Interviste
ATP Indian Wells interviste, Federer “Mi sto ancora adattando alle condizioni di gioco”
ATP Indian Wells: R. Federer b. A. Seppi 6-3, 6-4. L’intervista del dopo partita a Roger Federer
Non è stato un match semplicissimo, ma dev’essere una bella sensazione averlo portato a casa, specialmente dopo ciò che è successo in Australia
Sì, era una chance per cancellare almeno parzialmente quell’episodio. Credo che nessuno di noi due abbia giocato bene: abbiamo faticato entrambi con le condizioni. É difficile abituarsi alle palline, a colpirle con il giusto effetto. Con il passare del torneo, spero che miglioreremo tutti.
I giocatori stanno discutendo molto delle condizioni. C’è qualcosa di diverso quest’anno o è una particolarità di Indian Wells?
Le palline corrono di più, probabilmente a causa dell’aria secca del deserto. Va detto che anche a Dubai le condizioni non sono semplici, ma mi trovavo meglio. Negli ultimi mesi ho giocato tornei in cui le condizioni erano più veloci, adesso invece mi trovo a dover fare un paio di passi verso la palla, soprattutto sullo slice. Sto ancora cercando di adattarmi.
Timea Bacsinszky è una giocatorice svizzera in serie positiva da quindici partite. Ha detto di star provando il 10% di ciò che hai provato tu dal 2004 al 2007. Cosa pensi del suo ritorno e del suo stato di forma?
É una storia molto affascinante. A essere onesti non la conosco abbastanza. Era ancora molto giovane quando ha smesso: la seguivo da lontano, mentre adesso riesco a vederla giocare più di frequente. Sono felice che abbia deciso di darsi completamente al tennis. É una lottatrice: dimostra quanto puoi arrivare lontano se sei un professionista e ami il tuo lavoro. Non penso che abbia ancora raggiunto il suo potenziale: credo che possa mirare più in alto, e credo che al prossimo turno, con Serena, abbia il match che voleva. Per lei è probabilmente il momento migliore in cui affrontarla. Sono emozionato.
Djokovic non ha avuto gli anni di dominio che hai avuto tu. Pensi che gli ultimi tre o quattro anni siano stati la sua era, anche se non siete stati molto distanti e di recente lo hai anche battuto?
Ha terminato al numero 1 per più anni. Per me è stato sicuramente il giocatore da battere perché non ha avuto infortuni, è stato costante e ha vinto più Slam di tutti, e su tutte le superfici.
Il tuo prossimo avversario è Jack Sock. Cosa sai di lui?
Scambiamo sempre due parole negli spogliatoi, scherziamo molto. A parte questo, so che ha un buon servizio, un bel dritto. Ricordo di averlo visto giocare contro Raonic a Toronto, dove credo abbia perso al terzo. Dopo l’infortunio è tornato subito in gran forma. É sempre bello vedere qualcuno che si riprende bene da un infortunio, è una bella storia. Non è facile batterlo, specialmente sul cemento degli Stati Uniti, cioè dove è cresciuto.
Si dice che i giocatori non siano interessanti in conferenza stampa perché tentano tutti di imitare Federer
É un bene o un male?
Beh, ormai vi somigliate tutti. Credi che gli altri giocatori tentino di copiarti?
Non seguo le conferenze stampa, ma immagino che sia così. Sottoporsi al giudizio del pubblico è difficile, tutto ciò che dici viene analizzato. Magari certe cose possono non sembrare importanti dette qui, ma lo diventano nel tuo paese. Si deve essere cauti, e molti preferiscono innalzare uno scudo. Io provo a non farlo, provo ad essere piuttosto aperto e onesto. Cerco di lasciarvi con una buona storia. Con così tante conferenze stampa, a volte semplicemente non si è abbastanza ispirati: io cerco sempre di motivarmi quando entro in questa stanza, ve lo posso assicurare.
Traduzione a cura di Gaia Dedola