inizio del ventesimo secolo dato che il tennis era considerato “uno sport effeminato”. Ma dopo un iniziale successo non riuscì mai a prendere piede: ora si gioca solo in Australia.

 

Cent’anni fa il cricket era considerato uno degli sport più importanti, se non il più importante assieme al calcio. Il tennis, invece, era uno sport “effeminato”. Più un evento sociale che uno sport. Cent’anni dopo il tennis ha surclassato in termini di popolarità il cricket, che solo recentemente ha cominciato ad elevare l’interesse nei suoi confronti, anche grazie ai magnati televisivi che lo stanno portando nelle case di milioni di telespettatori. Il cricket è giocato prevalentemente nei paesi del Commonwealth mentre il tennis si è da anni confermato come uno sport a livello mondiale. Nel 2007 il British Journal of Sports Medicine calcolò che il tennis era praticato da 75 milioni di persone mentre l’USTA, nel 2008, riportò che negli Stati Uniti erano ben 30 milioni i giocatori di tennis. Naturalmente dati come questi sono difficili da raccogliere ma è indubbio il fatto che il tennis sia uno sport molto più diffuso e conosciuto del cricket.

A inizio ‘900, quando la globalizzazione ancora non esisteva, le cose non stavano così e allora John George Grant provò ad inventare uno sport, che deciderà di chiamare “Vigoro”, che combinasse il cricket ed il tennis. Secondo Elizabeth Wilson, autrice di Love Game: A History of Tennis, from Victorian Pastime to Global Phenomenon il tentativo di Grant fu forse “di rendere il tennis più mascolino. Probabilmente renderlo uno sport di squadra avrebbe aiutato in tal senso“. Ma il Vigoro era uno sport molto più simile al cricket che al tennis. Le squadre – composte da un numero che andava dagli otto agli undici – giocavano infatti praticamente con le stesse regole del cricket, avevano gli stessi ruoli (battitore, lanciatore, fielder) ma utilizzavano una racchetta da tennis. Inoltre il wicket non era formato dai canonici tre paletti, ma da sei. Non c’erano restrizioni nel numero di over, si serviva la palla come si fa nel tennis mentre il fielder doveva intercettare la palla alzandola in una specie di lob per poi fermarla con le corde della racchetta quando ricadeva. Per il resto le regole del gioco e il punteggio erano del tutto uguale a quelle del cricket. Ad ogni modo, il gioco piacque. Il gioco fu lodato per essere “vigoroso e rinvigorente” e per non avere le restrizioni di un campo da tennis. “Puoi tirare forte quanto ti pare senza sentire l’infausto “fuori dal campo” dell’arbitro” scriveva un reporter dell’Oumaru Mail, un quotidiano neozelandese.

La novità del gioco piacque anche all’establishment del tennis e a quello del cricket per cui nel 1902 venne organizzato un match di Vigoro tra due squadre, una capitanata da una tennista, E.H. Miles, e comprendente anche i fratelli Doherty (vincitori di otto titoli di doppio ai Championships tra il 1897 e il 1905 nonché di nove titoli complessivi in singolare) e l’altra dal battitore di cricket Bobby Abel. I tennisti dimostrarono di cavarsela molto meglio con l’attrezzo e vinsero piuttosto facilmente la sfida delle discipline. Era infatti piuttosto difficile rispondere, sia a causa dei wicket più ampi, sia a causa di servizi più veloci a causa del nuovo attrezzo.  Per questo motivo il Vigoro stentò a decollare, nonostante i tentativi di Grant di aggiustarlo e spostarlo a dinamiche sempre più vicine al cricket modificando anche la racchetta e abbandonando quella da tennis. Il Times, nel 1909, commentò così: “Ha certamente delle caratteristiche attraenti e può anche essere interessante da guardare, ma ci si aspetterebbe che fossero i giocatori a trarne il maggiore divertimento“.

Gli sforzi di Grant però non furono profusi invano. Durante un viaggio in Australia ebbe l’idea di introdurre il Vigoro e pian piano il gioco prese piede ai tempi della Prima Guerra Mondiale. Fu Ettie Dodge, il cui marito aveva conosciuto Grant in Inghilterra, presidente del New South Wales Women’s Vigoro Association dal 1932 al 1966 e fondatrice del All Australian Vigoro Association a promuovere maggiormente questo sport, che tuttora si pratica – con alcune modifiche alle regole e all’equipaggiamento – in Australia a livello femminile, specialmente nel Queensland, nel New South Wales e in Tasmania. Oramai il Vigoro ha ben poco del gioco creato da Grant (ora assomiglia più ad un incrocio tra il cricket ed il baseball) ma gli sforzi di Ettie Dodge, a cui Grant lasciò il marchio dopo la sua morte nel 1927, contribuirono a tenere in vita uno sport che stava per scomparire pochi decenni dopo la sua nascita. Secondo Karena Walsh della New South Wales Vigoro Association, “è tempo che il vigoro torni in Inghilterra. Grant è stato un rivoluzionario dei suoi tempi. Forse potremmo aiutarlo a rendere il suo sogno completamente reale“.

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