Masters interviste, Murray: "Per battere i migliori devi essere al top"

Interviste

Masters interviste, Murray: “Per battere i migliori devi essere al top”

Pubblicato

il

 

TENNIS ATP WORLD TOUR FINALS – Incontro di round robin, K. Nishikori b. A. Murray 6-4 6-4. L’intervista del dopopartita.

Dopo tutto il duro lavoro per arrivare qui, sei sorpreso di aver perso in due set?
Beh, non necessariamente mi aspetto di giocare un match contro un top player e di vincerlo. Ovviamente vuoi vincere, è il tuo obiettivo. Ma stai giocando contro i migliori giocatori del mondo. Kei sta giocando molto bene in questo periodo, ovviamente, per cui sapevo che c’era la possibilità di perdere. Però, sì, è deludente perdere il primo match. E sì, mi sarebbe piaciuto far meglio.

Eri nervoso? Specialmente all’inizio tu e Kei facevate molti errori.
Sì, entrambi abbiamo faticato a inizio match. Oggi il palazzetto era quasi pieno. Ovviamente è più caldo per cui le condizioni sono più veloci, la palla corre di più. Sì, all’inizio del match ci sono stati tanti errori. Poi lui ha cominciato a giocare meglio alla gine del primo set e a sentirsi più a suo agio con le condizioni. Però all’inizio abbiamo faticato entrambi.

Era da un po’ che non giocavi contro Kei. Quali sono i miglioramenti principali che hai visto nel suo gioco dall’ultima volta che vi siete affrontati?
Penso che non abbia fatto grandi cambiamenti nella tecnica o in qualche suo colpo, ma ora gioca con più fiducia. Per questo motivo è in grado di prendersi qualche rischio in più e di essere più aggressivo che in precedenza. Ma è sempre stato un avversario tosto perché da fondo camp colpisce la palla con grande anticipo. Cambia facilmente la direzione della palla. Sì, ha molto talento. Anche quando metti la palla in un punto difficile del campo, se ne viene fuori con grandi colpi. È sempre stato in grado di farlo. Ma con quella fiducia è più solido anche nel corso del match.

Ho letto una dichiarazione in cui diceve che avevi ancora bisogno di un 4, 5% per tornare al tuo livello massimo. Ti ha sorpreso la lunghezza del processo? E quant’è frustrante?
No. Voglio dire, a inizio anno è stato difficile perché sentivo che non stavo giocando particolarmente bene. Ma per battere con costanza i top player, devi essere sempre al top o comunque devi esserci vicino. All’inizio dell anno è stato difficile perché prima dell’operazione stavo giocando bene. Quando torni e non sei allo stesso livello è ovviamente frustrante. Dopo un po’ ti ci abitui e comincia a capire perché sta succedendo tutto ciò. E ci fai i conti. Per cui penso che sia stato un processo piuttosto normale. Non è stato nulla di straordinario, ma qualcosa che ho dovuto imparare. Sono sicuro che il prossimo anno sarà buono.

Come confronteresti il campo, la velocità e il rimbalzo rispetto ad altri campi indoor su cui hai giocato nelle ultime settimane? Come lo descriveresti?
È piuttosto veloce, a dir la verità. Può essere difficile controllare la palla che può rimbalzare molto alta dopo un servizio in kick. Sì, è più rapido rispetto agli altri campi. È decisamente più veloce di Parigi e Valencia, direi. Non so esattamente perché, dato che le palle sono e stesse, così come chi ha fatto il campo. Non so se abbia a che fare con la grandezza dello stadio, che si scalda. Non lo so. Però, sì, è piuttosto veloce.

 

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement