ATP Basilea: Federer di nuovo facile, del Potro vince e spera ancora

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ATP Basilea: Federer di nuovo facile, del Potro vince e spera ancora

BASILEA – Un’ora per superare Paire, adesso Mannarino. A del Potro basta un break per set contro Benneteau. La sconfitta di Carreno Busta può aiutarlo a qualificarsi per Londra. Cilic vince il derby con Coric in tre set

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da Basilea, i nostri inviati Carlo Carnevale e Lorenzo Colle

Giornata di secondi turni agli Swiss Indoors di Basilea: l’eccitazione sale quando in programma c’è Federer, e già dalle prime ore di apertura il pubblico affolla i numerosi stand nella pancia dell’Arena. Si trova di tutto, dai bretzel alla pasta, dal chiosco Babolat con gli incordatori a un angolo per le scommesse.

Cinquantacinque minuti di sgambata sono sufficienti a Roger Federer per battere un impalpabile Benoit Paire. L’arena è gremita, come ogni volta che gioca lo svizzero, e i sedili vuoti si contano sulle dita di una mano. Il primo set è un assolo. Paire è assolutamente inconsistente: sparacchia dritti e rovesci fuori di metri, tenta improbabili smorzate e chiama un challenge su un dritto fuori di mezzo metro abbondante. Il parziale termina in ventitré minuti col punteggio di 6-1. Da segnalare uno spettatore francofono che grida “Tu es mon Paire!” (“tu sei il mio Paire”), giocando sull’assonanza tra il cognome del tennista e la parola père (“padre”).
Prima dell’inizio del secondo set, il transalpino chiama il fisioterapista per farsi trattare la zona lombare. Il trattamento sembra funzionare perché il nativo di Avignone tiene il primo gioco di servizio a zero. Lo spettacolo comunque continua a essere piuttosto scarso, anche Roger sbaglia molto, probabilmente messo fuori ritmo dall’incostanza dell’avversario. Paire si aggrappa alla battuta e rimane in scia fino al 3-3, ma poi incappa in quattro errori consecutivi che lanciano lo svizzero verso la vittoria. Finisce 6-1 6-3 in favore di Federer che ora attende Adrian Mannarino.

Il francese ha infatti superato in tre bei set Denis Shapovalov, serio candidato alla vittoria delle NextGen di Milano stante anche il ritiro di Zverev. Mannarino ha ceduto il primo set aggredito dalla verve iniziale del canadese, salvo poi dare ampio sfogo alle sue geometrie mancine per dominare i due parziali successivi. Si vendica così del quarto di finale perso, sempre in tre set, a Montrèal, nel torneo che vide el Shapo battere Nadal nel turno precedente. 

Juan Martin del Potro ha la meglio in due set su un volitivo Julien Benneteau e si qualifica per i quarti di finale. Il francese vende cara la pelle, ma deve soccombere di fronte alla maggiore potenza dell’argentino. Entrambi cominciano molto solidi al servizio: del Potro addirittura vince i primi dieci punti sulla battuta e solo una splendida risposta vincente di Benneteau riesce a interrompere la striscia. Sul 3-3, la Torre di Tandil approfitta di qualche seconda di troppo dell’avversario per aggredire con il dritto e centra il break. Dagli spalti qualcuno azzarda un timido “Allez Julien!”, ma lo strappo sembra ormai difficile da ricucire. Il set si chiude infatti poco dopo col punteggio di 6-4. Perso il primo set, Benneteau potrebbe legittimamente allentare un po’ la presa e risparmiare energie in vista del doppio, in programma poco dopo. Il primo gioco sembrerebbe confermare questa sensazione: il francese arranca (il suo grunting sofferente suscita l’ilarità del pubblico) e si ritrova a dover fronteggiare due palle break. Il servizio gli viene in soccorso in entrambe le occasioni e lo mantiene in partita. Il transalpino intelligentemente tenta di accorciare i punti, cercando spesso la via della rete con ottimi risultati. Anche quando è costretto a scambi prolungati non si tira indietro ed è proprio grazie a due punti lunghi che riesce a procurarsi una palla break nel sesto gioco. Le sue speranze vengono però frustrate dalla potente prima di del Potro, che riprende poi a martellare con il dritto e, non appena Benneteau cala un pochino nel rendimento alla battuta, riesce a piazzare la zampata decisiva. Il risultato è un periodico 6-4 che consegna a del Potro la sfida con Bautista Agut: vincendo il torneo salirebbe all’ottava posizione della Race, data la sconfitta di Carreno Busta a Vienna.

Servono tre set a Marin Cilic per avete la meglio sul giovane connazionale Borna Coric: bel match, a tratti sui nervi, che il campione in carica risolve sul lato sinistro. Il rovescio di Coric infatti è ballerino, e continua a denotarsi la mancanza di un colpo killer per l’ex numero 1 Juniores; da fondo Borna tiene botta solo a tratti, e quando Cilic insiste con il dritto a uscire fa male. Ottima prova al servizio per Marin, che per due volte nel terzo set su trova sotto 15-30 ma si salva. Coric strappa il secondo parziale approfittando di una palese amnesia fisica dell’avversario, lento a tornare nello scambio dopo la battuta, ma non riesce ad accelerare nella frazione decisiva, quando Cilic comanda troppo spesso con il rovescio ottiene il break nell’ottavo gioco, proprio con un vincente da quel lato. Coric chiude con un warning per turpiloquio quando concede matchpoint, prima che Cilic spari un ace per esultare verso Bjorlman, nel suo box con una improbabile t-shirt bianca e nera. Al prossimo turno avrà  il potente ungherese Marton Fucsovics, che approfitta del ritiro di Leonardo Mayer dopo appena tre giochi, a causa di problemi allo stomaco.

Risultati:

[Q] M. Fucsovics b. L. Mayer 3-0 rit.
[4] J. M. del Potro b. [Q] J. Benneteau 6-4 6-4
[2] M. Cilic b. B. Coric 6-3 3-6 6-3
[1] R. Federer b. B. Paire 6-1 6-3
[7] A. Mannarino b. D. Shapovalov 4-6 6-1 6-2

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