Juan Martin del Potro sulla sua assenza allo US Open: "Proverò ancora a giocarlo per l'ultima volta"

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Juan Martin del Potro sulla sua assenza allo US Open: “Proverò ancora a giocarlo per l’ultima volta”

L’ex numero 3 del mondo argentino non abbassa l’asticella e mira allo US Open del prossimo anno: nel frattempo studia il tennis di Djokovic e Alcaraz

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Juan Martin Del Potro (Twitter - @ArgentinaOpen)
Juan Martin Del Potro (Twitter - @ArgentinaOpen)
 

Certi amori non finiscono (ancora). Vincitore sul cemento della Grande Mela nel 2009, lo US Open è per Juan Martin del Potro quello che Roma è per Antonello Venditti: casa sua, e il posto più bello del mondo. Presente a Cincinnati come ambasciatore della tequila di Maestro Dobel, il tennista argentino ex numero 3 al mondo è tornato a parlare della sua assenza dallo Slam americano: tramite i microfoni di Tennis.com rassicura i suoi fan del fatto di essere sereno e, cosa forse più importante, di crederci ancora. Di poter tornare. A New York. Di seguito, un estratto dell’intervista.

D. Qualche giorno fa hai rivelato ufficialmente che il tuo ginocchio non ti avrebbe permesso di giocare gli US Open. Come ti sei sentito nel comunicarlo?

Del Potro: “Emotivamente è stato davvero difficile per me perché lo US Open significa molto per me. All’inizio dell’anno ho provato a parlare con il mio team e con i miei medici, cercando di provare a prepararmi per questo torneo, almeno per l’ultima volta nella mia carriera. Tutti loro erano d’accordo ma, arrivato alla fine, ogni volta che spingo forte con la gamba e il ginocchio il dolore aumenta molto durante le sessioni di allenamento. Non voglio che il ginocchio peggiori rispetto allo stato attuale. Quindi decido di non giocare il torneo quest’anno”.

D. Una delle qualità in cui così tante persone si identificano con te è il tuo spirito combattivo. In effetti non stai ancora rinunciando a realizzare il tuo sogno, giusto?

Del Potro: “Nelle prossime settimane tratterò il ginocchio con un metodo diverso. Non so cosa succeda attorno a me, ma lo US Open significa tutto per il mio cuore, per la mia carriera, per la mia vita. E, se dovesse esserci una piccola possibilità di tornare a giocare un giorno, farò del mio meglio al 100% per coglierla.

D. Noi lo speriamo per te. Uno dei suggerimenti del messaggio che hai scritto riguardava la qualità della vita. Cosa ti fa sorridere? Cosa ti fa venire voglia di alzarti dal letto ogni giorno?

Del Potro: “Mi sto abituando a stare a casa tutti i giorni. Non ho una routine specifica giorno dopo giorno perché non mi alleno. Sto cercando di scoprire da solo questa parte della vita, che è piuttosto nuova per me. Il tennis un giorno finirà e poi la vita continuerà. Sono entusiasta di vedere cosa mi aspetta dopo. Vivo senza pressioni adesso. E, per me, è un ottimo modo per gestire la mia vita quotidiana. Mi piace molto stare vicino alla mia famiglia, essere in Argentina e anche passare del tempo a Miami. Mi piace il modo vivere a Miami adesso. Abbiamo Messi qui, il che significa qualcosa di speciale per tutti gli argentini che vivono lì”.

D. (Parlando di Cincinnati, ndr). Tu e Novak Djokovic siete legati da un po’ e avete condiviso alcune battaglie incredibili nel corso degli anni. Quando ti guardi indietro adesso, quanto è speciale aver condiviso insieme quei ricordi come parte di una generazione così determinante all’interno di questo sport?

Del Potro: “Per me è fantastico far parte di questa era del tennis. Sono molto orgoglioso di stargli accanto, di combattere nei grandi eventi, sui palcoscenici più importanti e anche di imparare molto. E non parlo solo Novak, anche di Rafael e Roger. Loro erano lì, dimostrando di essere un buon esempio per la vita sportiva e per l’essere umano. Sono i più grandi giocatori nella storia del tennis e anche alcuni dei più grandi atleti della storia. Per me, fare questo tipo di carriera, vincere buoni tornei, vincere belle partite, significa che non potrei dire niente di male a me stesso. Ho fatto tutto quello che potevo. Tutti i miei sogni si sono avverati e sono molto orgoglioso della mia carriera”.

D. Essendo qualcuno che conosce il gioco meglio di chiunque altro, secondo te cosa rende l’incontro tra Novak e Carlos Alcaraz così positivo per lo sport? La combinazione delle loro capacità? Il collegamento tra le loro generazioni?

Del Potro: “Innanzitutto, per gli appassionati di tennis, sarebbe bello vederli combattere molto spesso. Penso che la gente impazzisca a vederli giocare le finali, come è successo a Wimbledon. Al momento loro due giocano a tennis a un altro livello. Ci sono ottimi giocatori come Daniil Medvedev, Alexander Zverev, Casper Ruud e molti altri. Ma loro due per me, dal mio punto di vista e da come capisco il gioco, per ora sono migliori di tutti gli altri. Io li guarderò in televisione”.

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