Le 600 vittorie in carriera di Gasquet: "La più bella contro Federer nel 2005"

Flash

Le 600 vittorie in carriera di Gasquet: “La più bella contro Federer nel 2005”

Il francese ripercorre la sua carriera, dai successi a 15 anni, “Quando mi rivedo, mi fa strano” a quella più immeritata

Pubblicato

il

Richard Gasquet - Bercy 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

È uno degli atleti più esperti del circuito e con i suoi 37 anni, il secondo più anziano in top100 alle spalle dello svizzero Stan Wawrinka. Stiamo parlando di Richard Gasquet, un guerriero a cui la voglia di giocare e sorprendere non manca mai. Attuale numero 3 di Francia, Gasquet sull’erba di Stoccarda ha festeggiato un grande traguardo: 600 vittorie in carriera.

Una statistica che esclude i risultati a livello Challenger o inferiore ma tiene in conto la Coppa  Davis, vinta nel 2017 anche grazie al successo nel match di doppio in coppia con Herbert. Francese che si ritrova 4° tra i giocatori in attività ad aver racimolato più successi dietro a Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray, davanti a Fernando Verdasco e Stan Wawrinka. 

Successo numero 600 che è arrivato nel 250 di Stoccarda dopo aver regolato in tre set la teste di serie numero 1 del torneo tedesco Stefanos Tsitsipas. Di questo traguardo ne ha parlato il tennista transalpino al quotidiano L’Equipe.

Sono tante, vero? Sono il meno bravo ad averne vinte così tante. Ci sono solo mostri in questa classifica... Bisogna giocare a lungo ad alto livello. Non pensavo di poter giocare così ad alto livello quando ho iniziato a giocare a tennis, né penso di essere in grado di giocare così tante partite… Questo è un grande risultato. È stata dura, con i ragazzi di oggi che giocano sempre meglio.” Ha dichiarato Gasquet che in questa classifica è al numero 28 dell’Era Open in una classifica guidata da Jimmy Connors (1274).

Dalla vittoria numero 1 datata aprile 2002, conquistata a Montecarlo a 15 anni e 10 mesi contro l’argentino Squillari, alla numero 600 contro un top10 come Tsitsipas: “La prima vittoria è ancora degna di nota. Quando mi rivedo, mi fa strano. Stiamo parlando davvero di una vita fa. Ho giocato davvero a lungo! E la numero 600, contro Tsitsipas, è stata una grande partita. Ho iniziato molto male, ma poi ho giocato un grande tie-break. Nel secondo set, è stato difficile mantenere l’intensità dopo un primo set complicato. Ma sapevo che dovevo ripartire. Questa vittoria rappresenta molto contro un super giocatore. Alla fine della partita, mi sono procurato cinque match point, ma so che è difficile di fronte a un giocatore che serve così. Ricordo contro Kyrgios a Wimbledon, ho avuto nove palle del match senza mai concludere… Ho cercato di non rifare la stessa cosa“.

Dopo aver vinto così tanto è difficile stilare una classifica delle vittorie preferite ma Gasquet ha le idee chiare: “Al primo posto metterei quella contro (Roger) Federer a Monaco (aprile 2005, 6-7,6-2, 7-6) per la sua portata e per quello che rappresentava. Lui era il numero 1, io 101esimo, un centinaio di posizioni dietro. Dietro, a pari merito, metto le mie tre vittorie ai quarti di finale del Grande Slam, tutte in cinque set, contro (Andy) Roddick a Wimbledon (2007, 4-6, 4-6, 7-6, 7-6, 8 -6), (David) Ferrer agli US Open (2013, 6-3, 6-1, 4-6, 2-6, 6-3) e (Stan) Wawrinka a Wimbledon (2015, 6-4, 4-6, 3-6, 6-4, 11-9). Semplicemente perché sono state partite incredibili contro avversari molto forti.”

Ma non esistono solo vittorie degne di note ci sono anche quelle da definire immeritate: “Ricordo quella contro Nieminen in semifinale a Bangkok nel 2012. Lui conduceva 6-4, 4-0 e io stavo cercando il mio equilibrio nel corso del secondo set, perché ero andato fuori di testa. E lì, lui ha iniziato a prendere dei rischi, qualcosa di folle, aveva tanta paura di vincere. Sorprendente ! Sono ritornato in me, ho combattuto e ho vinto (3-6, 7-5, 6-2). Il giorno dopo ho battuto Gilles (Simon) in finale. È il tipo di incontro in cui non stai bene, ma te la cavi, e liberi la mente“.

Ad aiutare a godersi le vittorie incide un ambiente pronto a supportarlo: A Bercy contro Murray per qualificarsi al Masters (2007, 6-3, 0-6, 6-4). Eravamo ai quarti di finale, con in palio un posto per Shanghai per il vincitore. Non sono mai stato più teso di così, un match ad alta posta in gioco.”

Un posto nel cuore di Gasquet lo ha il Roland Garros: “Ricordo anche l’incontro con Bellucci al Roland Garros (3° turno nel 2011, 6-2, 6-3, 3-6, 6-3). Non sembra molto rilevante, ma io avevo appena raggiunto la semifinale a Roma e lui la semifinale a Madrid. C’era un’atmosfera fantastica, con veri intenditori di tennis. E quando sei lì, è favoloso, con il pubblico che ti incoraggia fino alla fine. Quando gioco al Suzanne-Lenglen, mi diverto. Parlando delle condizioni di gioco, mi trovo meglio lì. È stata una delle prime partite in cui sono riuscito ad esprimermi al meglio. È l’inizio della serie positiva, l’inizio di qualcos’altro dopo la storia del controllo della cocaina.”

Un ultimo ricordo di Gasquet unisce il tempo del tennis francese con la competizione più importante al mondo: “Non dimenticherò mai la mia partita contro Berdych in Coppa Davis in semifinale (2014, 6-3, 6-2, 6-3). La Coppa Davis, al Roland Garros, è stata una esperienza enorme, sul campo più grande del mondo per la competizione più dispendiosa in termini di energia“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement