ATP Roma interviste, Novak Djokovic: "Una grande iniezione di fiducia"

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ATP Roma interviste, Novak Djokovic: “Una grande iniezione di fiducia”

ATP Roma interviste, quarti di finale: N. Djokovic b. R. Nadal 7-5 7-6. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Oggi è stato un match stupendo da vedere. Sul campo avevi la sensazione che stavi giocando un una partita memorabile?
Sì, è stato davvero speciale stare sul campo contro Rafa in un match per tante ore, di due set, ma molto lungo. Per fortuna oggi non giocavamo in uno Slam al meglio dei 5 set. In quel caso chissà come sarebbe finito questo incontro. Ma comunque oggi nei momenti importanti sono riuscito a trovare una marcia in più e a venir fuori con alcune giocate importanti, giocando aggressivo. Credo di aver vinto un paio di punti in più di lui, e questo ti fa capire che tipo di partita è stata. Gli ultimi 20 minuti del match sono stati giocati ad un livello molto alto, è stato molto divertente sia per il pubblico che per noi giocatori.

Hai vinto 15 set consecutivi contro Rafa. Anche se non tutti i parziali sono stati equilibrati, cos’è che ti consente sempre di fare la differenza?
Credo che verso la fine di entrambi i set ho risposto meglio, ho giocato con decisione, mentre a metà di entrambi i set non prendevo molto l’iniziativa. Volevo essere aggressivo e prendere vantaggio ogni volta che mi arrivava una palla più corta. Comunque è più facile a dirsi che a farsi. Le condizioni erano difficili. Sul campo c’era un tornado. Era davvero difficile controllare la palla e trovare il giusto equilibrio. Giocare contro Rafa, poi, è un ostacolo extra e una sfida aggiuntiva. Detto questo, nei momenti importanti ho trovato aggressività e determinazione e così ho potuto comandare il gioco, che è quello che hai bisogno di fare se vuoi vincere contro Rafa su qualsiasi superficie, specialmente sulla terra.

Nel 2009 Patrick Mouratoglu ha detto che questa era l’Era di Federer e Nadal e che l’unico giocatore che credeva che fosse possibile batterli era Novak Djokovic. Questa è la ragione per cui sei così dominante adesso?
Sono state necessarie molte cose, un mix: avere fiducia in me stesso, essere sicuro di me, avere fiducia nelle mie capacità e credere che un giorno sarei potuto diventare numero uno, che li avrei potuti battere e vincere Slam. La parte mentale è stata la più importante, perché Roger e Rafa sono due giocatori così completi e di personalità che quella era l’unica strada percorribile.

Domani giocherai contro Thiem o Nishikori. Che ne pensi di loro?
Guarderò la loro partita stasera e mi preparerò. Sono entrambi giovani. Nishikori si è già stabilizzato da tempo tra i primi 10. Thiem è in grande ascesa ed è uno dei leader della Next Generation e la terra battutta è la sua superficie preferita.

Rafa sta lavorando duro per tornare al suo livello. Quanto è importante questa tua vittoria in chiave Roland Garros?
Vincere con Nadal su terra non accade spesso, è una delle prove più importanti se non la più importante, soprattutto considerando che è in forma. Per me è una iniezione di fiducia, sia per il resto del torneo che per il Roland Garros.

Traduzione a cura di Gabriele Ferrara

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