Del Potro non ha dubbi: "Con Sinner e Alcaraz il tennis è in buone mani"

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Del Potro non ha dubbi: “Con Sinner e Alcaraz il tennis è in buone mani”

“Nadal si ritirerà a modo suo e alle sue condizioni” così Juan Martin del Potro sul collega spagnolo. “Aver giocato con i migliori mi dà la tranquillità che ce l’ho messa sempre tutta. Ora guardo poco tennis, ma se ci sono Rafa e Novak ovviamente…”

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Juan Martin Del Potro, ovvero, uno dei tennisti più apprezzati all’interno del circuito ATP. Poco da dire. L’atleta argentino, lasciato il tennis giocato due anni or sono, ha disputato la sua ultima partita contro il suo connazionale Federico Delbonis in quel Buenos Aires. Del resto, dall’alto del suo metro e 98, Del Potro rimane ancora il più alto campione Slam della Storia (record poi eguagliato da Marin Cilic e Daniil Medvedev) ma anche il sudamericano più forte di ogni epoca dopo il connazionale Guillermo Vilas.

Il caro vecchio “Delpo” – che durante i suoi ultimi tornei era alle prese con un infortunio al ginocchio – ha provato a dire la sua circa la rivalità con i cosiddetti “big four” e delle aspettative mentre calcava i campi in giro per il circuito. Non solo. Ha anche sottolineato di non avere particolari rimpianti di sorta riguardo la sua ultima gara: “Aver vinto un Grande Slam al meglio dei tre grandi ha un valore speciale“, ha dichiarato a Punto De Break il trionfatore dello US Open 2009. “Ora si parla solamente dei Big3” ha aggiunto Del Potro “ma tra noi abbiamo sempre parlato dei Fab4 perché Andy Murray è sempre stato uno dei migliori di tutta la Storia. Qualsiasi vittoria contro di loro aveva un valore impressionante e un sapore particolare”.

Come affrontare il ritiro e il rapporto con Nadal 

Il tennista originario della provincia di Buenos Aires ha anche sottolineato il fatto che “aver vinto uno Slam può sembrare poco, ma non lo è. Giocare quarti e semifinali contro i migliori mi dà la tranquillità che, pur non avendo ottenuto grandi tornei, ce l’ho messa sempre tutta e questo mi basta”. Poi, l’attenzione dell’ex allievo di Franco Davin si è spostata sulla fase che sta attraversando Rafa Nadal e su quanto sia difficile ritirarsi alle proprie condizioni: “Penso che dobbiamo iniziare ad assimilare il fatto che un’era tennistica stia per finire. Roger non c’è più, ma la sua eredità è rimasta molto segnata per sempre. E ora Nadal si concede il piacere di ritirarsi a modo suo e alle sue condizioni” ha evidenziato l’ex giocatore argentino. “Ed è una cosa che purtroppo non ho potuto fare per la mia salute. Il livello di Rafa è impressionante. Vederlo giocare e vedere quella passione per la competizione e quell’energia che ha, è qualcosa di unico e non so se ci sarà qualcosa di simile nei prossimi anni. Spero di incontrarlo e di salutarlo. E di continuare a guardarlo in TV, naturalmente. In realtà non guardo molto il tennis, ma se giocano Rafa o Novak ovviamente lo guardo”. 

Del Potro ha raccontato anche qualche aneddoto del passato riguardante proprio Rafael Nadal: “La partita di Rio è stata emotivamente molto forte e spettacolare, da argentino in Brasile e contro Rafa. Un’altra partita che ricordo è stata la semifinale dello US Open 2009, ma ce n’è una che ho perso contro Nadal, a Wimbledon 2018. Ho perso quella partita, ma alla fine ci siamo abbracciati. È stato super emozionante e quando vedo le immagini di quella partita e di quel momento non mi importa di aver perso perché quel momento vale già tutto.” 

Il tennis che verrà con Alcaraz e Sinner

Infine, l’ex campione dello US Open ha ha riflettuto sul futuro del tennis con Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Del Potro, infatti, ha provato a fare un paragone con alcune delle rivalità del passato ed è entusiasta per quello che possono portare al tennis: “Adoro vedere Alcaraz perché ha una freschezza ed una naturalezza nel camminare in campo che sembra un trentenne. Parliamo di un ragazzo che è giovanissimo”, ha spiegato l’ex tennista argenitno. Per poi chiosare: “Sarà molto bello per il tennis, la sfida con Sinner. Costruirà una rivalità che il tennis ha costantemente avuto. Prima è stato Agassi-Sampras, poi Roger-Rafa, poi Novak. E ora toccherà a loro due…”. 

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