Kyrgios, il menefreghista spacca il tennis (Semeraro). Federer ricomincia dall’oro di Perth (Mancuso)

Rassegna stampa

Kyrgios, il menefreghista spacca il tennis (Semeraro). Federer ricomincia dall’oro di Perth (Mancuso)

Pubblicato

il

 

Kyrgios, il menefreghista spacca il tennis (Stefano Semeraro, La Gazzetta dello Sport)

«Nick Kyrgios? Gran bel giocatore. Molto, molto forte», risponde Roger Federer quando gli chiedono un parere sul tennista più ammirato e criticato degli ultimi tre anni. Per Rafa Nadal, addirittura, «Kyrgios può vincere presto uno Slam e diventare il n. 1 del mondo, a patto che si concentri sul tennis». Il problema è che Kyrgios, anni 21, australiano di origini greche (papà) e malesi (mamma), numero 13 del mondo, tre tornei vinti nel 2016, una marea di multe e una squalifica di otto settimane già al passivo, al momento è concentrato soprattutto sui soldi. «Mi piace il denaro, mi piace lo stile di vita e mi considero fortunato a far parte di uno sport che ti assicura così tanti bonus», ha dichiarato qualche giorno fa Nick, che fino ad ora in soli montepremi ha razzolato 3,5 milioni di dollari. «Viaggio un sacco, conosco tanta gente, posso essere di ispirazione per tante persone e aiutarne altrettante alla fine della carriera». Un po’ meno ispirati da questa filosofia di vita sono gli spettatori a cui è capitato di assistere alle sue prestazioni, diciamo così, meno intense. Ad esempio il match dello scorso ottobre contro Misha Zverev al Masters 1000 di Shanghai, che gli è costato la squalifica di cui sopra per essersi «evidentemente non impegnato a vincere». Sotto riflettori e microscopi ci era già finito l’anno scorso quando in campo comunicò a Stan Wawrinka che la sua attuale fidanzata si era intrattenuta in passato con altri colleghi (e Wawrinka lo attaccò al muro degli spogliatoi). Durante una chat gli hanno chiesto se nel tennis si usa l’erba anche per fumare, e lui candido ha risposto di sì, costringendo la Wada a una imbarazzata precisazione. Già un paio di stagioni fa aveva ammesso che fare il tennista, «ti dà dei vantaggi notevoli con le ragazze, per questo non voglio fidanzarmi con una collega». Un precetto prontamente disatteso. Da mesi fa coppia fissa con la connazionale Ajla Tomljanovic, la quale si rifiuta di giocare ai videogame con gli amici del moroso, «perché è come se avessero 7 anni» (e Nick, ineffabile: «Non è vero: ne hanno almeno 10»). «Kyrgios è come la mostarda», è stato scritto, «non è adatto a tutti i palati». La definizione calza. A Wimbledon è uscito dal campo abbracciato ad un personaggio gesticolante, e tutti a chiedersi chi fosse il suo nuovo coach. «Macchè – ha sorriso – tifava per me in tribuna, mai visto prima». Un beato menefreghismo non del tutto compatibile con un futuro da Number One, tanto che persino McEnroe, che pure lo considera suo erede, l’ha sconfessato: «Se il tennis non gli piace, smetta di giocare». Ai prossimi Australian Open, al rientro dalla squalifica – l’Atp gli aveva proposto un sconto, lui ha rifiutato perché nel patto era compreso uno psicologo – forse capiremo se Nick il selvaggio è maturato, o se pensa ancora che il segreto del successo, in fondo, sia «trovare il giusto equilibrio fra gli allenamenti e il Pokemon».

———————————————————

Federer ricomincia dall’oro di Perth (Angelo Mancuso, Il Messaggero)

I fan di Federer stanno facendo il conto alla rovescia: dopo quasi sei mesi il Re è pronto a tornare. Lo farà alla Hopman Cup al via a Perth il primo gennaio. Intanto ieri ha regalato un chicca ai suoi tifosi trasmettendo live da Dubai qualche istante della sua giornata di allenamento e rispondendo poi alle domande dei tifosi. La sua figura non è troppo distante da quella di una divinità: perfetto, magico, semplicemente unico. La decisione di tornare a Perth dopo 15 anni è nata da una conversazione con il direttore Paul Kilderry, che ha coinvolto il Governo statale del Western Australia per assicurare al 35enne fuoriclasse svizzero un ingaggio top secret, di certo il più ricco nella storia dell’esibizione mista per nazioni organizzata dall’ITF. Per battere i petroldollari di Doha, dove si gioca un ricco torneo ATP, sono state bloccate una decina di camere all’Hotel Crown di Perth per garantire ospitalità a lui e al suo entourage. La più elettrizzata è la 19enne Belinda Bencic: «Non riesco a credere che giocherò con Roger in doppio — ha detto — spero di non essere troppo nervosa». Sarà la sua prima apparizione dopo la semifinale di Wimbledon persa in 5 set contro Raonic. Da allora solo qualche tweet, qualche intervista in cui ha sempre ribadito il costante miglioramento del ginocchio sinistro operato a febbraio. Il lungo stop lo ha fatto scivolare fuori dai top ten per la prima volta dopo 14 anni (è n.16). «Ho annusato il sapore del ritiro. Di colpo ho avuto la possibilità di stare 4 settimane nello stesso posto, di godermi la famiglia. E mi sono sentito bene. Ma questa vita può aspettare, non vedo l’ora di iniziare il 2017. Non ho dolore al ginocchio, il problema è superato e il mio obiettivo è quello di andare in fondo nei grandi tornei». E magari provare a mettere in bacheca lo Slam n.18: «Mi piacerebbe, ma ci sono molti grandi giocatori e tanti ragazzi giovani e competitivi. Io certamente darò tutto quello che ho. Mi sono preso il tempo giusto per recuperare e ho fatto tutto il possibile, non avrò alcun rimpianto. Ora giocherò la Hopman Cup e gli Australian Open, poi vedremo come il mio corpo risponde».

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement