Jannik Sinner: "Lavoro per competere con i migliori"

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Jannik Sinner: “Lavoro per competere con i migliori”

Cresce il feeling tra il n.11 e Simone Vagnozzi: “Ci stiamo divertendo” Jannik si prepara a difendere la finale di Miami: “Voglio sfruttare al massimo le mie qualità”

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Chissà se dodici mesi fa qualcuno avrebbe pronosticato un Sinner pronto a difendere la finale raggiunta a Miami nel 2021, affiancato non più da Riccardo Piatti bensì da Simone Vagnozzi. “Con Simone mi trovo bene, facciamo un tipo di lavoro differente, proviamo a cambiare qualcosa anche a livello tecnico; ciò che stavo cercando” ha confessato Jannik parlando ai microfoni dell’ATP.Le nuove strategie con Simone mi stanno entrando nella testa, entrambi siamo maniaci del lavoro e questo mi piace molto, ci stiamo divertendo”.

Ovviamente però non si può dimenticare tutto il viaggio compiuto fino a qui e dunque anche il lavoro con Riccardo merita il suo riconoscimento: “Con Piatti sono stati sette anni incredibili, tutto il team ha lavorato alla grande e siamo arrivati in top 10, ma sentivo che era arrivato il momento di cambiare. C’erano cose che non volevo perdere come la mia mentalità e il modo in cui gioco e credo di poter aggiungerci qualcosa di nuovo”. Appena riuscito dalla top 10, il tennista altoatesino si sta preparando per il secondo Masters 1000 della stagione dove al secondo turno affronterà il finlandese Emil Ruusuvuori.

Come detto ci sono i 600 punti della finale dello scorso anno e partire bene contro Emil Ruusuvuori sarà fondamentale. “Ci sono molte cose che posso fare meglio” ha spiegato Sinner parlando del suo gioco. “Sto lavorando sulla solidità dei colpi da fondo, sul servizio per renderlo più continuo, sullo slice di rovescio. Certe volte devo variare di più il mio gioco. Ma più che i dettagli, conta la cornice complessiva: voglio riuscire a sfruttare al massimo le mie qualità”. Con i 21 anni alle porte (il prossimo 16 agosto) Jannik scalpita e, nei paragoni con i suoi coetanei, manca un sigillo di prestigio: “Sono consapevole che non ho ancora ottenuto una grande vittoria contro uno dei big del circuito, ma so anche che ho le potenzialità per raggiungere quel livello”.

Avere la possibilità di starci quotidianamente a contatto sicuramente aiuta ad apprendere da loro, e lui ha sempre mantenuto gli occhi ben aperti: “La differenza con i più forti è nella loro capacità di trovare opzioni diverse in campo quando sono i difficoltà, di cambiare ritmo, oltre ovviamente all’esperienza e alla forza mentale. Sono doti che un giocatore di vent’anni come me acquisisce con il tempo. Ma io sono convinto che posso arrivare a battere i migliori… ci vuole tempo”. E almeno per il momento quello non gli manca. Per quanto riguarda il torneo di Maimi nello specifico invece, forse a mancare saranno i top player perché, come lo scorso anno, sono assenti i Big Three

Il tabellone maschile completo di Miami

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