Australian Open interviste, Sharapova: “Il mio idolo era la Seles, ho provato anch’io a giocare tutto a due mani”

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Australian Open interviste, Sharapova: “Il mio idolo era la Seles, ho provato anch’io a giocare tutto a due mani”

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Australian Open: M. Sharapova b. Z. Diyas 6-1, 6-1. L’intervista del dopo partita a Maria Sharapova

 

Oggi ci sei sembrata molto più a tuo agio. Cos’hai fatto di diverso stasera? Ci sei sembrata molto più tranquilla.

Credo di essermi ripresa molto bene. Ho solo pensato allo scopo che volevo raggiungere oggi, a prescindere da chi avessi davanti. Ovviamente mi sono concentrata molto di più su me stessa e ho provato ad essere più aggressiva. Credo di esserci riuscita. Lei può essere una giocatrice molto difficile da affrontare se le dai l’opportunità di scambiare da fondocampo nel modo in cui piace a lei, con colpi piatti. Se le si concede il tempo di portare i suoi colpi può essere molto pericolosa.

Il prossimo incontro è con Peng Shuai. Cosa ci puoi dire?

Abbiamo sempre giocato delle buone partite e negli ultimi Slam si è comportata molto bene. Non gioca in modo tradizionale, visto che colpisce diritto e rovescio a due mani. Mi piace giocare contro di lei. Colpisce la palla di piatto e gioca molto profondo. Devo essere preparata ad affrontare quel tipo di gioco. Credo che sarà una bella partita.

Hai mai provato a giocare a due mani anche il diritto?

Sì, l’ho fatto. Con la mano sinistra, a due mani da entrambe le parti. Come al circo.

Come mai hai iniziato a farlo e perché hai spesso?

Credo di avere un buon diritto con la mano destra. Ho fatto entrambe le cose, anche perché il mio idolo era Monica Seles…

Rispetto a quando hai giocato la prima volta contro Peng Shuai, credi che il suo gioco sia migliorato?

Sinceramente non ricordo quando ci siamo incontrate la prima volta, ma probabilmente tu lo ricordi.

No, mi dispiace.

Allora non hai fatto i compiti (ridendo). Credo che sia stata sempre una giocatrice difficile da affrontare perché è molto solida e anche potente. So che ha avuto diversi infortuni durante la sua carriera. Avere infortuni, e quindi doversi fermare e poi riprendere, non è mai facile perché senti che non riesci a riprendere i tuoi ritmi. Credo che lei sia una dei quelle giocatrici che migliorano partita dopo partita quando riesce a riprendere un buon feeling con il suo gioco, visto che molto dipende dai suoi colpi da fondocampo e dalla fluidità con cui riesce a colpire la palla.

Si è parlato molto a proposito di Eugenie Bouchard e della richiesta che le è stata fatta, durante l’intervista del dopo-partita, di fare una piroetta in campo. Si è parlato di disparità di trattamento tra giocatori e giocatrici. Cosa ne pensi?

Sinceramente non mi interessa. Sono sicura che voi avete sviscerato bene l’argomento, io vorrei restarne fuori.

Trad. Alessia Gentile

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