Australian Open: G. Dimitrov b. M. Baghdatis 4-6, 6-3, 3-6, 6-3, 6-3. L’intervista del dopo partita a Grigor Dimitrov

La partita di oggi è stata la giusta ricompensa per la preparazione atletica che hai svolto?

Sì. E’ stata una partita durissima. Oggi non mi sentivo molto a mio agio in campo. Sapevo che Marcos avrebbe iniziato la partita in modo aggressivo e non sono stato in grado di girare le cose a mio favore come avevo in mente di fare. Fisicamente mi sentivo bene, e questa è stata la cosa migliore oggi. Non nascondo la mia soddisfazione per aver vinto questo match perché significa molto per me: sono stato in grado di giocare per 3 ore e mezza, ho finito 6-3 al quinto set e alla fine ero ancora fresco fisicamente. Ora sono pronto per la prossima partita.

Un paio di giorni fa hai definito Maria “la più grande lottatrice di sempre”. Cosa ci dici del match di oggi? Anche tu hai messo in mostra doti da combattente.

Dico solo che partite come questa descrivono perfettamente chi sei e cosa vuoi diventare. E’ importantissimo vincere partite così, quando non sei nella tua giornata migliore. E’ così che si va avanti. Oggi, lo ripeto, non mi sentivo a mio agio in campo, non mi piaceva il modo in cui giocavo, ma sono riuscito lo stesso a recuperare da uno svantaggio di 2 set a 1. Per me questo vuol dire molto, mi ha dato molta fiducia.

Credi che un anno o due anni fa avresti lasciato andare questa partita?

Lasciato andare (ridendo)? Sicuramente non avrei giocato in questo modo, ma questo appartiene al passato. Sono felice di come ho lavorato fino a questo momento e credo di poter continuare a migliorare.

In che senso non ti sentivi a tuo agio oggi?

Semplicemente non sempre ti svegli la mattina e ti senti pronto al 100% per giocare a tennis. Soprattutto in giornate come questa è importante mantenere la calma e cercare di fare il massimo con quello che si è in grado di dare. Per me era solo una giornata storta, quindi ho cercato di recuperare le energie fisiche e mentali per il quinto set. Credo di aver giocato bene nei momenti importanti, e questa è stata la chiave di tutto perché lui stava giocando veramente molto bene, quindi ho dovuto tirare fuori energie extra per venirne fuori.

Andy ha appena vinto il primo set 6-1. Cosa pensi di questo possibile accoppiamento, se dovessi affrontarlo al prossimo turno?

Sarà una grande partita, sono sempre contento di affrontarlo. A Parigi ho subìto una brutta sconfitta. Mi piacciono sempre queste sfide. Sono pronto a dare il massimo, mentalmente e fisicamente, per provare a vincere questa partita. Non credo ci sia altro che io possa dire.

Ti aspetti un Murray diverso dall’ultima volta che l’hai affrontato a Wimbledon (quarto di finale vinto da Dimitrov 6-1, 7-6, 6-2, ndr)? Quel giorno lui era veramente sottotono.

Sicuramente sarà diverso. Credo che questa volta sarà un’altra partita; ci sono stati dei cambiamenti nel suo team, e questo credo che gli abbia dato nuove energie, quindi devo stare molto attento. Io, comunque, mi sento molto tranquillo e credo che l’unica cosa da fare sia scendere in campo e provare a giocare il mio miglior tennis.

Hai salutato il tuo angolo in un modo molto enfatico. Come ti aiuta Roger in giornate come queste?

Oggi è stato molto calmo e composto durante tutto il match, ed era ciò di cui avevo bisogno, non mi servivano altri incitamenti. Dentro di me sapevo cosa dovevo fare ed ero sicuro del sostegno del mio team, lo sentivo. Alla fine sono riuscito a venirne fuori proprio come volevo. Anche questo è lavoro di squadra.

Tu e Andy siete buoni amici?

Ci rispettiamo. Ci salutiamo quando ci incontriamo, non ci sono problemi, anche se poi quando entri in campo cambia tutto, giusto?

Trad. Alessia Gentile