Serie A1 2015: si comincia l'11 Ottobre, finali in programma a Dicembre

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Serie A1 2015: si comincia l’11 Ottobre, finali in programma a Dicembre

Torna in autunno la Serie A1 italiana. Il campionato maschile è composto da 4 gironi e i rispettivi vincitori parteciperanno ai Play-offs. Quello femminile ha solo 2 gironi ma la formula è la stessa con primi e secondi qualificati alle semifinali

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La FIT ha comunciato il calendario della Serie A1 2015 che vedrà in campo rispettivamente 16 squadre maschili e 8 femminili dall’11 Ottobre prossimo.

Il campionato maschile prevede 4 gironi e i rispettivi vincitori giocheranno le semifinali play-off. Terze e quarte classificate giocheranno invece i play-out per evitare la retrocessione. Formula identica per il torneo femminile con l’unica differenza rappresentata dai gironi che sono solamente 2 e quindi anche la seconda classificata di ciascun girone giocherà le semifinali.

Questo il calendario delle gare:

 

Serie A1 maschile 2015 (4 singolari, 2 doppi)

Fase a gironi: 11-18-25 ottobre, 1-8-15 novembre
Play off: Semifinale: 22 novembre, 29 novembre;
Finale: 5-6 dicembre

Play out: 22 – 29 novembre

Serie A1 femminile 2015 (3 singolari, 1 doppio)

Fase a gironi: 11-18-25 ottobre, 1-8-15 novembre
Play off: Semifinale: 22 novembre, 29 novembre;
Finale: 4-5 dicembre

Play out: 22-29 novembre

Questa la composizione e il calendario dei gironi:

Maschile

Serie A1 M Gruppo 1Serie A1 M Gruppo 2

Serie A1 M Gruppo 3Serie A1 M Gruppo 4
Femminile

Serie A1 F Gruppo 1Serie A1 F Gruppo 2

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Circoli in vista

Un Gigante da scudetto: “Questo titolo è per la fiducia che mi hanno dato”[ESCLUSIVA]

Il tennista romano racconta le emozioni per lo scudetto conquistato dal circolo toscano e gli obiettivi per la nuova stagione: “Voglio giocare tante partite. Se sto bene fisicamente e mentalmente sono un avversario molto ostico”

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FINALI SERIE A1 2022 Circolo Stampa Sporting di Torino 11/12/2022 Finale Maschile Ct Palermo - Tc Sinalunga Matteo Gigante Foto Giampiero Sposito/FIT

Le emozioni del primo scudetto non si dimenticano mai. La stagione di Serie A1 appena conclusa ha incoronato il Tennis Club Sinalunga Campione d’Italia 2022. Il circolo toscano del presidente Bernardini [qui l’intervista con il nostro Paolo Pinto] ha sconfitto in finale il CT Palermo nella finale giocata al Circolo Stampa Sporting di Torino. Una stagione iniziata da neopromossa che ha vinto il circolo toscano sorprendere settimana dopo settimana sino a giungere al meritato titolo.

Una rosa solida e completa quella del TC Sinalunga che ha visto tra i protagonisti, come giocatore del vivaio, il mancino Matteo Gigante.  Il classe 2022 romano è stato decisivo nella finale giocata contro i siciliani grazie alla vittoria nella sfida tra i numeri 2 contro Salvatore Caruso, prima dell’esaltante rimonta nel doppio che ha deciso la contesa.

Una stagione che ha regalato molte soddisfazioni a Gigante. Oltre al titolo di Campione d’Italia, il tennista romano ha superato i problemi fisici che lo hanno penalizzato in passato, scalando il ranking. Concluso il 2021 al numero 790, il tennista romano ha raggiunto la top 300. Un balzo in classifica che gli ha permesso di giocare sfide al livello del suo talento.

 

Nella stagione è arrivato un titolo ITF in Egitto e poi il passaggio ai Challenger con le semifinali raggiunte a Vicenza e Forlì. In particolare in Emilia Romagna il tennista romano è partito dalle qualificazioni e ha conquistato la prima vittoria contro un top 100, l’argentino Etcheverry, per poi essere fermato solo al terzo set da Lorenzo Musetti.

Per parlare di quanto fatto nella stagione in corso e dello storico scudetto conquistato con il TC Sinalunga, abbiamo intervistato in esclusiva Matteo Gigante.

D: Buon pomeriggio Matteo, congratulazioni per le tue prestazioni in questa stagione di Serie A1. Sei stato uno dei protagonisti di questa cavalcata da sogno del TC Sinalunga, da neopromossa a campione d’Italia. Quali sono le tue sensazioni in merito a questo successo?

Gigante: “È stato sicuramente un campionato giocato alla perfezione da parte nostra. Abbiamo perso solo una partita, ma era una sfida che contava relativamente poco [sconfitta contro il TC Crema a qualificazione acquisita, ndr]. Sconfitta arrivata anche perché durante quella sfida non avevamo l’intera rosa a disposizione. Il nostro lo abbiamo fatto quando eravamo tutti insieme e in quei casi abbiamo sempre vinto. Sinceramente non ce lo aspettavamo, ma sapevamo di essere una squadra temibile e molto forte e alla fine si è rivelato così.

D: Una finale molto combattuta contro il TC Palermo che ti ha visto portare a casa due vittorie quella in singolare contro Caruso e quella in doppio in coppia con Kovalik recuperando un set e un break di svantaggio.

Gigante: “Sono state due partite molto dure. Anche perché all’inizio in singolo era sinceramente un po’ teso perché c’era tanto tifo. Sapere che dei tifosi erano partiti alle 4 del mattino da Sinalunga per vederci giocare a Torino è stata una motivazione in più, quindi è stato fantastico. Poi per fortuna ho vinto un grande tie-break nel primo set e nel secondo mi sono sciolto e ho giocato molto meglio rispetto al primo. In doppio ad inizio partita eravamo un po’ scarichi. Infatti il primo set è sfilato molto velocemente. Nel secondo i nostri avversari [Ramos Vinolas e Giacalone, ndr] hanno continuato a giocare bene. Poi siamo riusciti a recuperare il break di svantaggio. In quell’occasione abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, ma anche molta bravura nel restare sempre lì e recuperare la partita. I super tie-break sono sempre un terno al lotto e siamo stati molto bravi a vincerlo.”

D: Il tuo legame con il TC Sinalunga è nato 5 anni fa quando ancora eri una giovane promessa, qual è il tuo rapporto con il circolo e con il presidente?

Gigante: “Quando mi avevano chiamato non sapevo neanche esistesse la Serie A. Era una cosa completamente nuova per me. Poi non ero nessuno a quell’epoca e loro sono stati molto bravi a scegliermi e a darmi fiducia. Questo titolo è sicuramente per loro, per la fiducia che mi hanno dato e spero di regalargli tante altre soddisfazioni in futuro

D: La Serie A1 è una competizione che punta molto sul doppio. Si giocano 2 match in ogni turno e ha un peso rilevante dato che spesso si rivela decisivo per le sorti delle sfide. Quali sono le tue sensazioni quando giochi in doppio?

Gigante: “Mi trovo molto bene a giocare in doppio. In stagione ci sono state delle occasioni in cui potevamo mischiare tutte le coppie possibili ed eravamo comunque tutte coppie forti. Questo è un vantaggio che abbiamo come squadra. Nel nostro team sono presenti Serafini, Vanni, Bracciali, Kovalik e Roca Batalla. Possiamo giocare tutti con tutti e questo è sicuramente una grande forza per la squadra.”

D: Parliamo della tua stagione. A fine 2021 stavi poco dentro gli 800 al mondo (eri il numero 790) adesso sei al numero 251 con un best ranking alla posizione 226. Come giudichi la tua stagione?

Gigante: “Innanzitutto l’anno scorso ero così in basso in classifica perché sono stato cinque mesi fermo [per un problema al gomito, ndr]. È stata molto dura riprendermi, però l’ho fatto alla grande. Ne ho parlato col mio coach Alessandro Galli, e posso dire che questa stagione è stata un anno di sperimentazione di questi tornei. Sicuramente il prossimo anno proverò a fare molto meglio, anche perché quest’anno non ho fatto sempre le cose giuste. Però comunque ho fatto un grande salto e questo sarà  sicuramente un punto di partenza per la nuova stagione.”

D: Durante la stagione hai fatto anche il passaggio dai tornei ITF, conquistando anche il tuo primo titolo a Sharm El-Sheikh, ai Challenger, disputando anche due semifinali. Hai percepito differenze nel passaggio al livello superiore?

Gigante: “Sinceramente non ho avuto molte difficoltà. Anzi mi piace di più giocare a livello Challenger anche perché l’ambiente è diverso. I tornei sono organizzati meglio. Ci sta il cambio palla come nei tornei ATP e quindi mi dà uno stimolo maggiore. E poi giocare con gente più forte è sicuramente più stimolante rispetto al partire da favorito, come avviene negli ITF.”

D: Adesso hai qualche giorno per rifinire la preparazione e poi si riparte per la nuova stagione. Su cosa state lavorando con coach Galli?

Gigante: “Stiamo lavorando molto sul dritto e sul servizio, che sono due colpi che posso fare sicuramente meglio. In aggiunta sto lavorando molto sulla parte atletica e mi sto preparando al meglio per la prossima stagione.

D: La nuova stagione per te ripartirà dal Challenger di Oeiras, due tornei consecutivi indoor. Quali sono gli obiettivi per questo 2023

Gigante: “L’obiettivo per questa nuova stagione è quello di giocare tante partite, di arrivare sempre alla fasi finali dei tornei. Punto ad essere concentrato ogni settimana e in ogni allenamento per esprimere sempre un buon gioco e un buon livello sia in termini di atteggiamento in campo sia  livello mentale anche durante allenamenti e partite. Anche perché se sto bene fisicamente e mentalmente sono un avversario molto ostico”

D: A livello fisico dopo i problemi che hai avuto in passato come ti senti? Stai lavorando su qualche aspetto specifico?

Gigante: “Ora sto bene. Alla fine di quest’anno ho avuto una piccola ricaduta ma ora sto bene. Sto lavorando tanto sul gomito, facendo stretching e rinforzandolo ogni giorno. Quindi spero che ci siamo meno problemi rispetto al solito.”

D: Tu sei uno dei talenti seguiti dall’agenzia di management gestita da Fabio Fognini. Qual è il tuo rapporto con lui?

Gigante: “È una bravissima persona. È un orgoglio essere nel suo team perché mi ha scelto lui e sono molto fiero di questo. Qualche settimana fa sono stato a Sanremo con lui per una settimana di allenamenti quindi è stimolante stare in sua compagnia.”

D: Tu sei romano e il torneo più importante d’Italia sono gli Internazionali. Hai già giocato nelle qualificazioni nel 2020 e in quel match contro Ivashka sei stato per tre volte ad un punto dalla vittoria. L’augurio è che quest’anno ti possiamo trovare nuovamente in tabellone.

Gigante: “Lo spero. Ormai sono passati due anni da quel giorno. Lo scorso anno ho giocato le prequali ma non mi sono qualificato. Questo anno darò sicuramente il 200% per avere un posto in tabellone agli internazionali questo è poco ma sicuro.

Grazie mille Matteo e auguri di buone feste da parte della redazione di Ubitennis

Gigante: “Grazie e auguri anche a tutti voi”.

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Circoli in vista

Il trionfo del TC Sinalunga, Marcello Serafini: “Sapevamo di essere competitivi ma non ci aspettavamo questo grande risultato” [ESCLUSIVA]

Da neo-promossa a campione di Serie A1. Il tennista romagnolo racconta la cavalcata scudetto del circolo toscano e gli obiettivi della nuova stagione: “Il primo obiettivo è entrare stabilmente nei Challenger. Ora ho più consapevolezza”

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FINALI SERIE A1 2022 Circolo Stampa Sporting di Torino 11/12/2022 Finale Maschile Ct Palermo - Tc Sinalunga Marcello Serafini Foto Giampiero Sposito/FIT

Dopo un anno di purgatorio la favola del Tennis Club Sinalunga è diventata realtà. Il club toscano ha sbaragliato la concorrenza laureandosi Campione d’Italia, per la prima volta nella sua storia, nel gran finale disputatosi al Circolo Stampa Sporting di Torino. La matricola terribile ha visto tra i protagonisti della sua corsa da sogno un tennista del proprio vivaio, il ventenne Marcello Serafini. Il tennista di Riccione, numero 517 del ranking ATP in singolare e 383 in doppio, è stato grande protagonista per la squadra toscana durante tutta la stagione. Di rilevante importanza per la strada verso il titolo, i successi ottenuti sia nella semifinale di andata contro il Park Genova, sia nel match scudetto contro il CT Palermo. 

In particolare nel gran finale di Torino, Serafini ha avuto l’onere di giocare il primo match della sfida. Compito svolto con diligenza dal nativo di Riccione che ha conquistato il primo punto per la squadra toscana al termine di una battaglia durata quasi due ore contro il palermitano Piraino. Un stagione che, oltre al titolo di Campione d’Italia con il TC Sinalunga, ha visto Serafini conquistare sei titoli a livello ITF: 3 in singolare (i primi della sua giovane carriera) e altrettanti in doppio (che si uniscono a quello conquistato nel 2021 ad Ulcinj).

Per raccontarci le emozioni vissute durante la grande impresa compiuta con la maglia del Sinalunga e per parlare di quanto fatto nella stagione in corso, abbiamo intervistato in esclusiva Marcello Serafini.

 

D: Buonasera Marcello, congratulazioni per il titolo di Campione di Italia. Siete partiti da squadra neopromossa e siete giunti fino alla conquista del titolo. Come giudichi questa esperienza?
Serafini: “Sicuramente noi non ci aspettavamo di arrivare fino alla finale, di giocarci lo scudetto o addirittura di vincerlo. Da neopromossa l’obiettivo era inizialmente ottenere la salvezza. Sapevamo di avere una squadra abbastanza competitiva, ma sicuramente non ci aspettavamo questo grande risultato.

D: Una finale dalle forti emozioni. Vi era una significativa presenza di pubblico sugli spalti. Tu hai dovuto rompere il ghiaccio giocando il primo match contro Piraino. Come giudichi la tua prestazione?
Serafini: “La partita è stata molto difficile. Personalmente non ho giocato il mio miglior tennis, perché sono entrate in gioco molte componenti. Ero abbastanza teso perché era la mia prima partita davanti ad un pubblico così grande. Inoltre, avevo anche una responsabilità non solo mia, ma per tutta la squadra dato che era la prima sfida in programma. Sicuramente è stato difficile, però alla fine sono uscito indenne da dei momenti anche abbastanza difficili. Sono molto contento della partita che ho vinto perché non era assolutamente facile”.

D: Tu sei un giocatore del vivaio. Come è nato il tuo rapporto con Sinalunga? Si tratta di una realtà piccola ma molto solida. La si può considerare come una piccola grande famiglia?
Serafini: Loro mi contattarono svariati anni fa, perché per essere considerato vivaio bisogna aver fatto almeno due anni prima dell’Under 16. Io all’epoca ero piccolo, avevo circa 15 anni e  loro mi chiamarono per rafforzare la componente vivaio. L’idea di giocare la Serie A per me era una cosa molto lontana, quasi un sogno. Ho risposto assolutamente sì, non vedevo l’ora di far parte della squadra. Tutte le persone del circolo, dai soci al Presidente Bernardini (qui l’intervista del nostro Paolo Pinto), passando per tutti i dirigenti sono veramente molto simpatici. Sono stati ospitali sin dalla prima volta che sono andato lì e mi sono sentito sempre come a casa”.

D: In Serie A1 ha un peso rilevante il doppio, il 33%. Tu hai avuto modo di dimostrare la tua propensione in questa specialità. Hai conquistato 4 titoli a livello ITF, 3 dei quali quest’anno. E in questa stagione di Serie A1 sia con lo spagnolo Roca Batalla sia con Bracciali hai giocato dei match di ottimo livello. Quali sono state le tue sensazioni?
Serafini:Il doppio è una specialità che mi piace molto, devo dire la verità. Avendo un compagno di fianco è anche più facile rientrare in partita nei momenti più difficili. Inoltre si gioca in maniera molto più strategica e a me piace molto usare tanti schemi in partita. Mi trovo bene con tutti i compagni della squadra, abbiamo un’ottima affinità”.

D: La tua passione per il tennis è nata grazie a tuo padre, sei partito dal tennis Club Riccione, poi è chiamata della FIT e poi la scelta di lavorare alla Vavassori Tennis Academy. Come descriveresti il tuo percorso di crescita?
Serafini: “All’età di 14 anni arrivò questa chiamata da parte della Federazione. L’opportunità di allenarmi in una accademia per provare ad intraprendere la strada del professionismo. Per me era una occasione irripetibile. Avevo l’occasione di allenarmi mattina e pomeriggio, con la Federazione che dava un supporto economico molto importante. Per me è stato fondamentale”.

D: Lo scorso anno al terzo torneo da pro, sei giunto in semifinale a Sharm el-Sheikh. Quest’anno sono arrivati i primi tre titoli ITF con i successi di Ulcinj, in Montenegro, Pescara e Salerno. Qual è il tuo giudizio su questa stagione?
Serafini: “Questa stagione è da dividere in due parti secondo me. La prima molto negativa. Ho avuto molti problemi durante le partite e non riuscivo a trovare il mio gioco. Poi da una settimana all’altra è cambiato tutto. Da quando ho vinto il primo titolo in Montenegro ho acquisito molta più consapevolezza. Il mio gioco ha iniziato ad evolversi così come la mia fiducia. Quello è stato il punto di svolta”.

D:  Parlando del tuo stile di gioco, sei un giocatore che ama verticalizzare, scendere a rete e predilige un gioco aggressivo. Su cosa state lavorando in vista della nuova stagione?
Serafini: “Con il mio team stiamo lavorando molto sulla continuità. Spesso capita che io abbia dei cali di attenzione e di concentrazione abbastanza importanti che vanno eliminati per provare a salire ancora di più di livello.

D: Visti i risultati a livello ITF ottenuti in stagione, quali sono gli obiettivi per il 2023?
Serafini: “Il primo obiettivo a livello di classifica sarà entrare stabilmente nei Challenger, che non sia subito tabellone principale ma anche qualificazioni per comunque giocare partite di livello più alto contro giocatori anche di maggiore esperienza. Sicuramente fare tante partite di quel livello, mi aiutare a far crescere anche il mio tennis”.

D: Hai comunque già giocato a livello Challenger in questa stagione e nella passata. Qual è la principale differenza con il circuito ITF?
Serafini: “La programmazione cambia totalmente tra i due circuiti. A livello di gioco non ho avvertito questa grande differenza ma l’ho percepita di più nel preparare la partita. Nel circuito Challenger sono praticamente tutti dei professionisti quasi affermati, quindi la differenza secondo me sta più nell’approccio mentale.”

D: Come hai detto poc’anzi, l’approccio mentale è un aspetto sui cui state lavorando in vista della prossima stagione. Ritieni che la continuità durante l’intero match sia ciò che ti permetterà di fare il salto di qualità?
Serafini: “Sicuramente sì. Credo sia il mio punto più debole, ma anche quello dove  ho più margini di miglioramento. Durante il match capita che ho dei momenti in cui mi estraneo totalmente e sto cercando col mio team di eliminarli piano piano”.

Marcello grazie per il tempo che ci hai dedicato e auguri da parte di tutti noi  di Ubitennis di buone feste.
Serafini: “Grazie e auguri di buone feste a tutti voi”.

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Circoli in vista

La favola del TC Sinalunga, il pres. Bernardini: “Un grande sogno che si è realizzato” [ESCLUSIVA]

Primo storico scudetto per il Circolo Tennis fondato nel 1956. Il presidente Bernardini ci spiega gli ingredienti per raggiungere l’obiettivo

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Il Tennis Club Sinalunga campione d'Italia a Torino (Facebook TC Sinalunga)
Il Tennis Club Sinalunga campione d'Italia a Torino (Facebook TC Sinalunga)

Correva l’anno 1956…quando un gruppo di sportivi, di appassionati e di volenterosi decideva di profondere impegno ed impiegare risorse per la promozione del Tennis a Sinalunga.

Il campo da gioco, immerso nel verde del parco del Cassero, costituiva il fulcro di una sempre crescente attività.

Corre l’anno 2022…dopo tanti sacrifici il Tennis Club Sinalunga è Campione d’Italia. Una storia straordinaria, una di quelle favole con il lieto fine che fanno dello sport un mondo meraviglioso.

 

Ci vuole passione, sacrificio! Bisogna saper soffrire prima di raggiungere la meta: ed è quello che in un piccolo borgo della provincia di Siena hanno fatto, specie negli ultimi anni. Il Covid, la retrocessione in A2, la risalita e ora lo Scudetto. Fa specie pronunciarlo a Sinalunga, dove professionisti estremamente competenti, sono straordinariamente umili.

Queste caratteristiche, e questa “storia”, impongono sempre maggiore dedizione: creare strutture, rinnovare ogni giorno il proprio impegno e valorizzare le risorse può rappresentare il motto del Tennis Club Sinalunga; tutto questo per servire i giovani e la comunità di Sinalunga e per diffondere la passione verso uno sport affascinante, serio ed entusiasmante.

Il successo parte dal basso, dal lavoro che abitualmente si fa con i giovani, alla fiducia che si nutre nei confronti delle giovani leve. E questo anno magico per Sinalunga è stato condito dal successo dei “Giovanissimi” arrivati in B2 dalla C e in campo femminile dalla B2 alla B1.

“L’arrivo di Nahuel Fracassi – racconta Marzio Bernardini, presidente del TC Sinalunga – ha cambiato radicalmente la nostra prospettiva. E’ stato anche n.185 del mondo, con una carriera importantissima da juniores. Aveva battuto persino Federer. A 25 anni, però, aveva capito che non avrebbe sfondato e si è messo a disposizione del nostro Circolo per avviare un ottimo progetto legato al settore giovanile. Così siamo partiti”.

L’anno del Covid ha rappresentato un duro momento per il TC Sinalunga: “Ci eravamo battuti affinchè la stagione fosse annullata. Eravamo in minoranza e tra mille difficoltà abbiamo partecipato a quel campionato. Ironia della sorte siamo retrocessi in A2 anche a seguito di infortuni importanti di Bruno Santanna, Matteo Gigante e Marcello Serafini che hanno fortemente condizionato anche lo spareggio play-out con il TC Parioli Roma”.

Dall’inferno al Paradiso: “Non ci siamo persi d’animo perché eravamo convinti di avere una buona squadra. Nel nostro vivaio erano cresciuti giocatori come Marcello Serafini. Nel 2021 abbiamo conquistato la promozione battendo in finale il quotato TC Villasanta Monza del francese Mathias Borgue. Un ritorno in Paradiso meraviglioso”.

Chi ha sofferto sa poi dare il massimo e programmare step by step: “Sapevamo di avere un’ottima squadra, ma non pensavamo minimamente di vincere. Merito dello staff, della squadra e di una tifoseria splendida che non ci ha mai fatto mancare il proprio approccio. Per noi l’essere arrivati ai play-off era un traguardo storico. Siamo stati fortunati ad affrontare il Park Genova senza Fognini. Quando le cose devono andare per il verso giusto anche la fortuna aiuta. Voglio ringraziare tutti gli atleti indistintamente, i soci del Circolo Tennis, i tifosi e tutti coloro che ci sostengono”.

Ma qual è il segreto di Sinalunga? “Lavorare per il bene dei giovani – afferma il Presidente Bernardini – senza pressioni, senza bruciare le tappe. Poi i risultati arrivano, ma prima bisogna maturare nel corpo e nella mente. Abbiamo la nostra filosofia che estendiamo dalla prima squadra maschile e femminile all’intero settore giovanile. Serve passione, serve lungimiranza”.

Con lo sguardo rivolto al futuro, Marzio Bernardini ha una dedica speciale: “Sicuramente a Roberto Di Zappalorto. Un grande amico, nonchè pilone del nostro Circolo Tennis scomparso a luglio scorso. Sono convinto che dall’alto ci ha dato una grande mano”.

Appuntamento adesso al 2023, senza smettere di sognare!

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