Wimbledon: Rune non si distrae e supera Dimitrov in quattro set

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Wimbledon: Rune non si distrae e supera Dimitrov in quattro set

Tennis vario e di alto livello per due ore poi il danese è più solido e giunge nei quarti di finale, dove affronterà Alcaraz o il nostro Berrettini

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[6] H. Rune b. [21] G. Dimitrov 3-6 7-6(6) 7-6(4) 6-3

Holger Rune impone tennis e personalità debordante e supera Grigor Dimitrov nel loro primo scontro diretto. Il punteggio di 3-6 7-6(6) 7-6(4) 6-3 racconta della brillantezza del virtuoso bulgaro che ammalia con i suoi colpi di genio da artigiano della racchetta, che però dopo la seconda ora di gioco si fa progressivamente da parte e lascia spazio al diavolo danese.

“Danish Dynamite” era la nazionale di calcio che furoreggiava negli anni Ottanta, spinta dall’esuberanza fisica di Elkjaer. Holger Rune ricorda quel team nella spregiudicatezza tattica e a volte comportamentale che lo distingue e oggi lo accompagna fino ai quarti di finale di Wimbledon 2023, che mercoledì lo opporranno ad Alcaraz o a Berrettini.

Bravo comunque Grigor, che nel turno precedente straccia un certo Tiafoe: l’elegante atleta dell’est giunge alla sua tredicesima volta ai Championships ma non avvicina nemmeno il suo record, la semifinale del 2014 persa contro il solito Djokovic. Vedremo la quattordicesima, intanto spazio al giovane Rune.

Primo set: bellissimo tennis, Dimitrov ha più aiuto dal servizio e vince

Il match è divertente da subito: i contendenti si sfidano a tutto campo ed entrambi sciorinano il loro repertorio di colpi liftati in attacco e tagliati in contenimento, con Rune abile a staccare la mano sinistra quando necessario. Non mancano le discese a rete e il danese non si fa pregare a palesarsi dalle parti del net con buoni dividendi.

Sia l’uno che l’altro inoltre sanno far ripartire il gioco con azioni di recupero in back che allungano gli scambi e deliziano l’audience.

Sul 3-3 Dimitrov si perde tra ace e doppi falli e innesca un game di venti punti durante il quale deve annullare ben tre palle-break. Su una delle tre mette a segno un passante di dritto in corsa spendendo in allungo tutti i suoi centimetri. Ne concede una con uno smash in corridoio, che annulla poi con un altro smash.

Passato lo spavento il numero 24 del mondo trova il break, disturbando con successo il dritto a uscire di Rune con alcuni superbi slice di rovescio. Il suo rivale non si arrende e nel game successivo sale 15-40, ma Dimitrov cancella tutto con una volée di rovescio miracolosa perché giocata in equilibrio instabile e con un servizio vincente.

Nei punti diretti con il servizio troviamo la vera differenza nel parziale: ai vantaggi Dimitrov serve due ace e chiude il set in 55 minuti. Quattro ace a zero per chi ha vinto, a cui si devono aggiungere i numerosi servizi vincenti. Nel complesso 15 a 9 nei colpi a segno e 6 errori a testa per un parziale assai bello.

Secondo set: Rune parte male ma reagisce e fa suo il tie-break

Holger sembra subire psicologicamente la sconfitta e fatica a contrapporre all’avversario il tennis brillante di pochi minuti prima, soffrendo maggiormente al cospetto di un giocatore più naturalmente a suo agio sul prato. Il numero sei del ranking subisce il break sull’1-1 e il suo dirimpettaio può salire tranquillamente fino al 4-2.

Nel frattempo però il ventenne di Gentofte sta rispondendo meglio e costringe sempre di più il rivale a faticare per mantenere il comando del gioco. Sul 4-3 30-30 il bulgaro in spinta sbaglia due dritti in lunghezza e rende il break.

Rune ritrova coraggio, il livello del gioco torna a salire e la sfida prosegue con la regola del servizio fino al tie-break, con Rune che si vede annullare un setpoint sul 5-4. Non si può però non menzionare, sul 5-5 30-0 con Holger al servizio, un passante tagliato di rovescio lungolinea da “piccolo Federer” di Grigor che strappa un applauso convinto anche al rivale.

Nello shootout il servizio aiuta maggiormente Rune, che mette a segno un ace e un servizio vincente nella fase centrale. Il gioco si sviluppa più spesso con Rune in spinta con il dritto a sventaglio e Dimitrov in controllo con il rovescio slice.

Il primo minibreak è per Rune che incassa un rovescio coperto oltre la riga di fondo del l’avversario. Da 4-6 il bulgaro risale alla parità ma cede al setpoint successivo, colpendo la rete di rovescio. In 59 minuti per Rune 4 ace e 9 punti a rete su quattordici discese.

Terzo set: spazio alle battute e il tie-break sorride ancora al danese

Il gioco si fa via via più scheletrico e legato ai servizi. I protagonisti paiono voler rifiatare e il gioco in difesa e in contrattacco è meno efficace da ambo i lati del campo. L’incontro è entrato nella terza ora di gioco ed è come se ci fosse un tacito patto di non aggressione, in attesa di accendere i fuochi in dirittura d’arrivo.

Gli atleti giungono sul 4-4 perdendo complessivamente otto punti con il servizio. Non mancano soluzioni pregevoli ma in solo un caso, sul 2-1 per Dimitrov, il game termina ai vantaggi. Sul 5-4 Dimitrov trova il 40-40 in risposta con un passante di dritto lungolinea che chiude uno scambio caratterizzato da due volée consecutive di Rune, ma si deve arrendere poco dopo al dritto inside-in dell’asso danese.

Il tie-break è la soluzione… fisiologica. Lo vince Rune che ha più coraggio e sale 5-1 e poi 6-3; solo sull’orlo del baratro Dimitrov mette a segno un dritto inside-out vincente, ma lancia oltre la riga di fondo il successivo e concede la frazione al contendente. Per chi ha vinto il set cinque ace, uno in più di chi l’ha perso.

Quarto set: Dimitrov si spegne e Rune conclude in scioltezza

La frazione parte nello stesso modo in cui era iniziato il terzo set. La differenza sta nella personalità che Rune mette nei momenti caldi del match. Sul 2-3 30-30 Dimitrov serve due doppi errori e cede la battuta. Nel game successivo conquista il primo punto con un passante di rovescio e nel secondo può approfittare di uno scivolone di Rune, ma angola troppo il dritto e manca un’occasione importante per avvicinarsi al controbreak.

Rune serve sul 5-3 e deve rincorrere, ma sul 15-30 Dimitrov incappa in due rovesci coperti sotto il livello del net e in un terzo, in slice, che termina la sua corsa in corridoio. E mamma Rune sorride al figlio quartista a Wimbledon.

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