Quinzi: "Obiettivo top 100. Musetti, non ascoltare i gufi"

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Quinzi: “Obiettivo top 100. Musetti, non ascoltare i gufi”

Il tennista marchigiano è ancora in corsa nel challenger di Bergamo. I suoi obiettivi e un consiglio per Lorenzo Musetti

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Gianluigi Quinzi - Roma 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Quando partecipa a un torneo, nel bene o nel male, Gianluigi Quinzi riesce ancora a catalizzare attenzioni. A Bergamo per il trofeo Faip-Perrel, il primo challenger italiano del 2019, Quinzi è testa di serie numero quattro e dopo aver beneficiato di un bye al primo turno, al secondo ha sconfitto in tre set il russo Safiullin, che aveva eliminato il nostro Musetti. Si è così qualificato per gli ottavi di finale, dove affronterà il francese Benchetrit. Tra un allenamento e l’altro abbiamo fatto una chiacchierata con il 23enne di Cittadella, che da circa un mese ha smesso di essere ‘l’ultimo italiano ad aver vinto uno Slam’ – sebbene e livello junior – in virtù dell’impresa di Lorenzo Musetti a Melbourne.

Gianluigi, come ti senti innanzitutto?​
Sicuramente bene. Ho faticato un po’ con Safiullin, però mi sento in forma.

Come hai approcciato questo 2019?​
Sto cercando di giocare più tornei indoor e sul cemento (come a Bergamo, ndr), privilegiando questa superficie rispetto alla terra battuta.

​​Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
​Riuscire ad avvicinarmi il più possibile alla posizione numero 100 del ranking ATP.

​​Cosa rispondi a chi dice che dopo la tua vittoria a Wimbledon non sei riuscito a fare il salto di qualità?
Non mi interessano certi discorsi, continuo a concentrarmi sul mio gioco.​​

Un consiglio a Lorenzo Musetti, che agli Australian Open ha vissuto una sorta di riedizione del tuo successo a Wimbledon?​
Gli direi di fidarsi soltanto della gente a cui vuole bene davvero, e di abituarsi a convivere con le pressioni e i “gufi” che sono sempre attorno. E poi di non considerarsi già arrivato, c’è ancora molta strada da fare.

Prossimi appuntamenti?​
Negli Stati Uniti, per la stagione sul cemento che comincia col Challenger di Indian Wells. ​

Alessandro Ruta

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