Le 50 primavere di Thomas Muster

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Le 50 primavere di Thomas Muster

Thomas Muster compie 50 anni. Tennista dalla grinta inesauribile e personalità eclettica, l’ex n. 1 del mondo è sempre stato un atleta dalle mille risorse

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Una forza della natura, Thomas Muster. E, anche a 50 anni, l’ex campione austriaco resterà sempre un simbolo dell’atleta mai domo, che lotta e suda sul campo sempre e comunque; ma, soprattutto, un atleta capace di essere l’artefice del proprio destino anche nei momenti più difficili della carriera.

Oltre che per le sue celebri maratone, verrà infatti sempre ricordato per la reazione avuta dopo il terribile incidente di cui è stato vittima in Florida, nel 1989. Il giorno prima della finale del torneo di Key Biscane, una macchina urta violentemente quella dell’austriaco, massacrandogli il ginocchio. Nonostante la gravità dell’incidente, la sedia a rotelle non è certo un ostacolo per Thomas che, poco dopo lo shock, ricomincia a colpire la pallina da seduto, in carrozzina. L’exploit che riesce a compiere poco dopo è insperato e sorprende tutti: l’anno successivo, infatti, è di nuovo in campo e, per giunta, torna a vincere. Conquista ben tre tornei, tra cui il primo dei tre titoli a Roma. Grinta, fiducia e tanta voglia di riscatto per un atleta che ci ricorda, per questo, un altro “gigante sportivo di questi anni, un certo Valentino Rossi, sceso nuovamente in pista, la scorsa settimana, a soli venti giorni dall’operazione alla gamba.

Un vero gladiatore Thomas. Nel febbraio del 1996 scrive una pagina del tennis mondiale e austriaco diventando il 13° n. 1 del mondo Atp, primo e unico dell’Austria (per ora) ad occupare la vetta del ranking. Il tennista di Leibniz fa parte dei grandi specialisti del rosso, avendo vinto 41 dei suoi 44 titoli proprio sul mattone tritato. Tra questi, il suo trofeo più bello è la Coupe des Mousquetaires, sollevata al cielo nel 1995, dopo aver sconfitto Michael Chang. Si issa in altre 11 finali e disputa altre due semifinali slam in Australia, nel 1989 e nel 1997. Sempre nel 1995, il suo anno d’oro, conquista ben 12 tornei su 14 finali giocate,  vincendo ben 40 match di fila sulla terra (il record è ovviamente di Rafa Nadal, con 81 vittorie consecutive sul rosso fino alla sconfitta ad Amburgo nel 2007, in finale con Roger Federer). Un dato curioso: il suo unico successo in doppio avviene con un italiano, Claudio Panatta, in finale contro il duo azzurro Cancellotti/Colombo. Un rapporto, quello con l’Italia, che sarà sempre speciale per l’austriaco, avendo trionfato ben tre volte al Foro Italico (1990, 1995-1996).

Rullo compressore da fondo campo, Muster irretiva i suoi avversari con il suo instancabile martellamento, soprattutto con il micidiale dritto mancino, supportato da una preparazione atletica e mobilità eccezionali. Tuttavia una record negativo ce l’ha anche uno come Thomas. Se è riuscito ad essere uno dei nuovi re del rosso dopo Borg e Vilas, tuttavia gli sarà sempre irrimediabilmente indigesta la sacra erba di Church Road, essendo stato l’unico n. 1 del mondo ad aver sempre perso al primo turno di Wimbledon. Nel 2010, all’età di 43 anni, Thomas si sente ancora competitivo e decide di rientrare nel circuito. Partecipa quindi ad alcuni tornei Challenger ma con scarsi risultati.

Oggi è un abile uomo d’affari; appassionato di moda, crea il marchio “Toms“; eccelle anche nel campo dell’enologia, essendo grande conoscitore di vini. E poi il Champions Tour… Ricordate? Thomas Muster non molla mai. Auguri!

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