Shapovalov: "Con i montepremi ridotti, tanti giocatori giocano solo per sponsor e contratti"

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Shapovalov: “Con i montepremi ridotti, tanti giocatori giocano solo per sponsor e contratti”

Il canadese parla apertamente in conferenza stampa. Il tema sono le motivazioni nell’era del Covid: “Mi aspetto tanti ritiri dai grandi tornei, anche dai top player”

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Denis Shapovalov - US Open 2020 (via Twitter, @usopen)
 

Denis Shapovalov è approdato in semifinale all’ATP 500 di Dubai. Per arrivarci ha battuto nei quarti di finale Jeremy Chardy, 7-5 6-4 e ora attende il vincente del match tra Kei Nishikori e Lloyd Harris. Nella conferenza stampa post-match, il canadese ha toccato temi importanti con la giornalista Reem Abulleil. La pandemia infatti non solo ha svuotato gli stadi, ma ha comportato anche il taglio del prize money di diversi tornei. Tra questi c’è anche il Masters 1000 di Miami che partirà il prossimo 24 marzo. Il torneo della Florida subirà un taglio del 40% del montepremi regolare: “Penso che ci saranno un sacco di ritiri” ha detto Shapovalov.

Thiem, Nadal, Federer e Wawrinka sono soltanto alcuni dei nomi dell’entry list che hanno annunciato il loro forfait. Ma secondo Shapovalov ce ne saranno altri: Tanti giocatori sceglieranno di non andare in certi tornei e il prize money è basso. Dunque non è stimolante giocare tutte le settimane e giocare i grandi tornei. Oltre gli Slam non in tante occasioni veniamo pagati lo stesso tanto o qualcosa in più, come in Australia quest’anno. È una situazione difficile per i giocatori, speriamo che l’ATP o qualcun altro possa fare qualcosa. Abbiamo altri obblighi da sponsor e contratti che ci obbligano a giocare comunque. Questo è sicuramente un motivo per cui tanti giocatori stanno ancora giocando, perché altrimenti credo che non lo farebbero affatto. Altri sport hanno trovato un modo per mantenere i salari. Penso ci siano modi migliori per risolvere il problema da parte dell’ATP”.

Non si è motivati solo dal dio denaro e Shapovalov lo conferma:Gioco perché mi diverto. Mi piace giocare i grandi tornei. Quest’anno ho giocato Doha e Dubai, che sono tornei nuovi per me. Sto cercando di non giocare tanto e star fuori dalle bolle, perché mentalmente ti prosciuga. L’ho sentito alla fine dello scorso anno, era deprimente. Ci sono modi che sto provando per superare questo e perciò sto ancora giocando. Ci sono gli obblighi contrattuali ma gioco i grandi tornei perché mi piace. Voglio vincerli, voglio raggiungere alcuni traguardi. Per i top player però non è tanto stimolante. Hanno vinto Masters, Slam, ci sono già stati. Perciò non hanno un motivo per andare a giocarli”.

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