I quarti di finale maschili della parte alta del tabellone vedranno opposti Andy Murray a Kei Nishikori (Chatrier) e Stan Wawrinka a Marin Cilic (Lenglen). Partendo dalla sfida del campo centrale, sarà l’undicesima tra il numero 1 e 8 del seeding (8-2 per Murray il bilancio) la seconda sulla terra dopo la semifinale di Madrid del 2015, vinta da Murray senza grossi problemi. Nelle loro sfide, Andy ha quasi sempre avuto in mano il gioco, riuscendo ad essere un tempo di gioco avanti al suo avversario, che in questi casi si trova disarmato e vittima delle scelte dello scozzese.
Per evitare questo, sarà fondamentale che sia lui a prendere più spesso il centro del campo, comandando lo scambio e trovando buoni angoli.
Tuttavia, per avere chance di vittoria il giapponese avrà bisogno di fare qualcosa in più: ad esempio, giocare una grandissima partita con il drop shot, di cui non dovrà abusare ma che sarà una variante cruciale (lo gioca benissimo soprattutto con il dritto in diagonale dal centro-sinistra), ma per poterla utilizzare non dovrà finire troppe volte in difesa.
Dall’altra parte, Murray attuerà una strategia simile a quella di Nishikori, anche se avrà a disposizioni più armi. Tra queste, c’è anche il lob, colpo che sente come nessun altro al mondo e con il quale potrà anche testare la sicurezza dello smash di Nishikori, non sempre a suo gioco con questo fondamentale. Inoltre, il britannico dovrà essere bravo anche a fornire palle mai banali al giapponese, che soffre soprattutto i cambi di ritmo dalla parte del dritto, con il quale va molto in difficoltà quando è costretto a fronteggiare palle senza angolo e con poco peso.
Una delle chiavi del match sarà la risposta alla seconda di servizio, che è un punto debole di entrambi e su cui tutti e due rispondono quasi sempre almeno un metro dentro il campo. Probabilmente questo aspetto del gioco sarà importante soprattutto per Nishikori, che nei precedenti contro Murray non è mai andato oltre il 50% di punti vinti con la seconda. Infine, uno snodo cruciale sarà la capacità di entrambi di gestire il vento, che dovrebbe caratterizzare anche la giornata odierna, anche se meno rispetto a ieri.
Il vincitore di questa sfida se la vedrà in semifinale con uno tra Stan Wawrinka e Marin Cilic (lo svizzero è avanti 11-2 negli head to head, 5-0 sulla terra). Entrambi sono arrivati fin qui senza smarrire set, con Cilic che, in particolare, ha destato sensazioni particolarmente positive, come dimostra il fatto che lui stesso ha affermato di stare giocando il miglior tennis della sua vita su questa superficie. Il numero 4 del mondo imposterà la maggior parte degli scambi incidendo sul rovescio di Cilic a partire dalla battuta – Marin soffre molto il kick da sinistra – magari utilizzando palle alte e cariche per allontanarlo dal campo.
Dall’altra parte, il croato dovrà disputare una partita di altissimo livello sotto tutti i punti di vista, accorciando i tempi di gioco e non dando modo all’avversario di caricare i propri colpi, cercando di chiudere lo scambio entro 5-6 tiri.
Oltre al servizio e al dritto, i due elementi che potrebbero costituire la svolta della sua partita saranno la risposta e il rovescio. Con la prima dovrà mantenere grande profondità, utilizzando anche la soluzione centrale – Stan va in difficoltà quando gli arriva una palla profonda e centrale dal lato del dritto – mentre con il rovescio dovrà cercare di invertire la tendenza dei palleggi che lo vedranno in difesa. Per farlo, sarà essenziale essere efficace e preciso con il cambio in lungo linea, vero termometro del suo stato di fiducia.
Come detto, Wawrinka dovrà variare molto il gioco, senza escludere anche di giocare delle palle basse, all’incirca all’altezza delle ginocchia, sul dritto del rivale, che dall’alto dei suoi 198 cm fatica molto in quelle situazioni. A Cilic occorrerà essere cinico quando avrà delle opportunità di strappare il servizio al campione di Losanna. Proprio la mancanza di killer instinct è una delle pecche principali del numero 8 del mondo, che nel circuito è 55esimo per palle break convertite e che nel 2017 ha sfruttato solamente il 32% delle chance di break. Al netto della capacità di entrambi di gestire il vento – Stan dovrebbe essere più attrezzato in tal senso – molte delle possibilità di successo di Cilic passeranno dalla vittoria del primo set, come dimostra il record di vittorie di Marin dopo essersi aggiudicato la prima frazione di gioco (86,3%) e quello dopo averla persa (29,2%). Qualora il gigante di Medjugorje dovesse riuscire a farcela, la sfida potrebbe essere molto equilibrata, oltre che divertente.