Ecatombe di teste di serie (24) ma contano solo due: Garbine Muguruza e Dominic Thiem

Editoriali del Direttore

Ecatombe di teste di serie (24) ma contano solo due: Garbine Muguruza e Dominic Thiem

Diciassette teste di serie spazzate via questo giovedì fra uomini e donne. Il totale sale a 24 in due turni (non completati). Tre top-ten e in tutto otto top-16

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WIMBLEDON – C’è stata quasi un’ecatombe di teste di serie nella quarta giornata di Wimbledon, quasi mai disturbata dalla pioggia.

Sono “saltate” ben 11 teste coronate fra le donne e 7 fra gli uomini, 18 insomma. E se a queste si aggiungono i 4 uomini e le 2 donne di ieri il conto totale dopo solo due turni di gara …(neppure completati del tutto) annovera adesso ben 24 eliminazioni che in termini di seeding vanno considerate a sorpresa.

Ma quante di queste sarebbero state considerate tali prima del 2001?

Qui vi faccio prima l’elenco delle teste di serie che non ci sono più.

Le teste di serie maschili uscite oggi sono 7:

Thiem 8
Ferrer 13
Simon 16
Karlovic 22
Troicki 25
Paire 26
Dolgopolov 30

In precedenza ne erano uscite altre 4

Monfils 17
Anderson 20
Kohlschreiber 21
Cuevas 29

Quindi mancheranno all’appello del terzo turno 11 teste di serie maschili.

Addirittura 11 invece i k.o. più o meno illustri femminili oggi:

Muguruza 2
Bencic 7
Stosur 14
Pliskova (Karolina) 15
Konta 16
Svitolina 17
Errani 20
Jankovic 22
Garcia 30
Petkovic 32

Cui vanno aggiunte le vittime dei primi turni

Mladenovic 32 (che ha recuperato oggi il suo match)
Ivanovic n. 23
Begu n.25

Fanno in totale 13

Fino al 2000 le teste di serie dei Championships a Wimbledon erano 16. Per proteggere maggiormente i top-players – è sempre stata questa la maggior preoccupazione dei due sindacati giocatori (Atp e Wta) – dal 2001 diventarono 32.

In questo modo le vere sorprese venivano più facilmente scongiurate, perchè di fatto avrebbero potuto venire nella prima settimana soltanto da tennisti classificati più in giù della trentaduesima posizione.

Anche agli organizzatori degli Slam, e alle tv (soprattutto a quelle che trasmettono soltanto la seconda settimana di uno Slam, e magari neppure tutte), “conviene” che i giocatori di maggior ranking e nome vadano avanti, arrivino alle fasi finali.

E’ più difficile, dunque, che si registrino clamorose sorprese, stante questo stato di fatto. Allora, senza trascurare la “buona sorte” che ha assistito la n.3 Agnieszka Radwanska con la sfortunatissima croata Ana Konjuh (n.103 Wta) che si è mangiata 3 match point (almeno due per paura) ma poi si pure storta una caviglia (subito ingrossata come un melone) quando era ancora perfettamente in lizza, andiamo a ben vedere quali di quelle “sorprese ufficiali” vanno davvero considerate tali.

Secondo me…una sola! Quella relativa alla sconfitta di Garbine Muguruza. E nemmeno tanto per via della classifica della slovacca Cepelova, n.124 ed emersa dalle qualificazioni: la 23enne di Kosice (stessa città di Martina Hingis), come vi ha raccontato anche il nostro AGF, ha battuto in passato tenniste del calibro di Serena Williams (Charleston) e Simona Halep (proprio qui un anno fa e sullo stesso campo).

Ma ciò non toglie che la spagnola campionessa del Roland Garros e finalista qui un anno fa, si è ritrovata sotto per 1-5 sia nel primo sia nel secondo set. Non pareva nemmeno lontana parente di quella che aveva offerto un ottimo spettacolo contro la nostra Camila Giorgi. Oggi qualcuno ha subito approfittato dell’orribile performance della Muguruza per dire: hai visto, anche contro la Giorgi non era sembrata in forma! Beh, non è assolutamente vero. Quel giorno aveva giocato benissimo, oggi malissimo. Capita. Soprattutto alle donne, direi. E non si può escludere che a volte incidano pesantemente anche quelle situazioni periodiche femminili di cui si vorrebbe non tenere conto per mostrarsi “politically correct”.

La Bencic si è ritirata sul 6-4 1-0 con l’americana Boserup. Un problema al polso, non altro nel suo caso. Lei ha detto essersi fermata per prudenza. “Un problema di poco conto”. Mmm, con il polso effettivamente meglio stare prudenti. Troppi ne hanno da raccontare, Agassi, Pennetta, Del Potro, Nadal…i primi che mi vengono a mente.

Oltre alla Muguruza e alla Bencic, l’altro solo top-ten è l’austriaco Thiem, semifinalista al Roland Garros tre settimane fa. Ma a batterlo, con tre tiebreak consecutivi (un solo break ciascuno nel match) è stato il gigante ceco Jiri Vesely, ex n.1 del mondo junior e n.64 del mondo, che quest’anno a Montecarlo è stato capace di mettere k.o. un certo Novak Djokovic. Alto un metro e 98 Vesely in giornata con il servizio è un pessimo cliente per chiunque. Fra lui e Thiem alla fine ci sono stati solo tre punti di differenza. Con tutte le partite in programma oggi, tantissime (se non ho contato male 60) ho guardato solo qualche punto qua e là. Non mi pare che Thiem possa rimproverarsi granchè. Vedi puntuale articolo di cronaca di Bruno Apicella.

Insomma tolti questi tre top-ten, ma Bencic ritirata, Muguruza irriconoscibile, Thiem quasi incolpevole, tutte gli altri “upsets” non mi hanno troppo stupito.

Nè mi stupisce che dei sette italiani in tabellone siano ad oggi rimasti in gara soltanto due, Roberta Vinci già approdata al terzo turno (dove però troverà nella Vandeweghe addirittura una delle prime otto favorite secondo i bookmakers alla vigilia del torneo) e Fabio Fognini che però per ora di turni ne ha passato uno solo e a fatica, visto che ha impiegato 5 set per battere l’argentino Delbonis rimontando nel quinto set da 0-3 (era uno 0-3 “leggero”, frutto di un solo break). Anche Fabio non giocherà da favorito contro il veterano spagnolo Feliciano Lopez che all’ultimo US Open, dominò l’italiano reduce dalla vittoria in rimonta su Rafa Nadal. Lo attaccò dalla prima all’ultima palla, non gli dette mai ritmo.

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