Il ritorno di Vesnina: "A 19 anni pensavo di ritirarmi a 25. Non gioco per le vittore, ma perché amo il tennis"

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Il ritorno di Vesnina: “A 19 anni pensavo di ritirarmi a 25. Non gioco per le vittore, ma perché amo il tennis”

Dalla ripresa degli allenamenti al rientro in campo. Il racconto della tennista russa, di nuovo in campo dopo il ritiro annunciato nel 2018 per via della maternità

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Elena Vesnina - Indian Wells 2018 (foto via Twitter, @BNPPARIBASOPEN)
 

Elena Vesnina è tornata in campo al Qatar Total Open di Doha a quasi tre anni di distanza dall’ultima apparizione nel Tour WTA. Nel 2018 annunciò il suo ritiro dal tennis per potersi godere la famiglia: infatti qualche mese dopo l’addio, diventò mamma della piccola Elizabeth. Sul finire del 2020 però ha deciso che la sua storia col tennis non doveva chiudersi così e a 34 anni è rientrata nel circuito a Doha la scorsa settimana, giocando il doppio in coppia con Laura Siegemund. Le due sono uscite di scena nei quarti di finale contro Ostapenko e Niculescu, ma Vesnina è già pronta a tornare in campo e lo farà al WTA di San Pietroburgo dal prossimo 19 marzo.

In una lunga intervista pubblicata sul sito della WTA, la russa ha parlato delle diverse tappe di avvicinamento al rientro in campo: “Se mi avessero detto che un giorno avrei continuato a giocare a tennis da madre, non ci avrei mai creduto. Quando avevo 19 anni pensavo di ritirarmi già a 24 o 25 anni. Dopo il ritiro la WTA continuava a mandarmi e-mail chiedendomi se volessi il ranking protetto. E io dicevo ‘no, non ho intenzione di tornare!’. Mi dicevano ‘Elena sei numero 1 in doppio e top 50 in singolare. Hai un buon ranking’. Allora ho dato l’ok per avere il ranking protetto. Ma non avevo intenzione di tornare, volevo pensare alla bambina e alla famiglia”.

Tanti i risultati da evidenziare nella carriera di Vesnina, su tutti quelli ottenuti in doppio: tre Slam, la prima posizione mondiale, il titolo alle WTA Finals e la medaglia d’oro nella specialità a Rio 2016. Ricordi che l’hanno convinta a non abbandonare definitivamente il mondo della racchetta: “Ho iniziato a perdere la muscolatura quando mia figlia ha compiuto un anno, perciò ho iniziato ad allenarmi in palestra. Poi la mia migliore amica mi chiamava e chiedeva di andare a giocare a tennis una volta a settimana. E io le dicevo di essere occupata, di non poter lasciare la bambina. Però giocavo una volta a settimana o due volte a settimana”.

C’è stato anche un altro momento in cui ha ritrovato la voglia di giocare. Dopo un’esibizione a Kazan nel 2019, dove erano presenti tutti i tennisti di punta della Russia (Kirilenko, Petrova, Medvedev, Khachanov e altri), decise che non poteva sfigurare in eventi di questo tipo: “Mi hanno annunciata dicendo ‘Campionessa Slam, campionessa Olimpica, ex numero 1 in doppio’ e poi vado in campo a steccare. Non riuscivo a colpire la palla al centro del piatto corde. Da lì in poi iniziai ad allenarmi solo per essere in forma durante i tornei di esibizione. E mi è piaciuto. Amo il tennis. Non sono tornata per avere qualche medaglia o qualche Slam. Come ha fatto Kim Clijsters, sono tornata per amore del gioco”.

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