Serena, stupore e delusione: “Dal match point la miglior Pliskova di sempre”

Australian Open

Serena, stupore e delusione: “Dal match point la miglior Pliskova di sempre”

La statunitense riconosce all’avversaria il merito della clamorosa rimonta da 5-1. L’infortunio alla caviglia non è un alibi. La sua stagione dovrebbe ripartire da Indian Wells: “Ma forse ho bisogno di giocare più partite”

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(foto Chryslène Caillaud, @Sport Vision)


Karolina Pliskova non è una che fa poesia: “Sotto 5-1 mi sentivo già negli spogliatoi”, ha raccontato con onestà la ceca dopo la rimonta che l’ha proiettata in semifinale, con vista sul numero uno del mondo. A riportarla di peso in campo, fino a regalarle la semifinale, è stato l’improvviso e imprevedibile crollo di Serena Williams capace di buttare quattro match point. Per presentarsi poi in conferenza stampa con relativa serenità, considerando l’entità della mazzata. Una lieve distorsione alla caviglia dopo il fallo di piede sul primo match point sono gli episodi che hanno mandato in tilt testa e muscoli della 23 volte campionessa Slam, che però non ha voluto sbandierare l’infortunio come alibi: “La caviglia al momento sta bene – le sue parole a caldo –, vedremo a distanza di 24 ore”.

Leggermente più fosche le tinte del quadro dipinto dal suo allenatore Patrick Mouratoglou. ‘The coach‘ si è detto convinto che difficilmente la statunitense avrebbe potuto disputare la semifinale, anche avesse vinto l’incontro. “Credo che non abbia chiamato il fisioterapista perché sapeva che il suo torneo era finito, qualsiasi cosa fosse successa. Lei si conosce benissimo. Non credo sarebbe stata in grado di giocare il giorno successivo, e penso che inconsciamente abbia ragionato in questi termini. È l’unica spiegazione che mi sento di dare al momento perché non ne ho ancora parlato con lei. Non era il momento giusto per farlo“.

Che si stato un atto di signorilità o una semplice resa, comunque, i fatti dicono che Serena ha scelto di non fermare il gioco per chiedere l’intervento del fisioterapista dopo il piccolo incidente. “Non mi piace chiamare il trainer, se devo essere onesta. In quel momento della partita non l’ho ritenuto necessario né ho pensato che sarebbe stato così importante. Quindi semplicemente ho continuato a giocare“. Serena preferisce quindi spostare l’attenzione sui meriti della sua avversaria, capace di trasformarsi sul ciglio del precipizio: “Onestamente Karolina ha fatto vedere il suo miglior tennis di sempre da quando ha dovuto affrontare il match point< – racconta –, in precedenza, nel corso del match, non si era espressa su quei livelli.Avrò commesso qualche errore, ma a un certo punto poteva colpire anche a occhi chiusi e trovava le linee. Non ricordo di aver mai visto nulla del genere.

L’appuntamento ancora rinviato con l’obiettivo da record dei 25 Slam potrebbe amplificare le conseguenze psicologiche di una sconfitta del genere, ma alla domanda “hai ancora il fuoco dentro?” Serena risponde “assolutamente si”, con il piglio di chi ha intenzione di riprovarci. Fissa al Roland Garros il prossimo appuntamento Major e dà conferma della sua partecipazione a Indian Wells, senza fornire ulteriori dettagli sull’agenda stagionale. “In ogni torneo a cui partecipo voglio vincere, non vengo qui a mentire dicendovi che mi sta bene tutto essendo rientrata dalla maternità. Non prendo con maggiore leggerezza le sconfitte per il fatto di tornare a casa e trovare mia figlia. Dal primo momento in cui sono tornata punto al massimo, so che non è facile e che devo ancora lavorare molto per riuscirci. Magari anche giocando qualche partita in più”.

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