La conferenza stampa della polacca Iga Swiatek, n.1 del WTA, al termine del suo match vinto in due set contro la spagnola Sara Sorribes Tormo.
IL MODERATORE: Qual è la tua riflessione immediata sulla partita?
IGA SWIATEK: Sostanzialmente sono soddisfatta della prestazione. È stata davvero solida e sono soddisfatta del modo in cui mi sono adattata al gioco di Sara. Mi sento come se sapessi già come affrontarla dopo queste due partite che abbiamo giocato a Pechino e alla United Cup. Ho imparato una lezione da questo. Ho semplicemente giocato in modo davvero efficiente.
Q. La prossima volta affronterai Bea. Una cosa avete in comune: nel vostro paese siete i volti del vostro sport, tu con la Polonia, lei con il Brasile. Come ti sei adattata a questo? Rispetto alla pressione su di te ci sono stati fasi per te prima che tu assumessi quel ruolo in Polonia?
IGA SWIATEK: Non direi che ci fossero fasi, perché tutto è successo davvero all’improvviso dopo il Roland Garros 2020, ma allora non sapevo se sarei stata solo una atleta occasionale, o se sarei riuscita a confermarmi. Quindi sicuramente penso che la mia coerenza mi abbia messo in quella posizione. Direi che è un bel ruolo da avere, perché l’ho sempre desiderato. Inoltre, è più facile trovare la motivazione quando hai la sensazione che i bambini ti stiano guardando. Ma d’altra parte c’è anche un po’ di esperienza sulle le tue spalle. Non è facile bilanciarla, perché tutti ti trattano come se dovessi giocare per loro, non per me, quindi sto imparando come affrontarlo e come non lasciare che ciò influenzi la mia mentalità o il mio atteggiamento.
Q. Parlando della partita con Bea, l’hai affrontata al Roland Garros dell’anno scorso, una partita serrata. Sono curioso di sapere quali sono i tuoi ricordi di quella partita e quanto forse hai imparato e tratto da quel match a oggi?
IGA SWIATEK: La cosa più importante che ricordo è stato il primo set davvero serrato. Il tie-break è stato stressante. Ricordo che anche il pubblico era pazzo, perché Il pubblico brasiliano si porta dietro tutti questi strumenti facendo un piccolo festival musicale. Così è stata sicuramente un’esperienza diversa, bella ma dura da gestire. E’ stata una partita davvero intensa e un primo set lungo. Non mi aspetterei sicuramente una partita facile contro Bea. E’ una grande giocatrice.
Q. Sembra che le squadre dei giocatori stiano diventando più grandi e sempre più giocatori stanno vedendo il valore di avere più persone intorno a loro. Ovviamente hai persone intorno a te ormai da un po’. Quando eri più giovane, cosa ti ha fatto capire che quello era un parte importante del tennis e che non è solo uno sport singolare, che hai bisogno di persone intorno a te?
IGA SWIATEK: Penso che fosse abbastanza ovvio per me ripetermi che è bello investire su me stessa. Chi mi conosce ricorda che volevo avere il mio fisioterapista, per esempio, perché in un certo senso sapevo che il lavoro che stavo facendo avrebbe potuto avere un impatto quando ne avrei compiuti 30. E se questo mi garantisce tre anni in più vale già la pena farsi un fisioterapista. Ho trovato Maciej che è fisioterapista e preparatore atletico contemporaneamente. In termini di quello che fa Daria, ho molto lavoro da fare, non solo la parte psicologica, ma dal punto di vista comunicativo. Come quando avevo bisogno di coinvolgere più persone, mi ha davvero aiutato a gestirlo, mettendo su una squadra che lavori davvero insieme. Jules può confermare (sorride).
Hanno tutti molto lavoro da fare. Quindi anche se la squadra è piuttosto piccola, mi sento come se avesse cura di me. La squadra potrebbe essere più grande di quanto avessi mai pensato (sorride), ma hanno tutti ancora molto lavoro da fare, e con queste cose di cui abbiamo parlato all’inizio, hai bisogno che queste persone ti aiutino a sentirti al sicuro.
D. Ovviamente il tuo movimento è uno dei tuoi punti di forza, ma stavamo parlando con Naomi, e lei ha detto di aver assunto un allenatore di movimento che è un’ex ballerina. E ho scoperto anche Novak, uno che si muove così bene, lavora specificatamente con un allenatore del movimento. L’hai mai fatto o hai pensato di farlo? A molte persone piace anche lavorare più sulla loro forza per renderlo migliore, questo aspetto rientra sempre nello stesso lavoro che svolgi con il tuo normale allenatore di fitness?
IGA SWIATEK: Non ho mai avuto alcuna esperienza lavorativa con l’allenatore del movimento, perché non ne ho mai incontrato nemmeno uno, ma sono contento del lavoro che stiamo facendo con Maciej, quindi non ha senso per me lavorare con qualcun altro. Il suo il lavoro è sicuro (sorride). Come hai detto, mi muovo bene, quindi non voglio analizzarlo eccessivamente o trovare problemi dove in realtà non ci sono. Abbiamo ancora molto lavoro da fare in campo, quindi non direi di aggiungere cose nuove, non mi aiuterebbe.
D. Quando guardi indietro, torni mai a rivedere ad esempio il primo Roland Garros che hai vinto, o quello Junior di Wimbledon o vecchi momenti salienti di quelle vittorie?
IGA SWIATEK: Vorrei farlo di più, perché è sempre bello guardarlo, ma dovrei comunque guardare un paio di partite da analizzare. E’ difficile per me trovare la motivazione per guardare partite che devo guardare comunque. Quindi non le guardo. Onestamente, nella mia vita, ho guardato solo i miei momenti salienti contro Naomi nel 2019, perché mi sono infortunata subito dopo nel torneo ed è stato il primo torneo in cui mi sono sentita come me se avessi una possibilità nella WTA, quindi ho guardato questi highlights perché mi hanno fatto davvero sorridere.